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Ripetuti scontri di piazza, Minniti da Mestre: "In Italia non c'è alcuno spazio per la violenza"

Il ministro dell'Interno è intervenuto venerdì al Teatro Momo per un appuntamento elettorale del Partito Democratico: "Qui non c'è posto né per rappresaglie, né per razzismo"

"In Italia non c'è alcun posto né per le rappresaglie, né per l'odio razziale". A dichiararlo al Teatro Momo di Mestre venerdì pomeriggio è stato il ministro dell'Interno, Marco Minniti, durante un appuntamento elettorale con i candidati alle elezioni del Partito Democratico. "Non dobbiamo permettere a nessuno di turbare la tranquillità di un processo decisionale del popolo italiano - ha continuato - Picchiare un carabiniere caduto a terra a Piacenza o lanciare bombe carta con pezzi di metallo a Torino non c'entra nulla con la democrazia italiana. Nel nostro Paese non c'è spazio per nessuna forma di violenza".

"Abbiamo garantito sicurezza e vivibilità"

Durante il suo intervento il titolare del Viminale ha parlato di sicurezza, immigrazione e rapporti tra enti centrali e locali, rivendicando quanto fatto dal governo uscente: "Non userò il futuro, questa campagna elettorale è stata un rincorrersi di promesse - ha esordito - io vi racconterò quello che abbiamo già fatto. In questi mesi siamo riusciti a garantire la sicurezza delle nostre città (di fronte al pericolo terrorismo, ndr) e contemporaneamente ne abbiamo garantito la vivibilità.  C'è un dato che qualunque altro Paese avrebbe reputato spettacolare, l'aumento dei turisti nel nostro paese. Se oggi - ha continuato - possiamo dire che il Pil è cresciuto dell'1,5%, lo possiamo dire perché c'è stata la crescita del turismo".

"Strategie diverse"

In particolare sulla sicurezza Minniti ha esposto l'idea "moderna" del Partito Democratico: "La piazza più sicura è la piazza più vissuta - ha affermato il titolare del Viminale - C'è bisogno non solo polizia, ma di luoghi illuminati, di politiche di sviluppo e integrazione sociale. La destra sulla sicurezza ha solo l'idea dell'ordine pubblico, ma è un concetto molto più complesso". 

Pericolo razzismo e violenza politica

Sono stati trattati anche i temi stringenti della cronaca, tra scontri di piazza e i fatti di Macerata: "Di Pamela manterremo sempre nella memoria i suoi occhi e il suo sorriso - ha dichiarato Minniti -  Subito dopo c'è stata la vicenda di Traini, che noi dobbiamo chiamare con il suo nome: è stato un atto di rappresaglia. Ma in Italia non c'è alcun posto né per le rappresaglie, nè per l'odio razziale. L'antifascismo è un valore fondativo della nostra Repubblica e democrazia. In una competizione elettorale, come più in generale in una democrazia, ognuno deve essere lasciato libero di esprimere la propria opinione. L'unico limite invalicabile - ha concluso - è quello della violenza. Picchiare un carabiniere a Piacenza o lanciare bombe carta con pezzi di metallo a Torino contro la polizia non c'entra nulla con la nostra democrazia".



 

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