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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Cinque approdi temporanei per le crociere a Venezia. Di Blasio: «Non escludo la portualità di Chioggia»

Tiv, Vecon, le banchine a Fusina e il canale nord sponda nord, quest'ultimo completo nel 2026. Il presidente e commissario del porto presenta programmi e obiettivi. «Due nodi, non qui ma a Roma: fanghi e piano morfologico». Porto e Mose: «Aiuto da tecnologia e digitalizzazione». Una società danese studia l'idrodinamicità del canale dei Petroli: «Manutenzione non raddoppio»

Quarta e nona commissione convocate per l'audizione del presidente del porto di Venezia Fulvio Lino Di Blasio, mercoledì  22 settembre. Di Blasio è commissario per la realizzazione degli approdi temporanei e i risarcimenti alla filiera a seguito del decreto Grandi navi che ha bloccato la crocieristica lungo il canale della Giudecca e in Bacino San Marco ad agosto. «Il lavoro che stiamo facendo e la comprensione dei problemi, complessi, richiede una risposta che non è semplice», esordisce il presidente che non si limita al raggio di Porto Marghera. «La creazione di ormeggi non esclude la portualità di Chioggia per salvaguardare crocieristica e lavoro». 

I numeri

Il porto ha 1.250 aziende insediate, 21 mila occupati diretti nelle attività portuali e 11 miliardi di produzione derivano dalle attività portuali con un  ampio patrimonio di knowledge. Sono 4 mila nelle crociere gli impiegati coinvolti dal decreto del governo Draghi per Venezia, ed è pari a 430 milioni di euro la domanda di beni legata alla crocieristica in generale. Gli obbiettivi del decreto sono quelli di assicurare l'integrità, il decoro e la sicurezza delle vie d'acqua in laguna, riconosciute come bene culturale e ambientale, paesaggistico e architettonico. Per questo il canale della Giudecca e il Bacino San Marco sono stati rubricati alla stregua del canal Grande e sono stati dichiarati monumento nazionale. Ciò ha comportato, come dice la norma, la possibilità di programmare dei limiti al traffico. Dal primo agosto il governo ha introdotto dei criteri per ridurre il traffico delle crociere. La stazza lorda, a 25 mila tonnellate, la lungezza, 180 metri, l'altezza delle navi. Integrità, decoro e sicurezza sono i criteri ispiratori della norma per mitigare l'impatto della crocieristica. «Abbiamo proposto anche le tecnologie di ultima generazione come dotazione che possa consentire di rientrare nella compatibilità ambientale. Ci stiamo lavorando», spiega Di Blasio che punta a risolvere criticità notevoli della portualità veneziana, prima fra tutte la compatibilità fra traffico navale e Mose, attraverso la digitalizzazione e la tecnologia. Tanto che studi in merito sono stati affidati ad una società danese, la Danish Maritime Institute, che si sta occupando di compatibilità ecologica, in una fase di transizione ecologica.

Ristori

Sul versante dei ristori, (beneficiari e fondi), il presidente e commissario parla delle compagnie di navigazione, che si vedono riconosciute 30 milioni per il 2021, per coprire i maggiori costi che possono aver incontrato per effetto del divieto, e per gli esborsi necessari alla relocation e alla restituzione dei biglietti ai passeggeri che abbiano annullato la prenotazione per effetto del decreto (se non c'era copertura assicurativa), ma anche in caso di ormeggio altrove come al  terminal Vecon. Costi che le compagnie hanno sostenuto perché Venezia Terminal Passeggeri (Vtp) deve pagare per ottenere approdi altrove, e riversa le spese sulle compagnie. 

Altri beneficiari dei ristori sono Vtp e le imprese dell'indotto, e quindi le attività commerciali collegate: portabagagli, una delle categorie più colpite, e imprese dei trasporti, dei servizi e del turismo. Il fondo è di 5 milioni in questo caso per il 2021 e 22 milioni di euro per il 2022, per un totale di 27,5 milioni di euro. C'è anche un fondo sociale per i lavoratori: 5 milioni nel 2021 e 10 per 2022, cioè 15 milioni di euro. Il commissario non eroga direttamente queste risorse: sono i ministeri a gestire le assegnazioni. Ora va pubblicato un decreto per disciplinare le modalità di rendicontazione delle spese con i ministeri e Vtp. Il porto rappresenterà le spese da inviare al ministero per far in modo che tutti coloro che sono stati impattati possano ottenere un risarcimento.

Il commissario

Progettazione, affidamento ed esecuzione degli interventi sono il cuore della missione commissariale, ha spiegato Di Blasio in merito agli approdi da preparare nell'immediato per far ripartire la crocieristica. Non saranno i concessionari a contrattualizzare le imprese che si occupano delle infrastrutture per gli attracchi temporanei: 5 a Porto Marghera. «Gli ormeggi verranno studiati e realizzati con il tema del dual use (commercio e passeggeri) prevedendo la manutenzione dei canali esistenti per la sicurezza della navigazione in relazione al traffico aggiuntivo delle crociere, adeguando i pescaggi e garantendo navigabilità: un obbligo dell'Autorità di sistema», afferma il presidente del porto di Venezia. Un altro aspetto riguarda le opere per rendere più accessibili le banchine e agevoli le manovre. «Sono stati avviati studi morfologici e archeologici per salvaguardia della laguna: è la base analitica per fare un percorso coerente con la priorità (ambientale, culturale, monumentale): un tema molto sensibile per la città. Abbiamo affidato al centro danese lo studio idrodinamico sul canale dei Petroli».

