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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Pnrr, Cgil: «Briciole al Veneziano, ripensare la Città metropolitana». Mozione dalla Lega

Alle regioni del centro-sud la parte del leone nei fondi per la rigenerazione urbana. Critiche del presidente Anci Veneto, Mario Conte. I sindaci della Città metropolitana scrivono alle istituzioni. Il Pd pensa a rigenerare Porto Marghera

Fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza: un'opportunità irripetibile per i Comuni. Sono 1.784 i progetti che a fine dicembre hanno ottenuto il contributo del bando di rigenerazione urbana, in 483 Comuni. Al Veneto - secondo Repubblica - vanno quasi 30 milioni di euro, in una distribuzione che a livello nazionale premia il sud, con regioni come la Campania (486 milioni), la Sicilia (417 milioni), e la Puglia (391 milioni) a fare la parte del leone, ma anche il centro Italia con l'Emilia Romagna a quota 235 milioni, la Toscana a 288 e il Lazio a 330 milioni di euro. Le polemiche sono perciò arrivate puntuali, con il presidente dell'Anci Veneto (Associazione nazionale dei Comuni italiani) e sindaco di Treviso, Mario Conte, che parla di «tradimento del nord» (e del Veneto) e alcuni sindaci della Città metropolitana di Venezia a chiedere un confronto con le istituzioni sui progetti presentati che non sono stati accettati, e perciò non hanno intercettato fondi.

La mozione

Intanto la Lega ha presentato la prima mozione del 2022, per permettere ai Comuni inizialmente esclusi dalla graduatoria per la misura di rigenerazione urbana di avere una seconda chance. «Chiediamo al governo di integrare le risorse disponibili per finanziare tutti i progetti ammissibili, senza distinzione geografica, cancellando il criterio di vulnerabilità Istat che ha penalizzato soprattutto i comuni del nord. Un investimento del tutto alla portata della casse nazionali, un aiuto ai sindaci più virtuosi che sono in prima linea contro la pandemia sanitaria che sta anestetizzando la nostra economia. Una battaglia condivisa anche da Anci Veneto e dal suo presidente Mario Conte. I parlamentari veneti della Lega andranno fino in fondo alla Camera e al Senato», scrivono in una nota il deputato della Lega Massimiliano Bitonci (primo firmatario della mozione), il commissario della Lega in Veneto Alberto Stefani e i parlamentari veneti della Lega.

La Città metropolitana

«Le briciole della prima parte di fondi del Pnrr che arriveranno nel territorio Veneziano sono un grave colpo per la nostra provincia, e per il Comune capoluogo, frutto dell’assenza di programmazione e del totale abbandono della Città metropolitana e che avranno anche effetti negativi sui posti di lavoro che si potevano creare – commenta Daniele Giordano, segretario generale Fp Cgil - Il drastico calo di personale, circa il 20% negli ultimi 5 anni, è solo uno degli elementi che dimostra come su questo ente ci sia un totale disinvestimento. Mancano anche molti dirigenti e diversi sono addirittura in prestito dal Comune di Venezia. I Comuni che in questi anni hanno perso a loro volta centinaia di dipendenti, con un calo medio a livello metropolitano che supera il 10%, non possono farsi carico di una progettazione ampia e forte come quella che richiede il Pnrr. Quanto è avvenuto - continua Giordano - implica una riflessione sul ruolo degli enti locali, partendo dal fatto che si possono individuare almeno quattro aree territoriali: Comune di Venezia, Riviera e Miranese, Chioggia e il Veneto orientale, individuando meccanismi di aggregazione funzionale tra aree omogenee con un numero minimo di abitanti, che superi almeno i 100 mila, in modo da poter competere nelle sfide che il Pnrr ci pone».

Porto Marghera

«Da tempo chiediamo un interesse del Comune in merito al futuro di Porto Marghera, luogo abbandonato dall’amministrazione». In merito ai fondi del Pnrr così interviene la capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale, Monica Sambo. «Pensiamo alle aree ex Syndial (che potevano essere gestite dal Comune per il rilancio) o alla Zls, o alla situazione del cracking. I fondi del Pnrr rappresentano una straordinaria occasione», commenta Sambo. 

«Porto Marghera, uno dei siti più inquinati d’Italia e d’Europa – afferma il segretario del circolo Pd di Marghera, Adriano Gobbin - è ancora in attesa del completamento dei progetti di bonifica e potrebbe realmente essere simbolo anche internazionale di interventi di transizione ecologica. È una delle aree strategiche per il rilancio del tessuto economico di tutta l’area metropolitana». «Accogliamo con favore la richiesta dei sindacati – aggiunge Sambo – che hanno sollecitato il sindaco ad avviare progetti legati alla transizione ecologica con i fondi della ripresa e resilienza. Depositerò una mozione per aprire tavoli istituzionali di confronto».

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