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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Sanità: proposta di scorporo Ulss 12 indigesta al Comune: "Vada ritirata"

Il sindago di Venezia Orsoni stamattina a palazzo Ferro-Fini ha ribadito che la sinergia tra l'ospedale di Mestre e di Venezia è essenziale: "Idea figlia di una visione astratta del territorio"

Il progetto di legge regionale sul riordino del sistema sanitario veneto presentato dal consigliere leghista Giovanni Furlanetto, e sottoscritto dall'intero gruppo del Carroccio, finisce nel mirino di Ca' Farsetti. Il Comune, infatti, si oppone in maniera netta alla divisione dell'Ulss 12. Il primo cittadino stamattina ha esposto in quarta commissione a palazzo Ferro-Fini la sua posizione: "È innegabile che la sinergia fra l’ospedale di Mestre e quello di Venezia centro storico sia essenziale per tutta la sanità lagunare - ha dichiarato - Dividere le due realtà sanitarie sarebbe un grave errore, soprattutto per il centro storico e le isole che ne soffrirebbero enormemente”. Questo punto di vista è stato condiviso anche in sede di Conferenza dei sindaci.

“Quella proposta dal disegno di legge – ha continuato Orsoni – è una visione astratta del territorio che non risponde alla realtà delle sue esigenze. Dividere in due l’Ulss 12 vorrebbe dire snaturare anche il positivo lavoro fatto proprio dalla Regione che riconduce a unità l’azienda evidenziandone la specificità. Un passaggio importante, questo, un lavoro che ha dimostrato notevole sensibilità e che ha riconosciuto le istanze del territorio e di tutta la città”.

Il consigliere del Carroccio, nella sua proposta, intenderebbe rivedere i confini delle aziende sanitarie veneziane, la 12, la 14 e la 10. Secondo il suo disegno gli abitanti del centro storico e delle isole lagunari passerebbero sotto l'azienda sanitaria di Chioggia, quelli di Cavallino Treporti sotto San Donà di Piave e quelli di Mestre rimarrebbero sotto "il cappello" dell'Ulss 12.

"Siamo in linea con il primo cittadino – commenta il consigliere regionale Idv Gennaro Marotta – perché della proposta leghista non si vedono i benefici, mentre sono fin troppo chiari i danni, con la sanità veneziana che verrebbe smembrata. Uno spezzatino mal tagliato che porterebbe solo confusione e diatribe infinite sull’utilizzo di mezzi e risorse sempre più limitati".

 

Anche i vicesindaci delle amministrazioni comunali di Marcon e Quarto d'Altino hanno ribadito che una eventuale divisione dell'Ulss 12 metterebbe a rischio la forte integrazione dei servizi sanitari e sociali attualmente esistente nel territorio dei quattro comuni dell'Ulss veneziana. Le osservazioni del sindaco Orsoni hanno trovato la piena condivisione dei consiglieri Antonino Pipitone (Italia dei Valori) che ha chiesto alla Lega di ritirare la proposta, Pietrangelo Pettenò (Fsv), di Bruno Pigozzo e Laura Puppato del Pd e di Diego Bottacin (Verso Nord) che ha auspicato che la novità amministrativa della città metropolitana sia occasione per ripensare anche l'organizzazione e la governance della sanità.

Di tutt'altro avviso il consigliere Furlanetto, il quale ha ricordato che l'unione tra Mestre e Venezia in un'unica Ulss ha sottratto ruolo e risorse all'ospedale di Venezia. "Oggi Venezia sta scontando - ha sostenuto - la prevaricazione dell'ospedale All'Angelo sul Santi Giovanni e Paolo".

Più morbida la posizione di Carlo Alberto Tesserin (Pdl), che ha accolto la proposta di Furlanetto come una "utile provocazione" per affrontare il problema del governo di una realtà territoriale complessa e unica nella sua specificità, dove "bisogna garantire i medesimi diritti di salute e di sicurezza sociale a tutti i cittadini, senza disparità".
 

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