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Decreto anti-inchini, Comitato critico: "Governo debole di fronte alle lobby"

Il Comitato No Grandi Navi commenta la firma del dl Clini-Passera che regolamenta il passaggio delle imbarcazioni da crociera nelle aree a rischio: "Non c'è nessun intervento immediato"

"La montagna ha partorito il topolino anzi, neppure quello". Così il Comitato No Grandi Navi di Venezia, in una nota, commenta la firma del decreto Clini-Passera anti-inchini. "Dopo le roboanti dichiarazioni del ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, nell'immediatezza dell'incidente del Giglio, e i silenzi del ministro delle Infrastrutture, Corrado Passera - rileva il Comitato - è finalmente uscito il decreto congiunto che regolamenta la navigazione nelle aree sensibili italiane, ma tra queste evidentemente Venezia non c'é".

Ne mirino il fatto che non sia predisposto alcun intervento immediato a difesa della città: "Per i due ministri, infatti, Venezia e la laguna non sono a rischio - aggiunge - tanto che per esse non è previsto alcun provvedimento immediato come invece viene disposto per le aree marine protette". Se un domani limiti alla navigazione vi saranno, questi partiranno solo nel momento in cui esisteranno delle alternative, rileva il Comitato, "quelle oggi sulla carta sono lo scavo del Canale Contorta Sant'Angelo, l'ennesimo scempio in laguna in contrasto con lo spirito e con la lettera delle leggi speciali per Venezia, e il porto a Santa Maria del Mare a Pellestrina: il governo, dunque, si è dimostrato debole e arrendevole anche alla lobby del crocerismo, oltre che ai miopi calcoli dell'Autorità portuale e del Comune".

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