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Elezioni comunali 2015

Elezioni comunali e regionali 2015: risultati sindaco in provincia di Venezia e presidente del Veneto

Elezioni amministrative per decretare il primo cittadino in cinque Comuni lagunari e il governatore del Veneto: i risultati dello spoglio in diretta

Venezia al ballottaggio. È il risultato delle elezioni comunali per la città lagunare, che ora si prepara ad affrontare il secondo turno di domenica 14 giugno. Felice Casson non sprinta e si attesta al 38%, con Brugnaro in seconda posizione a circa dieci punti di distanza. Ottima performance del Movimento 5 Stelle (I RISULTATI DEFINITIVI), Bellati con la Lega Nord è quarto. Voti che inevitabilmente faranno gola a metà giugno, quando tutto tornerà in gioco. Delusione per l'ex presidente della Provincia Francesca Zaccariotto (tra il 6 e il 7%).

PARTITI GIU', BOOM CIVICHE - Per quanto riguarda le liste, il primo "partito" in città è la civica di Brugnaro (attorno al 20%), che supera di tre punti sia la civica di Casson, sia il Partito Democratico, che rispetto a cinque anni fa perde più di dieci punti (raggiunse il 28,88% di preferenze). Non sta meglio Forza Italia, che raggranella poco meno del 4%, quando nel 2010 ebbe il 22,7% dei voti. Recordman di preferenze, invece, il capolista del Pd Nicola Pellicani e quello della civica di Brugnaro Simone Venturini. Dopodiché arrivano l'ex consigliere Renato Boraso e l'ex assessore Andrea Ferrazzi (TUTTI I DETTAGLI SULLE PREFERENZE).

CASSON: "PRONTO AL BALLOTTAGGIO, TRA 14 GIORNI UN'ALTRA STORIA"

BRUGNARO: "LA CITTA' E' STUFA DEL PARTITO DEL NO"

ECCO CHI HA PRESO PIU' PREFERENZE A VENEZIA

TUTTI I RISULTATI

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Una situazione che non può che portare ottimismo nella sede elettorale di Luigi Brugnaro, dove nel pomeriggio ha fatto capolino anche Gian Angelo Bellati. Nei giorni successivi si sono delineati gli accordi politici, con la Lega Nord che ha dato il proprio appoggio all'imprenditore e che, in caso di vittoria, otterrà la poltrona di vice-sindaco e due assessorati. Anche le preferenze della ex "lady Lega" sono andate al presidente della Reyer Venezia. Brugnaro in conferenza stampa ha commentato: "La città ha voglia di cambiamento. Venezia se riparte può dialogare con le grandi metropoli del mondo, ma per farlo deve battere il ‘partito del no’, cioè chi finora ha bloccato i progetti e lo sviluppo della città (DETTAGLI)". Felice Casson, naturalmente, raccoglie la sfida: "Sono pronto per il ballottaggio, sarà un'altra storia - dichiara - abbiamo pagato il ciclone Zaia (DETTAGLI)".

MUNICIPALITA'

MOVIMENTO CINQUE STELLE - Ago della bilancia, inevitabile che sia così, il Movimento Cinque Stelle: "Porteremo quattro o cinque consiglieri a Ca' Farsetti - dichiara il candidato sindaco Davide Scano - ciò ci permetterà una nostra azione più propositiva". La delusione nella sede di Casson è palpabile, non solo per l'affermazione mancata al primo turno, ma anche per il fatto di non essere riusciti a superare quota 40%. Lo spoglio a Ca' Farsetti, le operazioni sono state rallentate al Lido da una contestazione al seggio 58. La documentazione delle Regionali è stata inviata in Tribunale (se per cause di forza maggiore non viene terminato lo scrutinio entro le 14 lo concluderà l'Ufficio Centrale del Tribunale) (I DATI DELLE REGIONALI).

GLI ALTRI COMUNI - A Dolo si afferma il centro-sinistra con la vittoria di Alberto Polo (DETTAGLI), Torre di Mosto è stato il primo Comune con i dati definitivi: diventa sindaco Giannino Geretto per una manciata di voti (DETTAGLI). Centro-sinistra avanti anche a Portogruaro, dove però si andrà quasi sicuramente al ballottaggio (DETTAGLI). Anche a Cavallino-Treporti è terminato lo spoglio: il nuovo sindaco è Roberta Nesto (DETTAGLI).

