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Ok della Camera al decreto legge grandi navi a Venezia

È pari a 25 mila tonnellate la stazza massima delle navi che d’ora in poi potranno transitare in Bacino. Previsto un fondo di 35 milioni per il 2021 e 22,5 per il 2022 e 10 milioni per la Cassa integrazione. «Ora al via gli approdi temporanei, già entrati in funzione domenica in Vecon, ai ristori e agli scavi»

Via libera definitivo della Camera al decreto Grandi navi con 363 voti a favore, 15 i no e 4 gli astenuti. «Oggi è una giornata importante per chi ama Venezia, con la conversione in legge del provvedimento la città torna a splendere nel cuore del Paese - afferma il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta commentando il sì definitivo dell'Aula di Montecitorio al dl 103 del 2021, "Misure urgenti per la tutela delle vie d'acqua di interesse culturale e per la salvaguardia di Venezia, nonché disposizioni urgenti per la tutela del lavoro" -. Ora occorre lavorare per realizzare i primi approdi temporanei entro la stagione crocieristica del 2022». «Segna un punto fermo in quel percorso di tutela e salvaguardia della città di Venezia che da anni stiamo portando avanti - ha detto il sindaco Luigi Brugnaro - e che finalmente ha trovato nel presidente del Consiglio Mario Draghi un serio alleato. Ora possiamo contare su un affidamento al Commissario, l’attuale presidente dell’Autorità di sistema portuale, dei poteri per rilanciare l’attività del porto, su un’estensione di cig e ristori alle imprese dell’indotto e delle attività commerciali collegate e su una tempistica certa che vedrà, entro la stagione crocieristica del 2022, l’entrata in funzione dei primi approdi temporanei. Ma vigileremo che il cronoprogramma dei lavori sia rispettato. Bisogna che immediatamente si proceda alla messa in sicurezza e alla sistemazione del canale dei Petroli Malamocco-Marghera e vengano avviate le attività propedeutiche alla manutenzione degli altri canali portuali, tra cui il Vittorio Emanuele, per riportarli alle profondità previste dal Piano regolatore del 1965».

«Ci sono voluti quasi 10 anni, ma dal primo agosto le grandi navi, i grattacieli galleggianti, non transitano più per il Bacino di san Marco e il canale della Giudecca - ha detto il deputato Nicola Pellicani intervenendo in Aula per annunciare il voto favorevole del gruppo -. È dal 2012 quando, all'indomani della tragedia della Costa Concordia venne emanato il decreto Clini-Passera, che si attende un'alternativa. Il decreto individua finalmente un percorso e le alternative provvisorie per difendere il traffico crocieristico a Venezia in attesa dell'esito del concorso internazionale di idee per realizzare un terminal off-shore fuori dalla laguna destinato ad ospitare le navi da crociera e i carghi commerciali transoceanici». Il decreto legge fissa in 25 mila tonnellate la stazza massima delle navi che d’ora in poi potranno transitare in Bacino. È previsto un fondo complessivo di 35 milioni per il 2021 e 22,5 per il 2022 e 10 milioni per la Cassa integrazione ripartita tra il 2021 e il 2022. Le navi più piccole hanno già iniziato ad arrivare a Fusina e proprio domenica scorsa è approdata una nave alla Vecon. In vista della prossima stagione in cui il decreto prevede due accosti: uno appunto alla Vecon e uno alla Tiv. Il decreto approva la ripartizione dei fondi della Legge speciale fino al 2024: complessivamente 40 milioni. «Il decreto sulle Grandi navi deve rappresentare un punto di partenza - continua Pellicani -, un nuovo inizio per un confronto sul futuro di una città patrimonio dell'umanità, attualmente stretta tra una pletora di commissari straordinari e un sindaco sempre alle prese con un conflitto di interessi mai chiarito».

«Con questo decreto si aggiunge un tassello concreto e significativo al disegno sulla salvaguardia della laguna e della città, anche se c’è ancora molto da fare - afferma la deputata veneziana di Italia Viva Sara Moretto oggi in Aula - Con un preavviso di 12 giorni e in assenza di punti di attracco alternativi, le imprese e i lavoratori del comparto crocIeristico, ma anche le imprese e i lavoratori del turismo, hanno dovuto fare i conti con un cambiamento dirompente – ha precisato Moretto -. Ecco perché il decreto ha previsto dei ristori, equi e giusti, incrementati anche su spinta del nostro gruppo al Senato. Ma certamente non si può pensare al futuro basandosi sui sussidi. Ora c’è un traguardo a cui guardare: riportare le navi, in condizioni diverse, in città. Venezia non può abbandonare la crocieristica – ha aggiunto -. Deve certamente tutelare l’ambiente e la città, gestire i flussi, puntare a un turismo di qualità, ma non può chiudersi». Moretto ha ribadito che «Venezia merita una visione futura. Una visione che non si ottiene con commissariamenti senza scadenza e scelte estemporanee. Serve un’organicità che può trovare esecuzione nella nuova Autorità per la laguna, se guidata con competenza, e nel superamento delle gestioni commissariali».

Infine, per l'onorevole Alex Bazzaro «il lavoro non può essere sostituito dagli ammortizzatori sociali, la dignità è un'altra cosa. Quello che oggi noi approviamo ha già cambiato radicalmente un settore fondamentale di indotto e lavoro. Questo è un decreto figlio di una richiesta in primo luogo dei veneziani stessi, per tutelare e proteggere un ecosistema unico. Nessun mio concittadino è ne è mai stato disposto a sacrificare l’unicità della Serenissima e la bellezza delicata della sua laguna sull’altare dell’economia. Il lavoro fatto ha permesso e permetterà il transito almeno del 50% delle navi inizialmente previste nel 2021 ma e necessario programmare una ripartenza a pieno regime per il 2022, costruendo già questo autunno un futuro sostenibile per una crocieristica veneziana e per i suoi lavoratori, già dissanguati da 18 mesi drammatici della pandemia. Faccio mie le parole di quei lavoratori: "il lavoro non può essere sostituito dagli ammortizzatori sociali, la dignità è un'altra cosa". Oggi il governo avrà il voto favorevole della Lega ma è necessario ora garantire risorse e tempi certi».
 

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