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Elezioni Comunali 2012 Provincia di Venezia Marcon

Grillo a Marcon: "Rigor Montis smonta lo stato sociale, ci vuole trasparenza"

In un comizio organizzato dal Movimento 5 stelle in vista delle comunali, il comico attivista attacca il governo e "la vecchia politica", propone "pagare un tot del debito e via dall'euro"

Intrattenendo un centinaio di sostenitori nel corso di un comizio, organizzato dal Movimento Cinque Stelle a Marcon in vista delle elezioni amministrative di maggio, Beppe Grillo ha lanciato il suo aspro attacco al governo Monti e a quella che definisce la “vecchia politica”, legata al denaro e non agli interessi dei cittadini: “I bocconiani di governo dicevano, fino a pochi mesi fa, che eravamo fuori dal tunnel e si vedeva la luce invece erano i fari di un 'rapido' che ci veniva addosso”.


Continua: “Rigor Montis fa il contabile, l'esorcista, che fa uno più uno uguale a due e smantella lo stato sociale”. Uno smantellamento, ha aggiunto, “Che non è il rilancio di un paese, che non è giusto perché si vanno a toccare, senza che ce ne accorgiamo, conquiste fatte con sacrifici dai nostri padri in cento anni di lotte".

Lo stato sociale è stato al centro del discorso di Grillo: "Per questa politica i suicidi per crisi non contano, 600mila aziende su base annua che chiudono non contano, mentre il costo della vita è il più alto d'Europa con i salari più bassi". E innalzando un sentimento piuttosto comune ha aggiunto: "Se pago le tasse voglio anche i servizi. Non voglio pagare due volte la sanità, una allo Stato e poi ai privati perché ci sono le liste d'attesa troppo lunghe". Alla protesta ha fatto poi seguito una proposta concreta: “Proponiamo la destinazione d'uso delle tasse con la trasparenza su dove vanno a finire i soldi che noi versiamo; non, ad esempio, per aerei per una guerra in Afghanistan che non ci interessa”.

Sono state toccate anche tematiche economico-finanziarie: “la politica ha mangiato tutto perché è la politica del denaro e dei banchieri anche se pagassimo il doppio delle tasse loro mangerebbero il doppio". Ha proseguito: “Con il debito che oltre l'80% e il 50% è in mano a istituti stranieri vuol dire che l'Italia è fallita, se fossimo un'azienda dovremmo dichiarare bancarotta ed è questo che dovremmo fare". Anche qui arriva la proposta: “Pagare un tot e basta, uscendo dall'euro, pagare alle banche straniere una minima parte di ciò che gli spetta e via ma facendo trattare i cittadini non i professori o i banchieri al posto nostro".

Pronta e lapidaria, infine, anche la risposta alla questione dei "rimborsi elettorali": “Mettano le mani in tasca, tirino fuori il portafogli stacchino un assegno e paghino quanto hanno tolto ai cittadini italiani". "Bossi prima era in canottiera, poi é entrato nel sistema ed è finito anche lui nel gioco dei cassieri".

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