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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Comunali 2020 Mestre Centro / Piazza Erminio Ferretto

Meloni a Mestre: «Tutelare l'identità dei veneziani»

«Bene ha lavorato il sindaco Brugnaro: va riconfermato alle amministrative, però con una presenza più significativa di Fratelli d'Italia anche in Comune»

La tornata elettorale che si avvicina è importante per la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, mercoledì mattina a Mestre, in piazza Ferretto, a sostestegno dei candidati comunali e regionali del partito. «Il premier Conte non lo ammetterà mai, ma è chiaro che le regionali hanno un significato politico. Migliaia di persone vanno a votare e se oltre alle due regioni a giunta uscente di centrodestra, Veneto e Lombardia, altre si riconfermano a guida della nostra coalizione, il presidente della Repubblica potrebbe tenerne conto», dice Meloni. Alle amministrative, «il sindaco Brugnaro va riconfermato però con una presenza più significativa di Fratelli d'Italia anche in Comune». 

Meloni ha idee chiare su Venezia e Mestre. «La città storica è tradizione, Mestre è innovazione, dove può sorgere un centro fieristico e congressuale di cui ci sarebbe bisogno. Messe assieme le città formano un polo di fortissima identità. Vanno difesi i veneziani. Ogni residente che se ne va o attività tradizionale che chiude per far posto a souvenir è una perdita per il territorio. A Mestre Meloni torna sulla sicurezza. «Sono anni - dice - che questa città viene raccontata come capitale dello spaccio. Il lavoro di riqualificazione del sindaco Brugnaro è stato importante, ma questo governo ha preso a picconate legalità, certezza della pena, stato di diritto. Contro lo smercio di droga «serve una lotta senza quartiere», afferma Meloni legandosi alla proposta della galera per gli spacciatori di Matteo Salvini, indipendentemente dal tipo di droga e dalla quantità. «Troppi giovani e giovanissimi coinvolti in episodi che si finge di non vedere per non dover ammettere di aver sbagliato visione», commenta Meloni. «La droga è un fatto culturale e va combattuta attraverso una diversa cultura del rischio».

La leader di Fratelli d'Italia getta benzina sul fuoco in tema di turismo. «Durante il Covid abbiamo chiesto lo stato di emergenza e un diverso utilizzo del bonus che grava sugli albergatori, già in ginocchio, costretti a fare uno sconto e poi andare dal governo a elemosinare il ritorno di quelle risorse con un credito d'imposta. Avevamo chiesto la possibilità di regalare ai visitatori una o due notti in più, anche a Venezia, per allungare la permanenza e attivare l'indotto. Ma lo zero per cento delle centinaia di proposte nostre è stato accolto», tuona Meloni che critica il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina. «Scandaloso non sapere ancora cosa fare a  4 giorni dalla ripartenza. Potevamo dare una mano, non siamo stati considerati, ma semplicemente bastava guardare all'estero, le scuole in alcini paesi le hanno riaperte a maggio, giugno».

Il candidato regionale di Fratelli d'Italia, ex presidente Ater Raffaele Speranzon, è al fianco di Meloni. È critico sul Mes (fondi europei) per rafforzare la sanità locale: «I margini europei non ci lasciano grandi speranze. Per valorizzare Venezia va potenziato il suo ruolo politico in regione». Francesca Zaccariotto, assessore comunale ai lavori pubblici da poco nelle fila del partito, è convinta che una figura come Giorgia Meloni sia di sostegno al genere femminile nei ruoli politici. «Sarebbe un onore continuare il mio incarico nella prossima amministrazione comunale». Maika Canton, consigliere comunale, entrata da poco in Fratelli d'Italia, dice: «Non possiamo lasciare che le attività produttive chiudano, come accade qui a Mestre. Vanno difese e serve un'attenzione al territorio che può arrivare dal sostegno di questo partito in Parlamento».

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