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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Direttore generale del Comune di Venezia alla campagna elettorale calabra. Lui: «Sono le mie ferie»

Il consigliere Gasparinetti: «Mi chiedo se sia opportuna la sua presenza lì». Ceron: «Ogni richiamo all’etica è mal indirizzato»

Nei video diffusi su YouTube dall'emittente locale calabrese "Catanzaro TV” appaiono le immagini del candidato alle elezioni regionali calabresi Frank Mario Santacroce, del partito “Coraggio Italia” di Luigi Brugnaro, con il direttore generale del Comune di Venezia Morris Ceron. Si scattano una foto insieme durante l'incontro di Santacroce con il fondatore del partito "fucsia" nazionale, il sindaco Brugnaro, che poi circola sui social ed entra nel mirino del consigliere di opposizione Marco Gasparinetti (TeA). 

«Il direttore generale del Comune di Venezia appare impegnato nella campagna elettorale per le elezioni in Calabria, prestando la sua opera e la sua immagine a favore del partito “Coraggio Italia”. Ceron si trova in ferie, in missione o in aspettativa non retribuita? - Chiede Gasparinetti in un'interrogazione rivolta all'assessore al Personale del Comune, Laura Besio - In quanto figura apicale dell'amministrazione comunale, il direttore generale è tenuto a conformarsi ai principi che regolano la pubblica amministrazione: legalità, imparzialità, efficienza e trasparenza. Mi chiedo se sotto il profilo etico e dei principi che regolano la pubblica amministrazione, sia opportuna la sua presenza fisica al fianco di un leader di partito impegnato in una campagna elettorale per le elezioni amministrative in altra Regione italiana, di cui sfugge la pertinenza con il ruolo istituzionale che gli è stato affidato a capo della macchina comunale, e con i livelli retributivi che ne conseguono a carico della collettività».

«Spero - replica Ceron a Gasparinetti - non le appaia irrispettosa la circostanza di voler interloquire in prima persona, ma ritengo questa pronta risposta all’atto ispettivo tra i doveri di disciplina e onore ai quali la nostra Costituzione, quotidianamente, mi richiama. Ho accumulato ben tre mesi di ferie arretrate negli ultimi sei anni e oltre 5.500 ore eccedenti l’orario dovuto. I pochi giorni che trascorro in Calabria sono in congedo. Non ritrovo nella nostra Costituzione, ma non solo, quei limiti alla libertà di pensiero e di azione cui lei, consigliere Gasparinetti, appare riferirsi con la propria interrogazione. Non ho trovato una norma per la quale debba comunicare i miei spostamenti e le mie azioni in orario non lavorativo a lei come consigliere. Rivendico con forza la libertà di una persona, dopo aver lavorato e fatto il proprio dovere ogni giorno, di trascorrere le proprie ferie come crede. Il rispetto per il suo ruolo istituzionale, caro consigliere, mi induce a non approfondire, per ora, eventuali elementi che potrebbero risultare personalmente lesivi, limitandomi a ritenere mal indirizzato ogni richiamo all’etica, oltre che privi di ogni verità i riferimenti alla mia vita privata».

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