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Si riapre per Regioni e in base all'andamento dell'algoritmo del ministro Speranza

Migliori saranno i valori degli indicatori dati dagli enti locali, più si potrà aprire e viceversa. Martella: «Non servono le fughe in avanti. Ora gioco di squadra». Zaia domani proroga l'ordinanza

Prende forma l'allentamento delle restrizioni che il governo ha lasciato intendere negli ultimi giorni, dopo le disposizioni adottate con il dpcm valido dal 4 maggio. A darne notizia in videoconferenza di oggi, sabato 2 maggio, sono i sottosegretari di Stato: Achille Variati, Pier Paolo Baretta e Andrea Martella. Il governo passerà a una nuova fase. Fino a oggi i divieti erano validi indifferentemente su tutto il territorio nazionale, ora si va verso l'articolazione delle disposizioni differenziandole per regioni. Sulla base dei dati epidemiologici e sanitari, attraverso il continuo accertamento diagnostico, il monitoraggio, la sorveglianza e l'andamento dell'algoritmo del ministro della Salute Roberto Speranza del 30 aprile scorso, migliori saranno i valori degli indicatori, forniti dagli enti locali, più si potrà aprire e viceversa. 

Gli indicatori

Gli indicatori riguardano la trasmissione e la tenuta dei servizi sanitari, i casi positivi, gli ospedalizzati, gli asintomatici, le Terapie intensive, le quarantene, contagi nelle rsa, il tempo che intercorre tra i primi sintomi e la diagnosi di contagio e il famoso R0, che tiene sotto controllo contagi e posti letto. Ci saranno i valori soglia e quelli di allerta. Chi sta sotto i valori soglia può aprire in tempi più brevi. Chi si trova nella situazione dei valori di allerta superati, più che ad aprire dovrà pensare a chiusure. I protocolli regionali saranno in raccordo con il nazionale.

Le Regioni

«Zaia dovrebbe smetterla con la continua corsa in avanti presentando auspici della sua volontà - afferma il sottosegretario Martella - Ora abbiamo l'aspettativa di riprendere una vita normale e la necessità di controlli. Dovremmo essere uniti e tutti dalla stessa parte. Non ci deve essere contrapposizione tra Regioni e Stato, tra chi vuole aprire e chi no. Il conflitto istituzionale crea disorientamento e confusione e non fa un favore neppure alle imprese». Il decreto è stato inviato alle Regioni ed è in una fase di ultimazione. L'Italia sta allentando e l'algoritmo fornirà l'orientamento sulla base degli accertamenti diagnostici, la sorveglianza del virus, i contagi, i tamponi. Si classificherà il rischio regione per regione, ci sarà una cabina di regia fra il sistema della Sanità e il ministero. «Noi, il coordinamento con il governo lo mettiamo già in pratica, giorno per giorno, fornendo tutti gli indicatori sanitari, non è una novità», replica il governatore del Veneto Luca Zaia, che domani, domenica 3 maggio, prorogherà l'ordinanza regionale fornendo anche delle precisazioni sulle disposizioni.

Le riaperture

Ulteriori valutazioni saranno fatte prima dell'11 maggio. Ma le date saranno anticipate se l'algoritmo darà risultati con rischi e impatti meno forti ed elevati. Sulla base dei dati si potranno anche decidere gli spostamenti tra regioni e le seconde case. «Questa logica, a cui sta lavorando in primis il ministro Boccia con le Regioni, è coerente con la dottrina che il governo ha adottato: riapriamo tutto ciò che si può riaprire con un ragionevole grado di sicurezza. Non vogliamo tenere chiuse attività e persone inutilmente, né vogliamo aspettare gli zero contagi - dice Variati - : sarebbe irragionevole. Ma non facciamo neanche l’errore opposto, cioè riaprire tutto e subito: con una platea di 100 mila casi attivi, come abbiamo, sarebbe un disastro per il nostro Paese». Già da questo lunedì solo in Veneto, secondo il calcolo fatto dalle Camere di Commercio, altre 400 mila persone torneranno al lavoro, e avremo attivi il 77% delle aziende e l’84% degli occupati.

Lo stato emergenziale

«Se la casa è fatta bene chi ha lavorato lo ha fatto bene. Noi non abbiamo problemi - dice Zaia - Se le Terapie intensive e i ricoveri calano, algoritmi o meno, vuol dire che le cose stanno andando bene». L'algoritmo ci permette di fare molte valutazioni, ma dobbiamo aver l'avallo del comitato tecnico scientifico nazionale, previsto dallo stato emergenziale. Il 4 maggio per noi è una grande prova del 9». «Riteniamo che la sicurezza nei luoghi di lavoro e l’adeguata formazione di tutto il personale sia di primaria importanza sia per contrastare il virus, ma soprattutto per garantire la salute di tutti - dice Tullio Gabriele presidente nazionale Unione Artigiani italiani, che accoglie con favore l’iniziativa messa in campo dal governo attraverso il bando Invitalia che restituirà 500 euro a dipendente per i dispositivi - Ritengo che non far gravare i costi della sicurezza sulle imprese sia un atto importante».

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