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Siccità

Dissalare l'acqua del mare contro la crisi idrica. Zaia: «Dobbiamo fare come a Dubai e Israele»

Non è una soluzione a breve termine, ma potrebbe rientrare in quelle future, alla pari di aridocoltura e pulitura degli invasi alpini

Dissalare l'acqua per contrastare la crisi idrica. Non a breve termine, ma secondo il presidente del Veneto, Luca Zaia, potrebbe essere una soluzione da considerare nel prossimo futuro. «Abbiamo il vantaggio di avere l'acqua di mare - ha detto il governatore oggi a Palazzo Balbi -, se a Dubai dissalano l'acqua e in Israele fanno allo stesso modo per coltivare frutta e verdura, lo dobbiamo fare anche noi». I costi potrebbero non essere neppure troppo proibitivi, ha aggiunto il governatore. «Ho letto che i prezzi si aggirano attorno a 0,47 centesimi al metro cubo, ossia per mille litri. Cifre affrontabili».

Per combattere la siccità Zaia è tornato a invocare la necessità di un piano a livello nazionale, «perché questo Paese deve ragionare come se tra qualche anno dovesse avere l'aridocoltura». Tra le soluzioni la pulizia degli invasi alpini «in modo che i serbatoi siano più capienti» e parallelamente norme che non costringano a trattare come tossici e nocivi i detriti. Per il governatore bisogna anche «fare in modo che le cave in pianura diventino bacini veri e propri, per metterli poi in rete», e trovare una soluzione per la rete di distribuzione per l'agricoltura: «È colabrodo - ha sottolineato -, e comporta una perdita tra il 70 e l'80% della risorsa idrica».

Zaia firma l'ordinanza contro lo spreco idrico

A breve termine, invece, nessuna soluzione percorribile. «C'è solo la danza della pioggia - ha scherzato Zaia -. O piove o siamo in difficoltà, e a quel punto dovremo passare al razionamento».

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