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Masterplan Save: i dubbi dell'opposizione. «Sulla sostenibilità ci sia dibattito vero»

L'interrogazione di Bettin per un coinvolgimento istituzionale e della comunità. Le perplessità di Martini: «Ancora sviluppo del settore turistico». Per Scaramuzza la società dovrà investire, «per mitigazioni e compensazioni ambientali»

Il piano Save per la riorganizzazione dell'aeroporto di Venezia, presentato pubblicamente la settimana scorsa, porta a convergere parte dell'opposizione politica in Consiglio comunale veneziano riguardo al tema della sostenibilità. «I 21 milioni di arrivi previsti al Marco Polo per il 2027 bastano come previsione per dire che è insostenibile - sostiene Giovanni Andrea Martini, consigliere comunale di "Tutta la città insieme!" - Dal documento di analisi costi-benefici si evince che ci sarà “un maggiore volume di emissioni inquinanti e un più alto livello di inquinamento acustico”. Costi “compensati” da una serie di “benefici”, si dice, perché il masterplan parte dal presupposto che comunque l’aumento degli arrivi ci sarebbe lo stesso, solo, attraverso altri aeroporti. Inoltre, considera una serie di altre “esternalità”: l’invivibilità, l’insostenibilità dei costi di alloggio e di affitto commerciale e la chiusura di attività non turistiche, determinate da uno sviluppo eccessivo del settore turistico». Per Martini non è convincente l'aumento in prospettiva dei posti di lavoro. «Attrarrà prevalentemente addetti alle pulizie, camerieri, commessi, e altro indotto legato al turismo: “hotel, ristoranti, eventi, servizi di intrattenimento e divertimento, autonoleggi”. Ma è questo il lavoro con cui la città pensa di far arrivare nuovi residenti?», domanda il consigliere critico sul fatto che l’amministrazione non abbia posto una soglia di carico.

Sulla questione il consigliere Gianfranco Bettin della Lista Verde Progressista ha depositato un'interrogazione. «Il Comune garantisca la massima partecipazione del territorio al confronto. La presentazione del masterplan 2023-2037 dell’aeroporto di Venezia dovrebbe rappresentare una grande occasione di discussione con la massima trasparenza, agibilità e partecipazione, data l’importanza del tema e l’impatto che lo sviluppo dell’infrastruttura aeroportuale e l’intero complesso di attività e funzioni che coinvolge avrà sull’intero territorio comunale sia sotto il profilo infrastrutturale che su quello ambientale e socioeconomico. Per questa ragione l'illustrazione e discussione pubblica avviate da Save non possono essere esaustive né istituzionalmente rappresentative. Si tratta, infatti, dell’iniziativa di un privato che promuove i propri interessi e le proprie linee di investimento e sviluppo. È, dunque, necessario, che l’amministrazione comunale, in quanto legittima rappresentante della città, si faccia promotrice di un vero “dibattito pubblico” coinvolgendo l’intera comunità sia attraverso percorsi istituzionali (commissioni e Consigli comunale e di municipalità) che tramite incontri pubblici aperti e partecipati sul territorio».

«Sì a un dibattito pubblico vero e non "addomesticato" - è la posizione in Regione del segretario di Articolo Uno Veneto,
Gabriele Scaramuzza - Valuteremo il masterplan nella sua interezza e senza pregiudizi - afferma - Meglio sarebbe se l’amministrazione comunale si facesse carico di un processo autentico di partecipazione della popolazione. Il fatto che non ci sia la terza pista dà ragione a chi da sempre sosteneva questa tesi e l’inutilità di un intervento spropositato, anche quando Save sosteneva il contrario, inoltre è appena il caso di ricordare che il decreto interministeriale che approvava lo scorso masterplan scriveva che gli interventi di compensazione e mitigazione erano quelli "minimi" previsti per approvare il piano. È necessario che invece questa volta la società, al netto di una reale integrazione del sistema aeroportuale veneto, preveda cospicui investimenti per le mitigazioni e compensazioni ambientali. Crediamo inoltre indispensabile uno studio epidemiologico su scala metropolitana per approfondire gli impatti dell’infrastruttura aeroportuale sulle popolazioni interessate».

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