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Finanziò Coraggio Italia: nel mirino la ditta affidataria di 2 milioni di lavori pubblici. L'opposizione interroga Brugnaro

Nell'Albo pretorio i dati sulle opere affidate direttamente alla Locapal, senza bando. Gasparinetti: «Non è un atto di accusa, ma una richiesta di chiarimento». Il partito: «Stupefacenti i continui attacchi del consigliere. Se scrive frasi intimidatorie o ambigue può trovarsi a rispondere delle affermazioni che fa»

C'è una ditta, la Locapal srl di Campagna Lupia, che insieme ad altri soggetti e al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, principale finanziatore, ha contribuito alla nascita del partito nazionale del primo cittadino, Coraggio Italia, secondo l'agenzia "Adnkronos". La notizia appare il 26 ottobre scorso (https://bit.ly/3GCpywM). «Spulciando il registro dei contributi in denaro ricevuti ad agosto e settembre, consultabile nella sezione trasparenza e visionato dall'Adnkronos, a completare la lista dei finanziatori c'è, con due versamenti (uno di 30 mila euro il 30 agosto, e l'altro di 20 mila euro il 24 settembre), l'azienda veneta Locapal della famiglia Pizzamano che fornisce supporto logistico in diverse tipologie di cantiere, dal marittimo a quello stradale», si legge. Questa ditta, nell’arco temporale 2018 - 2021, per il consigliere comunale Marco Gasparinetti (Terra e Acqua) «è la stessa che ha ricevuto 1.940.337 euro di appalti pubblici nel Comune e nella Città metropolitana per via di affidamenti diretti o procedure negoziate senza bando di gara. Per quale motivo - chiede il consigliere - si è preferito l’affidamento diretto o la procedura negoziata senza pubblicazione? Dall’ultimo Report dei controlli di regolarità amministrativa relativo al Comune di Venezia - afferma il consigliere - emerge che le "determinazioni" senza gara sono state oggetto di 17 rilievi (in 3 mesi) da parte dell’organismo di controllo Anac, che ha fra gli obiettivi la prevenzione del rischio di corruzione. Non siamo certo sul piano penale e lontani dalla "linea rossa" - afferma il capogruppo di Terra e Acqua - ma c'è bisogno di far chiarezza su quello della trasparenza dei contratti pubblici».

Gli affidamenti

Nel mirino del gruppo consiliare "Terra e Acqua", e poi dell'intera opposizione in Consiglio comunale, convocato di recente peraltro, e che ha visto all'ordine del giorno proprio i presunti "conflitti" o le "confusioni" di interesse del sindaco della città lagunare, finisce la ditta di Campagna Lupia. Non viene compiuto un accesso agli atti perché l'intento non è quello di contestare il finanziamento al partito, fatto del tutto normale per un'impresa, che lo può perfino dedurre, da che è scomparso il sostegno pubblico, dice Gasparinetti. «È un atto ispettivo - afferma il capogruppo - e non di accusa. La Locapal che ha finanziato con 50 mila euro Coraggio Italia ha ricevuto 1.940.337 euro di appalti pubblici da parte di enti al cui vertice politico siede il fondatore e presidente di Coraggio Italia - il sindaco Luigi Brugnaro -  Di questi, 1.721.030 euro sono concentrati negli ultimi due anni per un totale di 5 appalti».

«Questione di opportunità»

Nell'interrogazione sottoscritta da tutti i gruppi di opposizione e rivolta all'assessore ai Lavori pubblici (Francesca Zaccariotto), si leggono gli appalti. Si va dalla manutenzione straordinaria alle scuole di terraferma, per un importo di 136.375 euro, che avviene con affidamento diretto del Comune di Venezia, e non tramite bando, con determina del 31 dicembre 2020, al riordino del Polo nautico di san Giuliano e opere complementari per un importo di 133.576, del 19 maggio 2020, sempre attraverso affidamento diretto, fino all'intervento di rialzo e impermeabilizzazione del muretto di separazione tra la banchina e l'abitato dell'isola di Pellestrina per 812.060 euro in «somma urgenza», come da aggiudicazione pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 4 maggio 2020. Ci sono poi altri lavori pubblici aggiudicati dalla Città Metropolitana di Venezia, ad esempio in scuole a Chioggia, con determinazioni firmate dal dirigente (in comando a tempo parziale alla Città metropolitana) che è il direttore dei Lavori Pubblici del Comune di Venezia. «Per un sindaco che amministra Venezia e la Città Metropolitana, è opportuno accettare o sollecitare finanziamenti da parte di operatori economici beneficiari di affidamenti diretti (o procedure negoziate senza pubblicazione) della Città Metropolitana, del Comune di Venezia o delle sue partecipate (è il caso di Insula per i lavori al muretto di Pellestrina)? - chiede Gasparinetti - Ci sono altri affidamenti oltre a quelli elencati? Per quale ragione non sono state fatte gare pubbliche? Quaranta anni fa si sarebbe parlato di "questione morale", noi restiamo umili e la chiamiamo “questione di opportunità”».