Il modello Genova per Venezia

Il decreto Grandi navi si rifà allo sblocca cantieri, che ha caratterizzato il rifacimento del ponte di Genova. In quel caso, come sarà a Venezia, dice Di Blasio, si sfruttano tutte le possibilità di avviare i lavorari, elaborare progetti, assumere appalti e sveltire ogni pratica, attraverso una contabilità speciale, senza seguire le regole ordinarie in termini di tempi e appalti, grazie alla struttura commissariale. «Viene garantita la possibilità di fare preventivi per studi e progettazioni con una notevole velocizzazione (procedure semplificate per eventuali espropri) e per utilizzare beni demaniali. E c'è la possibilità di adeguare i titoli concessori in essere per l'utilizzo delle banchine, oltre alla possibilità di nominare 2 sub commissari per coprire ambiti sia sotto l'aspetto della trasparenza che della regolarità del ciclo finanziario, oltre a competenze di carattere ingegneristico, trasportistico e  idraulico, anche a supporto del commissario per esprimere e realizzare le esigenze».

L'avvio del lavori sulle banchine

Le risorse date al commissario per la gestione delle opere necessitano di una ricognizione, anche questa in fase di analisi, fino ad arrivare alla "fase 3", che è quella dell'avvio dei lavori. Almeno 2 le banchine per aprile 2022. «Stiamo studiando il modello operativo con Vtp per le responsabilità dell'operatività a terra e in acqua, oltre alla logistica per avviare le attività in banchina negli attracchi. Successivamente ci sarà il monitoraggio con un sito web che renda conto costantemente di quello che si sta facendo a Porto Marghera (da dicembre). Sono 4 gli incontri avuti ad  oggi con i terminalisti - continua Di Blasio - Abbiamo analizzato i flussi e gli aspetti tecnici su Tiv e Vecon, i primi due obbiettivi. Non ci sono grandi opere da fare per renderli operativi e a luglio abbiamo già assicurato qui 22 attracchi per coprire le prenotazioni delle navi: garantiti 18 approdi confermati in Marittima e 22 a Marghera, quest'estate».

Canale nord lato nord e Fusina

È già stato avviato anche uno studio di fattibilità per l'approdo delle crociere lungo il canale Nord, che il commissario nel cronoprogramma presentato in commissione prevede di realizzare per il 2023. È uno dei terminal provvisori, assieme a Tiv, Vecon e Fusina, che saranno raggiunti attraverso il transito lungo il canale dei Petroli (Malamocco Marghera) sotto osservazione per la bonifica e i dragaggi necessari all'adeguamento del pescaggio, dopo lo scontro fra associazioni ambientaliste e l'ex commissario Cinzia Zincone sulla valutazione di impatto ambientale. Rimane, fanno notare anche alcuni consiglieri comunali, il problema della mancanza del protocollo fanghi e del piano morfologico. «Alcune soluzioni possono arrivare dalla tecnologia - annuncia Di Blasio - Fincantieri sta sperimentando un sistema di rimozione fanghi con un'imbarcazione in grado di non movimentare i fondali». Rimane poi il nodo della classificazione e del conferimento, appunto.

Per quanto riguarda gli approdi diffusi, «valuteremo la viabilità, i sottoservizi e gli impianti e banchine necessari - prosegue il presidente del  porto veneziano - Abbiamo valutato anche Fusina. Per il 2023 pensiamo a una possibilità di ormeggio al canale Nord sponda Nord. Fusina ha due daresene, nord e sud,  al momento siamo concentrati sulla banchina sud del lato nord per lo studio delle interferenze con il traffico commerciale Ro-Ro. Questo è il quadro generale. Dal primo agosto 2021 alla primavera 2022 stiamo pianificando i due ormeggi concessi, attraverso la bocca di Malamocco e il canale Malamocco Marghera, Tiv e Vecon. Per il 2023 il programma prevede banchine disponibili a Fusina, e nel '23-'24 agibili le banchine Lombardia e Liguria (la Lombardia richiede più interventi: reti fognarie, bitte, pavimentazione e parabordi). Dal 2026 dovrebbe esserci anche il secondo accosto al canale Nord, lato Nord. Fusina fa parte delle autostrade del mare co-finanziate dalla Commissione europea. Il canale nord, lato nord, si può utilizzare con lavori completabili nel 2023 e ricettività per tutta la settimana». Il secondo accosto è relativo appunto al 2026. 

Compatibilità Porto-Mose

Il modello di cui parla Di Blasio è quello del porto regolato, coinvolgendo le capitanerie. «L'obbiettivo è arrivare ad ottobre a rappresentare le proproste al ministro per le Infrastrutture che ha chiesto progetti per la portualità di Venezia. Sto scegliendo due sub commissari: da qui a dicembre ci sarà l'emanazione dei decreti attuativi della legge e la definizione e programmazione degli interventi per iniziare i lavori». Funzionamento del Mose, maree, tutela della città e della crocieristica: il ruolo della tecnologia e la possibilità di sollevamenti delle paratorie asincroni, in coordinamento con gli attori coinvolti, possono aiutare, conclude il commissario. Resta il tema della funzionalità delle conche di navigazione.

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