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Venerdì, 9 Giugno 2023
Comunali 2020

Ultime trattative per le Municipalità: tra Martini e Baretta c'è distanza

Il candidato di "Tutta la città insieme!": «Il Pd decide nelle segrete stanze». Il sottosegretario: «Mi auguro prevalga il senso di responsabilità sui particolarismi»

«Il nostro tentativo di arrivare a coalizioni unitarie con il Partito Democratico visto che la votazione per le Municipalità è a turno unico, ha registrato il rifiuto delle nostre proposte, sia per Anna Forte a Mestre che per Ottavia Piccolo a Venezia. A quest'ultima è stato risposto con l’individuazione del segretario veneziano del Pd Giorgio Dodi». Per il candidato sindaco Giovanni Andrea Martini insomma, mentre fervono le trattative delle ultime ore sui nomi, «l'accordo con Baretta non c'è». «La scelta per le presidenze delle Municipalità è sempre stata aperta al confronto con le liste del centrosinistra, civiche e di altre formazioni politiche disposte a una alternativa all’attuale gestione del Comune», replica il candidato del centrosinistra Pier Paolo Baretta.

«Abbiamo tentato di offrire indicazioni per un percorso comune - dice Martini, facendo i nomi di Roberto Ellero o Tiziana Plebani per Venezia. «Anche Baretta, evidentemente, non ha autonomia di scelta - afferma - Si può spiegare così la preferenza dei candidati presidenti delle Municipalità di Mestre e di Venezia: Giorgio Dodi e Marisa Gruarin, segretaria del circolo Pd di Mestre. Dodi non è sostenuto nemmeno dai circoli del Pd di Venezia».

«Serve una visione unitaria che tenga conto delle diverse esperienze e pluralità. La disponibilità a una sintesi è la condizione necessaria. Siamo ormai in dirittura di arrivo e mi auguro che il senso di responsabilità superi i particolarismi», sostiene Baretta che sta chiudendo in queste ultime ore la trattativa sulle candidature alla presidenza delle Municipalità. 

Andrea Martini e Michele Boato (della lista "Civica per Mestre e per Venezia - Ecologia e Solidarietà") ricordano che le elezioni dei Consigli di Municipalità avvengono a turno unico: la coalizione che prende un voto in più delle altre il 20-21 settembre conquista il governo a differenza del Consiglio comunale, in cui al primo turno, per avere il governo, occorre superare il 50% dei voti. «Per non perdere le Municipalità - aveva scritto Martini - è opportuno che le liste alternative all'attuale amministrazione formino un'unica grande coalizione, con un solo candidato per ogni Municipalità. Attendiamo - aveva detto - la decisione definitiva del candidato Baretta».

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