La replica da Coraggio Italia

«Stupefacenti i continui attacchi del consigliere Gasparinetti, pronto a proporre insinuazioni anche quando le procedure sono trasparenti. Un’altra ricostruzione suggestiva e omissiva, senza alcun approfondimento e senza alcun rispetto verso la storia lavorativa e professionale di un’impresa e delle persone che ci lavorano - replicano da Coraggio Italia - attaccando ancora i dirigenti e i dipendenti dell’amministrazione comunale, accusati neanche tanto velatamente di non rispettare le leggi vigenti».

«Partiamo dal primo punto. Tra i contributori di Coraggio Italia c’è la Locapal srl. La legge obbliga i partiti politici a rendere pubblici e quindi mettere a disposizione nel proprio sito internet i contributi ricevuti. E quindi? La libertà di dare un contributo ad un partito politico è stata limitata? Gasparinetti ha mai analizzato le tante aziende che sostengono i partiti politici in tutta Italia? Ci aspettiamo un'interrogazione per ognuna di esse? Oppure la sua attenzione è focalizzata contro un’unica persona e un unico soggetto, che va isolato e vanno intimidite tutte le persone che vogliono aiutarlo? Non è forse un esercizio di democrazia, proprio come il modello americano, quello di aver obbligato la trasparenza dei finanziamenti ricevuti? O dobbiamo sindacare anche chi fa le cose in regola, senza sotterfugi? Forse può piacere o non piacere ma, dentro i limiti di legge, qualsiasi soggetto privato o impresa può finanziare chi vuole, entro valori i determinati stabiliti dalla legge».

Il secondo punto riguarda l’attività della Locapal. Che è una ditta che lavora dal 1969 in tutta Italia nel settore delle palancole. «Qual è la notizia? Che l’impresa ha lavorato per il Comune di Venezia? Anche per il Comune di Venezia? La legge obbliga a rendere trasparenti le gare pubbliche e tutte le società che lavorano per la pubblica amministrazione. Quindi? Qual è stato l’approfondimento del consigliere? Se semplicemente avesse avuto un po’ di maggiore attenzione, non avrebbe omesso che alcuni dei lavori indicati sono stati fatti proprio come sommaria urgenza nell’immediatezza dell’acqua alta del 2019, secondo un programma approvato dalla Protezione civile nazionale, in cui alcuni lavori sono stati assegnati secondo gara, altri con comparazione tra offerte. Inoltre, il Comune non era l’unico soggetto attuatore. Arriviamo poi all'esigenza del consigliere di chiedere un supplemento di trasparenza, “anche perché ci sono stati ben 17 rilievi (in 3 mesi) da parte dell’organismo di controllo del Comune di Venezia sulle determinazioni a contrarre per affidamenti diretti o procedure negoziate senza bando di gara”. Ma cosa vuol dire? Quali rilievi sono stati fatti? Su quanti affidamenti totali? E quanti rivolti alla Locapal? Per che lavori? In che settori?».

«Delle due l’una: il consigliere non ha rispetto per le persone a cui rivolge l’interrogazione, pensando che non leggano e se leggono non riflettano su quello che viene scritto, oppure semplicemente l'importante non è quello che si afferma, ma contrapporsi a prescindere dai fatti. Ma bisogna stare attenti, perché qualsiasi consigliere che scrive frasi intimidatorie o ambigue può trovarsi a rispondere anche penalmente delle affermazioni che fa, se minacciose e diffamanti per i soggetti a cui sono rivolte. E non risulta che il consigliere sia un giornalista, e possa invocare diritti di cronaca che però trovano le stesse limitazioni di attenersi alla realtà dei fatti e non prospettare danni ingiusti o offendere la reputazione di qualcuno. A meno che non lo sia indirettamente, come le consonanze con alcuni articoli di un quotidiano nazionale sembrano adombrare».

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