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Elezioni, non si vota in estate

Le consultazioni in una domenica tra il 15 settembre e il 15 dicembre

Il Consiglio dei ministri riunito oggi, lunedì 20 aprile a Palazzo Chigi, con il premier Conte e il sottosegretario alla presidenza Riccardo Fraccaro, su proposta del premier e del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ha approvato, tra le altre cose, un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l’anno 2020, in considerazione dell’emergenza sanitaria da Covid-19.

L'autunno

In merito alle elezioni per il rinnovo dei consigli comunali e circoscrizionali, limitatamente all’anno 2020, il turno si terrà in una domenica compresa tra il 15 settembre e il 15 dicembre. Infine, si stabilisce che gli organi elettivi regionali a statuto ordinario il cui rinnovo è previsto entro il 2 agosto 2020 durino in carica cinque anni e tre mesi e che le elezioni si svolgano nei sessanta giorni successivi a tale termine o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori. Il testo prevede che le consultazioni elettorali possano essere rinviate di non oltre tre mesi, anche se già indette, in considerazione di sopravvenute specifiche situazioni epidemiologiche. Niente voto in estate, come inizialmente previsto da alcuni governatori. I relativi consigli regionali sono prorogati fino al 31 agosto.

Gli sprechi

«Luglio è una data troppo ravvicinata per essere sicuri che potremo garantire la sicurezza e muoverci in libertà - aveva detto in un video su YouTube il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta -. Penso soprattutto agli anziani, penso alle code che inevitabilmente si creeranno ai seggi. Luglio implica fare la campagna elettorale a giugno. Siamo sicuri che si possa garantire, così, la partecipazione delle persone alle iniziative elettorali? Si potrà girare tranquillamente tra i mercati o i quartieri per stare tra la gente? Visto che le comunali si terrebbero, comunque, in autunno, andare due volte al voto sarebbe uno spreco economico. Ancor più incomprensibile in questa situazione».

Il turismo

«Alla fine ha prevalso il buonsenso e il governo ha raccolto l’appello di quanti, tra cui il Partito democratico del Veneto, segnalavano pesantissime criticità di un eventuale turno elettorale in pieno luglio», dice il segretario regionale del Pd, Alessandro Bisato. «Siamo ancora nella Fase 1, la campagna elettorale è l’ultimo dei nostri problemi. Ora dobbiamo concentrarci nel combattere il virus e pensare a come salvare la parte principale della stagione, cioè i mesi estivi di luglio e agosto. Tutte le nostre energie devono andare in questa direzione, aiutando la Regione Veneto a mettere in campo un piano straordinario di aiuti economici per alberghi, campeggi, affittacamere, b&b, ristoranti, bar, musei, concessionari dei litorali e ogni micro e piccola azienda che opera nel turismo».

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