TUTTI I RISULTATI

DENUNCE TRA VENEZIA E MESTRE - Domenica in almeno due casi sono dovute intervenire le forze dell'ordine per la segnalazione di altrettanti elettori sorpresi a fotografare la propria scheda elettorale. Il primo problema si è registrato in laguna, dove un avvocato è finito nei guai nel primo pomeriggio. Il secondo episodio a Mestre, alle 22.57. Inevitabile che le operazioni di conteggio e di comunicazione dell'affluenza abbiano subito un lungo stop, tanto da essere il penultimo a livello nazionale a dichiarare la percentuale di votanti sul totale (I DETTAGLI SUI DUE EPISODI)

LO SPOGLIO DELLE REGIONALI

NESSUN TESTA A TESTA - E' stata una cavalcata notturna senza storia, con un uomo solo al comando fin dall'inizio. Luca Zaia è il "nuovo" presidente del Veneto, bissando quindi la prima esperienza da amministratore della regione. Già alle prime proiezioni era chiaro che non ci sarebbe stato alcun testa a testa: dopodiché i numeri hanno iniziato a prendere una forma più definita. L'esponente del Carroccio supera il 50% dei voti, doppiando la candidata del Partito Democratico Alessandra Moretti. Quando le sezioni scrutinate sono 4.388 su 4.742 la sorpresa che emerge è l'exploit del Movimento Cinque Stelle, con Jacopo Berti che raccoglie l'11,81% dei voti, superando nell'urna l'espulso dalla Lega Nord Flavio Tosi (11,55%), che con la propria lista raccogliere però solo il 5,57% delle preferenze.

Alessandra Moretti nella notte tra domenica e lunedì si è già congratulata con Zaia per la vittoria elettorale, portando a casa un risultato largamente inferiore alle aspettative del suo entourage. Dunque il Veneto si conferma un feudo del centro-destra, con gli equilibri interni alla coalizione che si spostano ancora di più verso il Carroccio. La lista della Lega per ora ha il 17,77% dei voti, mentre Forza Italia il 5,82 (con il Pd che per poco non soffia il primato tra i partiti alla Lega). A farla da padrona è però il listino del presidente che raggranella da sola quasi un terzo delle preferenze della coalizione. Attardati rispetto ai quattro principali contendenti gli altri due candidati: Lucia Coletti Laura da "L'Altro Veneto" è al 0,76%% mentre Alessio Morosin di Indipendenza Veneta è fermo al 2,48%.

ZAIA SODDISFATTO: "IL 2010 E' NIENTE RISPETTO A QUESTO" - "E' un bel risultato che mi gratifica - ha commentato il vincitore delle elezioni - Se andassimo a sommare tutti i risultati dell'area andiamo ben oltre il 50%. Si tratta di un risultato più solido e guadagnato. L'elettorato Zaia è sia della Lega che non, l'area di sinistra che si presumeva mi avrebbe votato evidentemente è stata molto più grande del 20%. "Salvini candidato premier? Assolutamente sì, ma sarà lui a decidere cosa vorrà fare da grande. I presupposti ci sono". "La vicenda Tosi - ha aggiunto Zaia su Canale 5 - è una pagina dolorosa ma chiusa. Restano i rapporti umani ma non quelli politici. Il nostro grande risultato ci impone di dare risposte ai veneti che non amano le pastette o gli accordini". Dopodiché la conferenza stampa ufficiale: "L'elezione del 2010 è nulla rispetto a questa - ha dichiarato soddisfatto - questa è stata una missione impossibile realizzata. Non dicano gli esperti che sono stati avversari deboli, hanno fatto ottime campagne e non ci hanno fatto nessuno sconto". In merito al ruolo di Forza Italia nella Giunta si è limitato a dire "ne parleremo" e su possibili alleanze, non ha escluso allargamenti della maggioranza: "Se qualcuno vuol collaborare, ben venga sui singoli provvedimenti". L'attenzione si concentra anche sul Movimento Cinque Stelle: "Positivo averli in Consiglio regionale - commenta - avere questo mastino alle caviglie ti permette di correre di più. Non è escluso che su alcune partite si possa ragionare".

I PRIMI CENTO GIORNI - Il rieletto presidente ha indicato l'emergenza del lavoro tra i primi interventi da realizzare. "Non mi formalizzo sui primi cento giorni ma abbiamo chiaro cosa dobbiamo fare - ha detto - abbiamo davanti anche un governo che deve recuperare la sua credibilita' con i veneti". "Non faremo sconti a un governo che ha schierato in Veneto per la campagna elettorale ministra in andata e ritorno. Pensavo anche convocassero un consiglio dei ministri in Veneto per discutere dei problemi della regione!. L'errore politico l'ha fatto Renzi tentando di dare un valore politico a queste elezioni. Venne persino a parlare della sanità veneta senza conoscere i numeri. Ha avuto cattivi consiglieri".

