Legge speciale, le risorse che il Comune attende
In commissione la polemica sui 60 milioni del comitatone 2019. Zuin: «Mai licenziati. Erano stati promessi oltre ai 40, ero presente». Baglioni: «Quota destinata a Regione e provveditorato»
Origini del provvedimento e risorse attese dalla legge speciale per Venezia. La misura è stata presentata dal dottor Nicola Nardin del Comune di Venezia durante l'ottava commissione consiliare oggi, lunedì 22 febbraio. Nata a seguito dell'acqua granda del 1966, la legge speciale del 1973 ha riconosciuto a livello nazionale la specificità della città e l'esigenza di salvaguardia delle caratteristiche lagunari.
La legge 798 dell'84 ha previsto poi, all'articolo 6, risorse per determinate finalità e per i finanziamenti nel corso degli anni, alla lettera "a" e successive: risanamento e restauro conservativo di immobili e del patrimonio immobilitare del Comune, sistemazione di ponti e rive, salvaguardia del patrimonio abitativo privato, di insediamenti produttivi e di opere di urbanizzazione, poi scavo dei rii e smaltimento fanghi. Negli anni si è registrata una riduzione delle risorse stanziate. Ci sono stati due periodi: dal 1993 al 2004 in media all'anno sono stati corrisposti 193 milioni. Dal 2005 sono diventati 16. Nel 2010 il contributo per Venezia ammonta a 2 milioni e 826 mila euro. La legge 208 del 2015 ha poi previsto 10 milioni fino al 2022, per Venezia, Chioggia e Cavallino Treporti. Prima della costituzione in Comune autonomo di quest'ultima amministrazione, a Venezia spettava circa l'85% di quei 10 milioni, dopo la separazione circa l'81% (8 milioni e 75 mila euro).
È stata poi riconosciuta una quota a beneficio di tutti i Comuni di gronda lagunare rappresentati nel comitatone che sono: Mira, Campagna Lupia, Quarto D'Altino, Jesolo e Musile di Piave. In base alla legge del 2017 sono 40 i milioni riconosciuti ogni anno (di cui 30 a Venezia, Chioggia e Cavallino Treporti, du cui 24 milioni 225 mila euro per il Comune lagunare, sempre secondo la ripartizione all'81%), più altri 4 milioni del riparto dei 10 milioni di tutti i Comuni di gronda lagunare. A Venezia in totale spettano poco più di 28 milioni.
Per il 2020 e 2021 la città lagunare attende l'erogazione degli 8 milioni all'anno della legge del 2015, oltre ai 28 milioni (fino al 2024). Inoltre, dice l'assessore comunale al Bilancio Michele Zuin, che ha presenziato in commissione: «il comitatone di novembre 2019 aveva previsto anche 60 milioni, promessi dal ministro, che però sono stati destinati con emendamento all'ex Magistrato alle Acque di Venezia, quindi a un altro ente che opera nella laguna ma ha tolto le risorse attese dal Comune. A gennaio 2021 erano stati promessi, dal ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli, 40 milioni, messi a verbale per il 2021. Ad oggi non c'è nessun atto per questo, e i 40 milioni, non essendoci alcun provvedimento, bisognerà vedere se con il cambio di governo saranno liquidati o meno. In tutto si parla di 100 milioni. Quando il sindaco chiede un finanziamento più alto, votato dal Consiglio comunale all'unanimità, vuole estendere altri tipi di spesa per aiutare imprese e cittadini nel momento della pandemia», afferma Zuin.
«I 60 milioni - interviene il consigliere Alessandro Baglioni - si riferivano alla quota di legge speciale assegnata alla Regione e al provveditorato ed è questo filone che è stato finanziato. Mentre il bando restauri delle case private era pronto e il Comune l'ha rimesso in cassetto, per mancanza di risorse». In pratica Baglioni vuole capire la ragione del blocco del bando restauri già pronto. «Il provvedimento per le abitazioni è una priorità - afferma Baglioni - e darebbe ossigeno alle imprese locali».
Zuin si dice «sbalordito per questo chiarimento. Io ero presente a entrambi i comitatoni - dice - e nel verbale è chiaro che quei 40 milioni previsti venivano portati a 100, aggiungendone 60, poi andati altrove. Sono entrati in finanziaria e sono usciti come un capitolo del ministero destinato all'ex Magistrato alle Acque. Nel secondo comitatone nel 2021 è stato fatto analogo annuncio e promessi e varbale 40 milioni ma nessun provvedimento li ha stanziati. Meno male che in via precauzionale abbiamo proceduto con cautela, a quest'ora non ci sarebbero risorse per cose che hanno la priorità e non possono attendere: non sono arrivati i 60 e nemmeno i 40 milioni attesi. Cose che hanno un ciclo di finanziamento costante come la rete antincendio, non possono essere interrotte».