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Stradiotto: "Evitare le elezioni anticipate, il Pd farà delle primarie"

Il segretario metropolitano Democratico spiega i motivi dietro le dimissioni dei 24 consiglieri comunali di maggioranza e parla del futuro della città

Dopo le dimissioni dei 24 consiglieri di maggioranza a Ca' Farsetti è tutto congelato in attesa dell'arrivo del commissario prefettizio, previsto (almeno in teoria) per mercoledì, ma mentre emendamenti e ordinanze restano sulle scrivanie, proprio dai partiti arrivano le prime dichiarazioni. A prendere la parola, martedì mattina, è stato Marco Stradiotto, segretario metropolitano del Pd lagunare, che ha spiegato il gesto dei consiglieri e ha discusso del futuro della città, elezioni comprese.

NESSUNA RESPONSABILITÀ – Il primo punto che il Democratico ha voluto sottolineare è la totale estraneità del Consiglio comunale alla vicenda dei fondi neri per il Mose: le dimissioni, ha spiegato Stradiotto, non sono da leggere come un'ammissione di responsabilità quanto piuttosto come un segnale forte, che indichi la decisa intenzione di voltare pagina. “Ricordo – continua il segretario - che il Comune non è stato assolutamente coinvolto nell'inchiesta sul Mose, e che ha sempre operato correttamente e le eventuali responsabilità per il presunto finanziamento illecito sono personali”.

QUANDO VOTARE? - Per quanto riguarda il lungo percorso che porterà la città a scegliere il suo nuovo sindaco, però, Stradiotto procede con i piedi di piombo e, a differenza dei suoi colleghi di altre fazioni che da settimane chiedono a gran voce le elezioni anticipate, auspica che il voto rimanga alla prossima primavera, come previsto dalla legge sugli enti locali. “Non credo – ha detto il Democratico - sia preferibile andare ad elezioni anticipate il prossimo autunno, per cui servirebbe anche una legge ad hoc. E poi, è meglio adesso cercare di fare sedimentare tutta questa vicenda, lasciare passare un po' di tempo, e andare quindi alle elezioni l'anno prossimo. Non credo ci sia il pericolo di immobilismo - assicura poi Stradiotto - peraltro, in periodi preelettorali non si prendono mai decisioni su problemi strategici per la città, e le decisioni prese si rivelano spesso controproducenti”. Interrogato infine sul possibile candidato del centrosinistra Stradiotto conclude telegrafico, spiegando che saranno valutate diverse soluzioni e, comunque, il nome “verrà scelto ovviamente con le primarie”.

CITTÀ METROPOLITANA - Importante anche il tema del nuovo ente, al momento bloccato dallo scandalo Mose ma ancora sul piatto: proprio per discutere della Città Metropolitana, infatti, nell'auditorium di Favaro lunedì si è svolta un'assemblea i cui risultati sono elencati proprio dal segretario metropolitano: “Il Pd ha il dovere di garantire un contributo centrale in termini di contenuti, idee ed energie alla Città Metropolitana che, nonostante le vicende di questi giorni, si farà nonostante chi, oggi, la guarda con paura e scetticismo. L’occasione che il legislatore ci conferisce non deve andare dispersa e, al tempo stesso, non possiamo pensare di accontentarci e dare vita, sostanzialmente, ad una versione riveduta e corretta dell’attuale Provincia. Il Pd metropolitano di Venezia - ha concluso Stradiotto - proseguirà nel proprio lavoro di analisi e sintesi con l’obiettivo di completare per settembre un documento programmatico efficace da mettere a disposizione della Città, del territorio e della Regione.”

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