NON ACCETTERO' ALCUN LIBERO PENSATORE - Quindi Zaia ha rilanciato: "E' un risultato che non lascia alibi, ho un programma molto dettagliato già depositato in tribunale: sono 200 pagine. Ai candidati dico 'uno per tutti, tutti per uno'. Non accetterò divagazioni sul tema e nessun libero pensatore. Si va giù a testa bassa, ci abbiamo messo la faccia, è giusto che i veneti siano rispettati e il rispetto passa per l'approvazione dei provvedimenti che abbiamo promesso".

L'AFFLUENZA - C'era grande attesa anche per capire il dato dell'affluenza: il partito del "non voto", infatti, potrebbe ricoprire un ruolo determinante in questa tornata elettorale. La percentuale a livello regionale ha toccato il 57,16%, mentre nel Veneziano è stata di poco superiore (58,04%). Uno scarto significativo quindi rispetto a cinque anni fa, quando l'affluenza fu di quasi dieci punti superiore (66,46%).

I DATI SULLE AFFLUENZE

LE AFFLUENZE ALLE 12 E ALLE 19 - Alle 12 a Venezia aveva votato il 18,37% degli aventi diritto, a Portogruaro il 19,16%, a Cavallino-Treporti 17,46%, a Torre di Mosto il 20,29%, a Dolo il 18,54%. Per le Regionali in Veneto hanno votato il 17,76% degli aventi diritto. I numeri sono superiori rispetto a cinque anni fa, ma allora si votò anche di lunedì. Dati comunque in linea rispetto alle Europee dell'anno scorso. Sette ore più tardi le percentuali si sono mantenute di nuovo in linea con le Europee: a Venezia ha votato il 46,21%, mentre per le Regionali gli abitanti della provincia di Venezia che hanno raggiunto le urne sono stati il 43,61%. A Dolo sono stati il 51,55%, a Cavallino-Treporti 47,48%, a Portogruaro 47,53% e a Torre di Mosto il 50,77%.

IN LAGUNA - Per quanto riguarda il territorio lagunare, domenica mattina alle 7 tutti i 256 seggi si sono insediati senza problemi, pur tra alcune polemiche per quello interno all'ospedale Dell'Angelo (il presidente si è lamentato per essere stato "relegato in uno sgabuzzino). Le prime file di cittadini si sono iniziate a formare verso le 11.30, specie in centro a Mestre, con la pioggia mattutina che almeno in parte ha tenuto a casa i pendolari delle spiagge (un dettaglio che potrebbe contribuire a lenire l'astensionismo).

POLEMICHE A VENEZIA PER TAGLIO DELLE SEZIONI E MINACCE DI DENUNCE - Proteste per la riduzione del numero delle sezioni: alcuni elettori costretti a "migrare", con alcune code a macchia di leopardo per esprimere il proprio diritto di voto. Alcuni rappresentanti della Lega Nord annunciano la possibilità di rivolgersi alla Magistratura: diverse, secondo loro, le persone che si sono recate ai seggi di San Girolamo (dove si segnalano code piuttosto lunghe) e di Algarotti scoprendo di non dovere più votare lì. "Gli è stato detto che bisogna aggiornare la propria scheda elettorale - dichiara Nicola Eremita, segretario di circoscrizione del Carroccio - così l'elettore deve recarsi in Comune e poi raggiungere il nuovo seggio cui è stato assegnato. In molti hanno quindi rinunciato".  Secca la smentita del Comune: "Non risultano particolari evidenze circa elettori che non abbiano potuto votare perché non avevano la tessera elettorale aggiornata riguardo alla sezione di voto - si legge in una nota - I presidenti delle sezioni coinvolte, contattati dal Servizio, hanno dichiarato che agli elettori sono state date tutte le informazioni corrette riguardo alla procedura di aggiornamento della tessera e che mai è stato detto loro, comunque, che potranno votare solo al ballottaggio".

"SCHEDE GIA' VOTATE" - Sui social network poi si è sempre più ingigantita la vicenda che avrebbe visto protagonista una signora che dal presidente di seggio alla Ticozzi avrebbe ricevuto tre schede già "votate". Un fatto che ha indotto il Comune di Venezia a inviare una nota in cui si sottolinea che non sarebbe accaduto nulla di tutto questo, o almeno all'ufficio elettorale non sarebbe stato segnalato. "Qualora l’episodio fosse davvero avvenuto - si legge - è da considerarsi come un errore materiale dello stesso presidente. Quest'ufficio fa presente comunque che non è giunta ufficialmente, al momento, alcuna segnalazione su tale ipotetico episodio".

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