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Oltre 20 sospensioni tra maestre e ausiliarie alle comunali. Sindacati: «Situazione grave»

L'assessore Besio: «Già sottoscritti oltre una ventina di incarichi. Non c'è alcuna preclusione di spesa per rinforzare gli organici, ma nonostante questo si minacciano scioperi». Al via le assemblee sindacali per decidere forme di lotta

«Abbiamo cercato in queste settimane di convincere in tutti i modi il Comune di Venezia a rafforzare gli organici dei servizi educativi per fronteggiare le difficoltà ed evitare di sospendere il servizio alle famiglie o farne scadere la qualità. Purtroppo siamo rimasti quasi inascoltati». Così i segretari Daniele Giordano (Fp Cgil) e Mario Ragno (Uil Fpl) tornano a gamba tesa sugli organici delle scuole comunali nel giorno della ripresa. «Abbiamo incontrato il Comune anche in Prefettura a dicembre per fare in modo che vi fosse una presa di coscienza delle difficoltà, avevamo sospeso lo stato di agitazione per permettere un confronto - proseguono Giordano e Ragno - Purtroppo non si è arrivati a nulla. Al tavolo del 4 gennaio non abbiamo raccolto nessuna scelta concreta per sostituire le carenze di personale aggravate dalle sospensioni». Da metà dicembre a oggi ci sono circa 15 educatrici in meno, affermano Cgil e Uil. «Questo va ad aggravare una situazione già drammatica, e che andrà a peggiorare a causa di possibili quarantene o stati influenzali».

Il Comune ha un'idea diversa. «I servizi educativi delle 45 scuole comunali tra nidi e materne sono stati avviati stamattina con regolarità - argomenta l'assessore Laura Besio - nonostante le variabili indipendenti legate all'epidemia che non mancano. Certo, l'impegno è massimo per cercare di conciliare la norma che siamo chiamati ad applicare e la tutela di un servizio a cui teniamo. Le quarantene con cui abbiamo chiuso la scuola a dicembre, 6 in itinere, sono rientrate. Ma a questo si avvicenda una realtà ancora non ben definita, dove infatti alcune positività sono già state comunicate. Assenze che riguardano il personale educativo e che si sommano, anche per dare un racconto completo della difficoltà generale, non solo alle assenze ordinarie ma anche alle 22 sospensioni già avvenute nel personale, sia educativo che ausiliario, a seguito dell’introduzione dell’obbligo vaccinale». Giordano e Ragno sostengono che, «sono continui i prolungamenti di orario per le singole educatrici, casi di personale lasciato sole anche con 12-13 bambini, senza citare situazioni più estreme che ci sono state segnalate, per periodi prolungati e in carenza perenne di personale Ames. La situazione sta “reggendo” solo grazie alle lavoratrici che però sono stremate».

«Impegno e sforzo del Comune sono al massimo - replica Besio - ed è davvero triste notare che anche in una situazione di estrema difficoltà, indipendente dal Comune, alcune sigle sindacali non perdano occasione non solo di sminuire questo sforzo, ma addirittura lo neghino.  Ricordo che solamente l'anno scorso l'impegno economico in termini di supplenze incaricate messo in campo è stato di oltre 2 milioni di euro da parte di un ente che non è stato risparmiato dalla pandemia. Solamente due giorni fa, per poter permettere una riapertura oggi in sicurezza (pur con le incertezze dettate anche dal personale mancante che per propria legittima scelta) abbiamo sottoscritto oltre una ventina di incarichi. Di fronte a questo e nonostante abbiamo dimostrato che non c'è alcuna preclusione nella spesa per rinforzare gli organici, si minacciano scioperi. È decisamente fuori luogo», conclude l'assessore alle Politiche educative del Comune. 

«Nei prossimi giorni - aggiungono i segretari Giordano e Ragno - terremo un’assemblea del personale poiché abbiamo comunicato alla Prefettura l’esito negativo del confronto. Discuteremo con le lavoratrici per decidere le forme di lotta, partendo dal coinvolgimento delle famiglie, senza escludere un pacchetto di ore di sciopero. La situazione è gravissima e abbiamo messo il massimo della responsabilità fin da settembre, ma senza azioni concrete da parte dell’amministrazione agiremo di conseguenza».

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