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La pioggia mette in crisi le spiagge i sindaci chiedono aiuto a Roma

Dopo un'estate segnata da un maltempo costante i primi cittadini si preparano a chiedere al governo aiuti concreti per supportare il settore del turismo

Nuvole, pioggia e freddo, i peggiori nemici delle spiagge, quest'estate sono stati una triste costante sul litorale veneziano, con le ovvie conseguenze negative per il turismo, settore trainante per molti dei Comuni della provincia. Per cercare di trovare una soluzione ai mancati introiti delle località balneari, come riporta il Gazzettino, sono scesi in campo proprio i sindaci delle città, che dopo essersi riuniti nei giorni scorsi a Chioggia rendono ora nota la loro agenda: tutti a Roma, per chiedere al governo di non ignorare il problema e di destinare fondi per il supporto delle imprese locali.

Inizialmente i primi cittadini (e non solo loro) avevano pensato di chiedere lo stato di calamità per il turismo veneto, una possibilità che tentava molti coinvolti, il piano d'azione è stato invece definito in maniera più concreta: i sindaci andranno in massa direttamente fino alla Capitale, chiedendo di parlare con il ministero dell'Economia per trovare una soluzione. E qualche idea già ce l'hanno: il punto fondamentale del piano dei primi cittadini è infatti di chiedere agli occupanti del palazzo delle Finanze che i soldi provenienti dai canoni delle concessioni demaniali vengano lasciati interamente ai Comuni per finanziare tutte le attività legate al turismo, sia di carattere emergenziale (eventi atmosferici, ripascimento e quant'altro), che riferita a politiche di pianificazione. Ora le amministrazioni cittadine ricevono solamente il 5 per cento di quel denaro, una somma che i sindaci ritengono completamente insufficiente per far fronte alle difficoltà del settore. Infine i primi cittadini vorrebbero ottenere rassicurazioni concrete sul futuro della promozione e accoglienza turistica: con l'imminente scomparsa delle varie Apt, infatti, le competenze a riguardo dovrebbero essere trasferite ai nuovi Ogd (Organizzazione di gestione delle destinazioni), organi creati ex novo e che dal primo gennaio dovrebbero subentrare alle vecchie Aziende di promozione turistica; lasciare la vecchia strada per la nuova, però, spaventa sempre e, specie in un momento di crisi, sarebbe essenziale quali siano i piani del governo per non lasciare senza supporto uno dei settori più importanti dell'economia locale e nazionale.

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