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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Frattura fucsia a Ca' Farsetti, Crovato si dimette da capogruppo della Lista Brugnaro

Contrasti insanabili tra i consiglieri collegati al sindaco di Venezia. "Manca la collaborazione, si rischia di essere solo degli spingi-bottoni. Con Brugnaro nessun chiarimento"

"Non potevo fare il capogruppo di quattro persone che andavano avanti per la loro strada, sbeffeggiandomi". Così commenta le sue dimissioni Maurizio Crovato, l'ormai ex capogruppo della Lista Brugnaro in Consiglio comunale, spiegando che alle 11 di martedì mattina ancora non c'era stato alcun chiarimento con il sindaco Luigi Brugnaro. L'annuncio è arrivato via mail lunedì agli altri consiglieri del gruppo che fa parte della maggioranza a Ca' Farsetti. Il sindaco non ha voluto commentare.

Non si tratta, comunque di un fulmine a ciel sereno: sarebbe già da diversi mesi che all'interno della compagine fucsia c'è discordia su alcune tematiche. Per esempio la delibera sui flussi turistici dei quattro colleghi "ribelli" (Renzo Scarpa, Ciro Cotena, Giancarlo Giacomin e Ottavio Serena), oppure la nomina dei membri del Cda della fondazione Bevilacqua la Masa. In ballo anche l'ultima polemica sul fronte delle municipalità, con tanto di consiglio di protesta all'aperto a Ca' Loredan.

Insomma, per Crovato essere capogruppo di una compagine di consiglieri che rema in altre direzioni senza una visione coesa non aveva senso. A quel punto la decisione di dimettersi, dopo una sorta di ultimatum al sindaco Brugnaro: "O me, o loro". I nodi si sarebbero dovuti sciogliere dopo il viaggio negli Stati Uniti del primo cittadino, ma dopo 6 giorni secondo l'ex capogruppo nulla era cambiato. Nessun colloquio, nessun chiarimento. A quel punto la decisione di rimanere consigliere, ma nulla più.

Ora la palla passa ai 17 eletti nella lista Fucsia a Ca' Farsetti, che dovranno scegliere il loro nuovo rappresentante. Con l'obiettivo di sanare una frattura che ha indotto Crovato a farsi da parte. Ma alla base dello "scossone" ci sarebbero anche i rapporti con giunta e sindaco: l'impressione di essere degli "spingi-bottoni" con poca libertà su decisioni calate dall'alto e all'ultimo momento. L'ex consigliere sottolinea la capacità organizzativa di Brugnaro e il fascino del suo "progetto visionario" per la città, oltre che le mille energie messe in campo giorno dopo giorno, ma il desiderio è di avere un rapporto più "collaborativo" tra primo cittadino, assessori e gruppo consiliare. In cui si abbia effettivamente voce in capitolo.

"La crisi della maggioranza è sempre più evidente - commenta Nicola Pellicani, consigliere di opposizione - Prima il gruppo dei quattro ribelli interno alla Lista Brugnaro, poi le dimissioni dell'assessore Guzzon e la crisi dei rapporti con la Lega, ora le dimissioni da capogruppo di Crovato. Confronto e partecipazione sono il fondamento di una buona amministrazione. È evidente che il modello Brugnaro basato su un uomo solo al comando non funziona. Non è pensabile governare una città come fosse un'azienda. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: paralisi amministrativa e crisi politica. Apriamo subito un confronto trasparente in Consiglio comunale per il bene della città".

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