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Il fronte delle civiche si allarga

Volt, Sitran, Un'altra città possibile, Bellati, Gasparinetti, Duse e Suppiej. All'Anda Venice hostel di Mestre venerdì sera anche La Rocca, Potere al Popolo, Renzo Scarpa, Fiano e la lista di Martini

Obbiettivo comune: battere Brugnaro alle amministrative 2020. La strategia: quella di raccogliere richieste e bisogni non intercettati dall'attuale amministrazione, e i voti dei potenziali astensionisti. Il fronte delle civiche, per questo, diventa sempre più ampio. Questa sera al dibattito, durato quasi tre ore, all'Anda Venice hostel di Mestre, c'erano liste, comitati, qualcuno di associaziazioni come Mestre Mia e Comitato ex Umberto I, e perfino consiglieri comunali come Elena La Rocca del Movimento 5 Stelle, Renzo Scarpa del Gruppo Misto, Rocco Fiano e Giovanni Pelizzato della Lista Casson. Il primo a presentarsi per la prima volta al pubblico nel pomeriggio, in Lista di Spagna a Venezia, è il polo civico Noi per Venezia di Francesco Duse, Giovanni Veronese e Giorgio Suppiej. «Nessuno del fronte autonomista è escluso. Abbiamo lavorato con Laura Faccini, Giovanni Armellin, ma anche con Un'altra città possibile e molti unionisti. Ad oggi siamo a 1133 iscrizioni alla news letter - dicono Duse, Suppiej e Veronese - Siamo una struttura che si coordina con tutte le componenti del pensiero civico, distante dalle logiche partitiche, a fianco delle componenti come associazioni o semplici cittadini che hanno o meno una loro organizzazione, con cui il manifesto sarà comune e con i quali siamo pronti a creare una lista, metà di uomini e metà di donne, 36 candidati. Ciascuno potrà contribuire direttamente o con un sostegno dall'esterno».

I punti del programma

Più tardi all'hostel si aggiungono al tavolo di Uacp per condividerne i punti del programma (partecipazione, cittadinanza, ambiente, economia e lavoro, cultura), Luca Bonarrigo di Volt Venezia, Ilaria Boniburini di Potere al popolo, l'avvocato Marco Sitran, Gian Angelo Bellati ex candidato sindaco, Michele Boato di Ecoistituto, Marco Gasparinetti del Gruppo25Aprile e anche Marco Rosa Salva della lista civica di Giovanni Andrea Martini, candidato sindaco ex Pd. La residenzialità è un tema che aggrega. Per Suppiej e Duse servono strumenti fiscali per «rafforzare i cittadini e metterli in grado di competere con chi utilizza gli immobili per uso ricettivo e turistico». Ma è urgente anche riportare la partecipazione attraverso le Municipalità, e al limite le Consulte, per Giampietro Pizzo di Un'altra città possibile. La priorità è trovare presto un candidato sindaco civico per Sitran, mentre Gasparinetti attende il centrosinistra, da cui dovrebbe emergere un nome questo fine settimana, forse addirittura due, dopo l'assemblea di domenica all'Officina del Gusto a Mestre del Nostro impegno per la Città (si parla di Gianfranco Bettin). «Non credo che l’arco costituzionale delle forze politiche e civiche lo vedremo al primo turno, più facile al secondo - dice Gasparinetti - ma dobbiamo arrivarci, e non credo con un candidato calato dall’alto». Pelizzato dice che in questa occasione l'avversario comune dà delle chance in più alle forze civiche e politiche, ma mancano solo tre mesi alle elezioni e serve un candidato e una forte alleanza.

Civiche e partiti

Volt si sofferma sulla sostenibilità: ambientale, economica e sociale. Anche per La Rocca, che ha preso parte al tavolo come «una cittadina normalissima che non ha mai fatto politica e si considera una civica a tutti gli effetti», il tema dell'ambiente è la priorità. «Si continua  a ragionare in questa ottica di investimento e speculazione economica, ma la nostra idea di Venezia è quella di un Comune con tutta la gronda verde dove non si cementifica più e dove poter lanciare un'industria che possa sostituire la plastica, come quella della canapa», dice. Quando si entra nel merito della politica, e della distanza dal Pd, l'armonia diventa problematica. Mentre Bellati ragiona sulla necessità di aggiungere questa componente al coordinamento di civiche, Sitran ne prende le distanze. Per Uacp, tra il Pd e il sindaco in carica è meglio scegliere il male minore, cioè il primo: «un'influenza rispetto al secondo, paragonabile al tifo», affermano dalla civica. Giovanni Leone rassicura: «La diversità delle posizioni è l'essenza del fare politica in una civica, dove esiste il dibattito ma non c'è chiusura». «Non c'è distinzione tra civico e politico, ciò che è politico è anche civico - secondo Alessandro Maggioni dei renziani di Venezia -. Se dovesse emergere un nome che tiene tutti d'accordo, come per noi poteva essere Michele Bugliesi, nessuna preclusione». Il centrosinistra, entro poche ore, potrebbe scegliere tra 2 nomi di candidato sindaco, emersi dopo il ritiro di Gabriella Chiellino. Un è quello del sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta. L'altro è quello della capogruppo Pd in Consiglio comunale, Monica Sambo, che venerdì sera è stato ripetuto all'interno dell'assemblea delle civiche a Mestre, da coloro che già ne avevano proposto la candidatura, Michele e Stefano Boato. Lunedì prossimo toccherà alle civiche, in base ai nominativi emersi nel fine settimana, fare i loro nomi.

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