Baretta: «Al governo di Venezia, insieme». Aperta la campagna elettorale
Sabato al chiostro M9. «La Fondazione ha concesso non a noi, ma alla città, l'utilizzo democratico di questa piazza simbolica»
Le differenze fra le forze di un'ampia coalizione impallidiscono di fronte a uno scopo comune: cambiare amministrazione "Insieme". Questo slogan ha aperto la campagna elettorale del candidato sindaco Pier Paolo Baretta, sottosegretario al ministero dell'Economia e delle Finanza, e ha portato sull'arena della competizione politica «più di 500 candidati, tra Consiglio comunale e municipalità, 5 liste (Partito Democratico, Venezia è tua, Svolta in Comune, Idea Comune per Mestre e Venezia, Verde Progressista), oltre al sostegno di Azione di Carlo Calenda: in tutto 12 tra partiti e movimenti.
«Consegnare Venezia alla Lega di Salvini, con cui il sindaco uscente sul territorio si è alleato, è un salto nel buio che non ci possiamo permettere», ha detto Baretta che sabato primo agosto, al chiostro dell’M9 di Mestre, ha tenuto il discorso ufficiale per la candidatura. «Questa corsa frenetica all'inaugurazione di interventi pubblici, asfaltature, ponti, ponteggi e buche è propaganda - afferma il sottosegretario - Non dimentichiamo lo scarto tra promesse e risultati dell’amministrazione uscente: la mancata gestione dei flussi turistici, l'abortito tentativo dei tornelli; i 30 mila nuovi residenti promessi nella città d'acqua; il fallimento sul fronte della sicurezza; la cementificazione e il consumo di suolo».
Una volta impostata una visione «programmatica della città», per il candidato l'obbiettivo sarà «fare Venezia una città viva, accogliente, sicura e solidale, una città che abbia a cuore se stessa. Dell’ambiente, della laguna e della vita sostenibile. Una città della cultura, dell’innovazione e della conoscenza, dello sviluppo, del lavoro e della sicurezza». In rappresentanza delle cinque liste della coalizione di centrosinistra sono intervenuti Monica Sambo, capolista del Partito Democratico, consigliere comunale uscente, Massimiliano Zane, capolista di Svolta in Comune; Paolo Vettorello, rappresentante della lista "Venezia è tua" che riunisce Italia Viva, +Europa, Psi e l'esperienza civica di Ugo Bergamo; Miriam Maria Parrino, rappresentante della lista civica "Idea Comune"; Anna Messinis, vicepresidente della municipalità di Venezia e candidata al consiglio comunale per la lista Verde e Progressista formata da Articolo Uno, Europa Verde, Sinistra Italiana, Possibile e Rifondazione Comunista.
«Occorre restituire la città ai residenti, ripensando il modo di gestire il Comune attraverso il decentramento e le municipalità», i cui candidati presidenti saranno presentati a breve, anticipa Baretta. «Grazie alla Fondazione di Venezia che ha concesso non a noi, ma alla città, l'utilizzo democratico di questa piazza, simbolica e significativa», dice il sottosegretario e poi rivolge un ricordo ad Aldo Camponogara, «figura simbolo della sinistra del nostro territorio. In queste settimane - prosegue - abbiamo ascoltato la città ed è stato un coro unanime: la monocultura e il turismo hanno portato risorse ma hanno espropriato i residenti del loro buon vivere, spremuto i commercianti con affitti insostenibili, sfavorito lo sviluppo di attività economiche alternative. La nostra responsabilità - continua Baretta - è governare l'equilibrio tra salvaguardia e sviluppo». La cultura in questo programma, «è la grande opportunità di crescita e rilancio. Dobbiamo pretendere sostegni e aiuti - dice il sottosegretario - Ma basta con la rappresentazione di impotenza senza progettualità. Servono nuovi spazi di verde urbano: piantiamo migliaia di alberi. Prevediamo verifiche ambientali e tecnologiche che garantiscano - nel completamento del Mose - l’equilibrio dell’ecosistema. Incentiviamo la produzione culturale mettendo a disposizione sedi e spazi: biblioteche, centri culturali, cinema, spazi multifunzionali, sale di comunità, piccoli teatri, librerie e spazi aperti»
Baretta vede a Marghera «l’incubatore di attività green più grande d’Europa», e a Mestre «il centro direzionale e la sede amministrativa della città metropolitana, nodo di raccordo con Padova, Treviso e l’intero nord est». La sicurezza è: «più sorveglianza tecnologica, forze dell’ordine coordinate - ma anche - servizi sociali, operatori ed educatori di strada. Intendo esercitare - anticipa - le prerogative del sindaco nella definizione del piano sanitario regionale rper il Comune e alla Città metropolitana». Infine Baretta rivolge un pensiero a Marina Dragotto. «Scrisse aticipando la sua candidatura: "Liberiamo le energie positive, recuperiamo orgoglio e volontà". Da qui si parte per realizzare una città che ama se stessa».