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Emergenza: quasi 5 milioni per il Veneziano. Brugnaro: «In verità non è arrivato niente»

Un milione e 375 mila euro a Venezia. Sindaco: «È il fondo versato alle amministrazioni ogni anno. Il resto non basta a coprire i problemi di sussistenza. Gestiremo i soldi centralmente per chi ha bisogno»

Con l'ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, annunciato sabato dal premier Conte (4,3 miliardi ai Comuni e 400 milioni in buoni spesa alle famiglie in difficoltà per l'acquisto di generi di prima necessità), ai Comuni veneti sono destinati quasi 28 milioni di euro, come specificato nel riparto delle risorse del sottosegretario all'Interno Achille Variati. «Mentre c’è chi specula con le difficoltà dei cittadini - scrive - e ne alimenta irresponsabilmente le paure, il governo sta mettendo in campo risorse e fondi coinvolgendo i sindaci. I 400 milioni andranno direttamente ai Comuni, secondo una attribuzione basata per l’80% sulla popolazione e per il 20% su eventuali scostamenti dal reddito procapite medio». Verranno inoltre liquidati prima di Pasqua gli anticipi del Fondo di solidarietà comunale (che normalmente andrebbero a fine maggio) per 4,3 miliardi di euro. «Per tutti gli altri, famiglie lavoratori e imprese - conclude Variati - sono in arrivo le misure di emergenza già finanziate per una ventina di miliardi e che rifinanzieremo ad aprile. Nella giornata che segna un ulteriore rallentamento del contagio, questa è un’altra buona notizia». Il documento stabilisce che i Comuni possano procedere ad acquisire buoni spesa o a comprare direttamente generi alimentari o prodotti di prima necessità.

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I commenti

«Risorse importanti - scrive la deputata veneziana di Italia Viva Sara Moretto -. Per la nostra area metropolitana più di 5 milioni. Mi auguro che queste risorse vengano utilizzate con criterio, ricercando urgentemente quelle situazioni che sono in difficoltà a causa dell’emergenza e non hanno altre forme di aiuto». Alcuni sindaci hanno commentato l'arrivo di queste risorse. Lo ha fatto anche Matteo Romanello, sindaco del Comune di Marcon. «Il governo per aiutare le persone in difficoltà ci darà 2,77 euro ad abitante e non 4,50 euro come erroneamente citato in precedenza», scrive sabato sera in un post Facebook. Mentre il sindaco di Venezia Brugnaro interviene lunedì, durante la diretta Facebook quotidiana. «Quelle che qualcuno definisce “briciole” sono le prime risorse che la nostra gente aspetta. Certamente non bastano, ma se ne aggiungono ogni giorno di nuove e ne arriveranno ancora - commenta il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta - Si tratta di un provvedimento condiviso con Anci, che ha spinto perché il governo adottasse subito questa prima erogazione».

Gestione a Venezia

«Questi soldi sono quelli del fondo che ogni anno vengano dati ai Comuni - dice Brugnaro - l'unica novità è che arrivano prima -.  A Venezia un milione e 375 mila euro -. Queste risorse non bastano a un Comune come Venezia neanche per la gestione dei trasporti - afferma - o a coprire le persone che hanno problemi di sussistenza, saranno circa 10 euro a nucleo famigliare. Le risorse che servono sono quelle utili a ricostruire la filiera del turismo, per questo abbiamo costituito un gruppo di lavoro che si occupi del comparto e di quello del commercio. Servono contribuzioni vere e luquidità. Al governo dico non servono questi proclami, si crea disorientamento, qualcuno pensa che ci siano i soldi. Non è arrivato niente - afferma il sindaco - questo è il dato di fatto. Servono 10 miliardi al mese per pagare le cig (casse integrazioni) e ci vuole un provvedimento specifico per il turismo e per proteggere le attività - e sui buoni spesa precisa Brugnaro - Terremo quelle poche risorse per chi ne ha davvero bisogno, per l'emergenza cibo. L'ufficialità è il Comune, al numero 041041. È il Comune che centralmente deciderà a chi è giusto dare e chi realmente ha bisogno. Non faremo come una volta: risorse a chi aveva tessere e agli amici degli amici. L'Amministrazione c'è e rendiconteremo tutto». «Il Comune di Venezia si attivi al più presto per rendere operative le misure decise dal governo a favore delle persone in difficoltà - scrive l'onorevole Pd Nicola Pellicani -. Servirà molto di più, ma solo se le istituzioni, governo, Regioni e Comuni faranno gioco di squadra, sarà possibile superare questa emergenza».

Il bollo

«A chi dichiara che "questi fondi sono poco più di un’elemosina", ricordiamo che non sono 400 mila euro ma 400 milioni - scrivono Gabriele Scaramuzza segretario veneto Articolo Uno e Piero Ruzzante consigliere regionale veneto Articolo Uno -. Non comprendiamo perché il presidente Anci Veneto - Mario Conte - debba protestare verso i provvedimenti governativi. Non vogliamo pensare che, anche in questo tragico frangente, si voglia privilegiare l’appartenenza partitica e la propaganda rispetto alla leale collaborazione tra diversi livelli di governo. Chiediamo al presidente di Anci Veneto di sostenere la richiesta che già abbiamo fatto al presidente della Regione, e di sospendere il pagamento del bollo auto per il 2020».

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