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Impianto di biometano a Cavarzere, il sindaco Tommasi ribadisce il suo «No»

Il progetto discusso in conferenza dei servizi, l'11 febbraio. Il primo cittadino: «parere contrario per motivazioni urbanistiche, di impatto sul territorio e per ragioni di salute pubblica»

È un nuovo «No» quello espresso dal sindaco di Cavarzere Henri Tommasi in riferimento all'impianto di biometano in località Ca' Venier, della cui realizzazione si parla da aprile 2020. Il primo cittadino lo ha ribadito nel corso della Conferenza dei servizi dell'11 febbraio scorso. Alla riunione ha partecipato anche il dirigente comunale del settore Assetto del territorio.

«Il procedimento - ha detto Tommasi - è ancora in corso. Ho espresso un parere contrario per motivazioni urbanistiche, di impatto sul territorio e in veste di autorità sanitaria per ragioni di salute pubblica. Ho atteso prima di esprimermi per rispettare le procedure ma intendo chiarire ai cittadini che il progetto è stato esaminato sotto tutti i profili e con approfondite verifiche. Ringrazio il dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 3, in merito. Pur comprendendo le ragioni di interesse pubblico a favorire l’uso delle energie rinnovabili, non ritengo possano essere al di sopra della salute e della sicurezza dei cittadini che è mio compito tutelare. La Regione Veneto ha dato l'indirizzo di realizzare impianti in aree già compromesse e non consumando suolo. Quindi invito anche la politica regionale a verificare le scelte che in alcun modo possono essere calate dall’alto senza il coinvolgimento dei Comuni».

Il piano sarebbe già stato depositato in Regione e potrebbe impegnare una superficie di circa 100 mila metri cubi di terreno. È prevista una nuova conferenza di servizi a seguito di approfondimenti da parte degli altri enti interessati come Regione, Arpav e vigili del fuoco. Sulla stessa linea del sindaco di Cavarzere il consigliere regionale del Pd Jonatan Montanariello. «È incompatibile con il territorio - ha detto - non accettiamo che l'impianto (da circa 40 mila tonnellate di metano all'anno, con l'utilizzo di scarti ed escrementi animali) sorga poco distante dal centro abitato. C’è il problema degli odori e dell'incompatibilità della viabilità in zona, per un traffico sostenuto di mezzi pesanti. Ci aspettiamo che il progetto venga respinto».

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