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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

«Il sindaco Brugnaro e la sua giunta battano un colpo»

Il Pd: «Nessun coordinamento, assenza nell'emergenza. Sul sito del Comune solo decreti e ordinanze. I volontari in autonomia accanto ai più fragili». D'Anna: «Nessuno è stato e sarà lasciato da parte»

Gestione della quotidianità stravolta dall'emergenza coronavirus che sta cambiando abitudini e modi di vivere il quotidiano per tutti, dalle esigenze primarie ai semplici momenti di socialità, sempre più rarefatti. Una condizione che sta creando molti problemi, perché alcuni diritti fondamentali come quello alla libertà di movimento, stanno subendo, in maniera mai conosciuta, delle restrizioni importanti. Per il Partito Democratico veneziano in tutto questo percorso «sta mancando» la presenza del sindaco Brugnaro ed «è latitante» la sua giunta.

In una nota il Pd scrive: «Battano un colpo». Una mancanza che, secondo il partito, non è tanto da rilevare sul versante dei social, come ha spiegato la capogruppo Pd Monica Sambo. «Brugnaro si è palesato due volte in video, dall'inizio dell'emergenza vera e propria a partire dai decreti governativi del 23 febbraio scorso. E i contenuti che ha diffuso non sono sembrati avere utilità, se non risultare poco opportuni, alla luce delle conseguenze che il coronavirus sta causando alla popolazione. Ad essere mancata - afferma Sambo - è una conduzione amministrativa della situazione, un coordinamento territoriale, una apertura all'ascolto dei cittadini e una gestione delle problematiche, a cominciare dal trasporto pubblico locale». 

«Brugnaro - scrive il Pd - è letteralmente scomparso dalla scena». Il sito del Comune riporta i decreti governativi e le ordinanze regionali, «senza dare alcuna specifica informazione utile ai cittadini». Lo smart working, anche secondo Sambo, «è stato attivato per i dipendenti comunali solo con grande difficoltà e ritardo, e dopo le prese di posizione delle organizzazioni sindacali. Già nel secondo dpcm, quello del primo marzo, il telelavoro appare la modalità di lavoro da privilegiare in emergenza sanitaria. Ma per i dipendenti pubblici del Comune è partito il 18 marzo, con più di 2 settimane di ritardo e pure a singhiozzo».

«Con tutte le aziende partecipate, il sindaco Brugnaro ha svolto riunioni e indirizzato le scelte, in merito alle quali nessuno è stato e sarà lasciato da parte, sia dentro che fuori il palazzo - scrive il consigliere delegato Paolino D'Anna - . Non ultimo il fatto che per buona parte dei dipendenti del Comune, il primo cittadino e l’assessore al personale Paolo Romor, non appena le norme nazionali lo hanno consentito, hanno dato il via al lavoro agile, allo scopo di contribuire efficacemente al contenimento della diffusione del virus».

Altri servizi che in questi giorni per le persone fragili diventano beni essenziali, come ricevere la spesa, sono stati messi in campo dai volontari, «senza che l’Amministrazione facesse alcunché - dice il Pd -,  anche solo per coordinare le iniziative. La proposta di attivare un numero di telefono specifico per dare assistenza ai cittadini non è stata neppure presa in considerazione». Il presidente della Municipalità di Venezia, Giovanni Andrea Martini, ha messo a disposizione un cellulare personale: «per una parola di vicinanza e di amicizia o per mettere a contatto con alcuni psicologi. Fino a qualche anno fa - spiega - avevamo come Municipalità la gestione dei servizi sociali che avremmo potuto mettere a disposizione. Da qualche anno questa delega ci è stata tolta». «Chiediamo - conclude il Pd - che almeno si ascoltino le proposte che arrivano dalle forze politiche e dai cittadini. In simili momenti è importante sentirsi uniti, essere comunità». 

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