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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

«La legge Speciale per troppi anni si è dimenticata di Venezia»

Prima il Mose, poi la crisi. Resta il mancato aggiornamento di una disposizione che sta per compiere 50 anni, fortemente voluta «per il bene di una città così delicata e complessa»

Una legge che non è più in grado di fare il suo dovere, quella Speciale per Venezia. Una disposizione del 1973 nata per fare entrare risorse in città, necessarie alla manutenzione e alla salvaguardia di un equilibrio tanto complesso come quello veneziano. Che non è mai stata aggiornata. I finanziamenti hanno iniziato a prendere altre rotte, prima con il Mose e il Consorzio Venezia Nuova. Poi con la crisi che ha reso impraticabili interventi fondamentali: scavi, ripascimenti, rii, fondamenta, masegni e manufatti. Piccole e grandi manutenzioni al palo per decenni, tanto che la ripresa recente dello scavo dei canali ha fatto notizia. E le sfide, con il turismo, non sono certo diminuite.

Finanziamenti

«La legge Speciale per troppi anni si è dimenticata di Venezia - dice lo stesso consigliere Maurizio Crovato -. Per anni l'ex magistrato Felice Casson ha lavorato per elevare la questione a preminente interesse di carattere nazionale, ma ormai le casse erano vuote. E gli scavi recenti sono iniziati grazie ai fondi Pon Metro», strumenti di finanziamento destinati ad alcune Città metropolitane.

Competenze per la città

Attualmente anche il Partito Democratico cittadino, all'opposizione al governo, ha presentato il piano delle necessità e delle risorse per la città di Venezia. «Io continuo a pensare che sia necessario, tra le altre cose, trasferire più competenze al Comune, ripristinare il magistrato alle Acque, 
istituire l'agenzia per la salvaguardia, manutenzione e gestione del Mose - sistema su cui l'attuale ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli non ha più proferito parola -, istituire a Venezia l’agenzia internazionale per i cambi climatici». 

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