Amministrative 2021, a Dolo la maggioranza sceglie la continuità con Alberto Polo
È Gianluigi Naletto, vicesindaco, il candidato sindaco. Si è presentato ieri all'antica Conca di piazza Cantiere con il simbolo della lista civica
È Gianluigi Naletto, vicesindaco di Dolo, il candidato sindaco della maggioranza alle amministrative 2021. Si è presentato ieri all'antica Conca di piazza Cantiere con il simbolo della lista civica: "Naletto sindaco. Dolo città gentile". Con la prematura scomparsa del primo cittadino Alberto Polo a gennaio scorso, i partiti che avevano sostenuto Polo si sono portati avanti in vista delle amministrative del 2021 (presumibilmente ottobre).
Con il passaggio alla maggioranza del candidato più votato di centrodestra, l'operatore sanitario Marco Tosatto (ex tesserato Lega) a fine giugno, Lega e FdI a Dolo potrebbero convenire su un candidato comune: si parla, ma non c'è nulla di ufficiale, dell'avvocato Fabio Dei Rossi (FdI). «La qualità della maggioranza dipende dalla minoranza - commenta Naletto - Siamo aperti al dialogo e al confronto acceso, purché onesto, come fonte di arricchimento». Nel simbolo, nota Tosatto, «non abbiamo più alcun riferimento partitico, nemmeno la parola "democratica" che richiamava il Pd. Stop alle bandiere, ai partiti, alle tessere - afferma - lavoriamo per la città». I pilastri della maggioranza restano quelli di Alberto Polo: ospedale, territorio e lavoro. «Il presidio ospedaliero a servizio di 9 Comuni della Riviera del Brenta deve essere inserito nella programmazione del Pnrr - sostiene Naletto - con l'innovazione tecnologica e la ristrutturazione di tutto il patrimonio immobiliare. Serve una nuova casa di riposo per gli anziani e le cure a domicilio». Dolo, spiega il vicesindaco, dovrà essere una città saggia, che educa alla sensibilità, «energia per compiere il bene comune». Previsto l'ingresso nella squadra di giovani candidati di «buona reputazione», dice Naletto, come garanzia di affidabilità per un gruppo che dovrà essere «agile e pragmatico».
Sul territorio si punta a una rilettura della città «dalla sua parte nobile», cioè dall'acqua. «L'ex Macello rappresenta un esempio di valorizzazione della navigabilità». Bene per Naletto il restauro della barchessa di villa Concina e dell'ex Foro Boario con i fondi della Città metropolitana. Nei piani c'è la sistemazione dei parcheggi (80-100 mila persone transitano a Dolo ogni giorno) e la realizzazione di un teatro guardando al privato come partner per il pubblico al fine di accordo e nelle more della legge urbanistica regionale. Limiti alla velocità in centro e una strada ciclopedonale, e un nuovo rapporto con Veritas per l'organizzazione dei servizi, compresi i cimiteriali, anche attraverso la condivisione con altri Comuni. Il lavoro è l'altro pilastro. La crescita economica, il potenziamento dei servizi per migliorare la qualità della vita, e l'apertura ai privati per insediamenti nuovi, «tenendo ferma la bussola dei canoni urbanistici», afferma Naletto. In programma c'è il trasferimento del deposito Actv e il presidio dei vigili del fuoco (di cui si sta discutendo anche in altri Comuni) e investimenti sulle frazioni, Sambruson e Arino. La presentazione della lista probabilmente già ad agosto.