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Politica Castello / Riva dei Sette Martiri

Lega Nord a Venezia, Zaia: "Se non mi danno l'autonomia me la prendo"

Il governatore con questa frase ha scatenato il coro "secessione, secessione" tra i militanti leghisti in riva Sette Martiri per la Festa dei Popoli Padani. Cota: "Il futuro? Euroregione del Nord"

"Se non mi danno l'autonomia me la prendo": così il governatore del Veneto Luca Zaia, nel corso del suo intervento a Venezia per la festa dei Popoli Padani, provocando applausi a scroscio. Rivolto al pubblico, Zaia ha detto "mi sembrate poco convinti" e gli applausi si sono fatti più forti e molti hanno gridato "secessione".

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"I buoni scuola devono andare prima ai ragazzi veneti - ha detto - così anche le case popolari, se siamo per 'Prima il Veneto' dobbiamo ricordare che abbiamo 162 mila disoccupati, quindi prima i nostri veneti e poi il resto del mondo". Zaia ha quindi ricordato che alcuni giorni fa "i lavoratori della Vinyls sono saliti sul campanile di San Marco per dire che non c'é più lavoro, sono saliti per i 1.200 euro al mese che servono per sfamare le loro famiglie". Per il governatore veneto, "non è più la Lega a fare la secessione, sono le nostre imprese che vanno in Slovenia, che emigrano da altre parti, a farla".

 

L'INTERVENTO DI ROBERTO COTA - "Il governo Monti, con i tagli, ha messo in difficoltà regioni ed enti locali". Lo ha detto il governatore del Piemonte, giungendo in riva dei Sette Martiri. "Il federalismo, e questo è il problema principale - ha aggiunto Cota - non c'é e non c'é mai stato, così non abbiamo risorse. In Piemonte - ha proseguito Cota - nonostante il debito che ho ereditato abbiamo fatto quello che abbiamo potuto finanziando un minimo di crescita. A tutto ciò - ha proseguito il governatore - a livello nazionale c'é pure un tentativo di criminalizzare gli enti locali con i cosiddetti costi della politica ma noi, per quanto mi riguarda, stiamo tagliando tutto. Stiamo tagliando tutto e intanto risorse non ne arrivano - ha sottolineato - perché con il mancato federalismo non abbiamo la possibilità di investire le risorse che produciamo nel nostro territorio e che finiscono altrove".

Intervenendo sul palco Cota ha dichiarato che il futuro "é un'Euroregione del Nord con il 75% delle entrate fiscali che restano sul territorio: lo chiedono le famiglie e le imprese per poter vivere e crescere. Il 37% delle nostre entrate tributarie - ha detto Cota - oggi rimane nel nostro territorio, tutto il resto va a Roma che poi dirotta la nostra ricchezza sui soliti territori che non sono quelli del Nord e che sappiamo bene come si comportano". "I nostri territori così - ha proseguito - non hanno mai avuto risorse per proprie politiche, per questo è necessaria l'Euroregione del Nord che peraltro ridurrà i costi della politica". (Ansa)

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