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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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"Guerra" dell'aeroporto: firma saltata, Marchi "arrabbiato" ancora in trincea

Doveva essere firmato oggi a Roma l'accordo di programma che avrebbe permesso al Marco Polo di adeguare le tariffe. La tensione è destinata a continuare per un periodo indeterminato

Avrebbe dovuto essere firmato oggi l'accordo di programma per l'adeguamento delle tariffe aeroportuali dell'aeroporto Marco Polo. A Roma. Niente di tutto ciò, inveve, per le perplessità espresse dal ministero dei Trasporti e dell'Economia. E all'orizzonte non si vedono grosse possibilità che la "tensione" tra Enac e Save, la società di gestione dello scalo lagunare presieduta da Enrico Marchi, (ancora "molto arrabbiato per la situazione" si dichiara) rientri.

 

Motivo del contendere un accordo che aspetta di essere firmato da più di dieci anni, non permettendo, a detta dello stesso Marchi, di investire sul futuro della struttura. Anzi, come forma di protesta il leader di Save aveva dato il via a una "sciopero degli investimenti", attraverso cui non si erano "assoldati" dei lavoratori stagionali per sopperire ai momenti di "pienone" dei turisti. Una settimana fa, di conseguenza, code e disagi, da cui la decisione di assumere otto persone in più. Nonostante tutto. Ora, però, la situazione non si sbloccherà per un periodo di tempo indefinito ("può essere di un mese, sei mesi, come dieci anni", ha spiegato Marchi).

"E' dal 30 settembre del 2003 che siamo qui ad aspettare e trovo assurdo anche che abbiamo saputo solo in questi giorni del disaccordo tra ministeri, dalla conclusione della seconda istruttoria con Enac avvenuta l'11 luglio 2011 - ha rincarato il presidente di Save - C'é mancanza di focalizzazione degli obiettivi, una situazione degna di un Paese africano, non dell'Europa".

Di certo per ora continuerà la "guerra fredda" tra Enac e Save, con un Enrico Marchi che viene descritto come "ancora molto arrabbiato". Venerdì 8 giugno, però, è prevista la visita del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del premier Mario Monti (nonché ministro dell'Economia) in occasione della Festa della Marina, forse potrebbe essere quella l'occasione per un incontro chiarificatore col titolare del dicastero delle Finanze.

 

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