Casson affila le armi: "Pronto per il ballottaggio, pesa il ciclone Zaia"
Il candidato di centro-sinistra non sfonda in laguna e in terraferma: "Alleanze? Noi abbiamo un programma preciso, chi vuole ci vota"
Sfumato l'obiettivo di vincere al primo turno, Felice Casson pensa già al 14 giugno, giorno del ballottaggio. Non nasconde la delusione, il candidato del centro-sinistra a sindaco di Venezia, che parla per la prima volta intorno alle 18 quando ormai le sezioni scrutinate sono quasi la metà: le preferenze si attestano intorno al 38%, ben distante dal 50% che sarebbe stato necessario per evitare lo "spareggio", mentre lo sfidante Brugnaro per ora è a 10 punti di distanza. Ma ancora non si parla di apparentamenti: "Adesso si parte per il ballottaggio, mi dispiace che Venezia debba aspettare altri 14 giorni. Noi abbiamo un programma preciso, chi vuole ci voterà. Io sono pronto".
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Su queste elezioni comunali ha pesato, secondo Casson, l'effetto Zaia: "Un ciclone impressionante che ha influenzato anche il voto locale, anche se non fino in fondo. Però tra due settimane sarà un'altra cosa". E a proposito delle Regionali, il candidato del centro-sinistra precisa: "Qui in Veneto è stata una bella scoppola per il Pd: un dato molto rilevante, ma vedremo complessivamente come deciderà di muoversi il partito".
E sul candidato presidente, Alessandra Moretti, aggiunge: "Era la candidata che ha vinto le primarie. Il suo era un compito molto difficile, il ciclone Zaia è forte. Non ha funzionato fino in fondo a livello comunale, ma ha comunque avuto un certo peso". Ora però si guarda alla scadenza del 14 giugno, quando i veneziani saranno nuovamente chiamati alle urne per decretare la futura guida della città: "Non sono per niente preoccupato, sono pronto a fare il ballottaggio e a vincere".
