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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

La mano tesa di Renzi a Brugnaro: 'Governo pronto a fare la sua parte'

Il premier in laguna, inaugurazione del campus a San Giobbe e faccia a faccia con il sindaco. Ferrazzi: "Avanti su accordo bipartisan per rapporto con Roma"

"Il Governo è pronto a fare la propria parte per far sì che Venezia diventi ciò che deve essere, senza tentennamenti". Applausi in aula. Il premier, in qualche modo, ha detto ciò che molti dei partecipanti avrebbero voluto sentirgli dire. Rispondendo indirettamente a chi chiedeva soluzioni per risollevare il bilancio lagunare e, in generale, la drammatica situazione economica della città. "Venezia è un pezzo importante del futuro del Paese. Non immaginatela semplicemente come un museo a cielo aperto da coltivare, coccolare e apprezzare, ma poi da riempire con i ricordi e non con i progetti". L'intervento del presidente del Consiglio arriva dopo quello del rettore dell'università Ca' Foscari, Michele Bugliesi, e del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, in occasione dell'apertura del nuovo campus a San Giobbe. Più tardi Renzi e Brugnaro si sono allonanti insieme per un faccia a faccia sul futuro della città, visitando il campus rinnovato. "Siamo pronti per proseguire su un accordo bipartisan - ha commentato poi Andrea Ferrazzi, capogruppo Pd in Consiglio comunale - per un rapporto proficuo con il Governo".

UN'ORA DI FACCIA A FACCIA CON BRUGNARO: "LAVOREREMO INSIEME"

Renzi a Venezia

"Confesso che sono rimasto colpito - ha raccontato il premier in aula - Fuori, tra i tanti, si è fatto strada un signore anziano che mi ha detto: 'Io sono un sangiobbino, la mia casa era lì'. E mi è parso di cogliere nel suo sguardo l'orgoglio. In un proceso di trasformazione urbana io credo che gli anziani del posto siano una sorta di monumento nazionale, sono quelli che tengono vivo il valore più grande di un territorio, che è la memoria. Mi è parso di scorgere in questo sangiobbino la nostalgia per quello che è stato, ma anche un senso di orgoglio nel pensare che questo pezzo di città è per l'educazione. Io sono convinto che il futuro sia qui, e lo dico da ex sindaco di città d'arte. Venezia avrà sempre valore straordinario ed evocativo, ma anche concreto, che aiuta a tenere insieme non solo l'Italia ma anche la nostra stessa identità. In queste città stiamo entrando nel futuro di quello che dovremo essere, perché l'Italia rimarrà superpotenza dal punto di vista culturale".

"Le riforme ci sono oggi, e non ci credeva quasi nessuno - continua - Ora inizia il bello, che caratterizzerà il futuro dei prossimi vent'anni. Sentendo chi l'università la vive. Lei, signor rettore, ha dal Governo la richiesta di provare a scrivere insieme le regole del gioco. Partendo dalla prima: togliere l'università dalla pubblica amministrazione. Non la si governa con gli stessi criteri con cui si fa un appalto del Comune su sanità o cose simili".

"Ringrazio il presidente del Consiglio di essere venuto a Venezia, un gesto di rispetto per la città che sta attraversando il periodo più buio dal dopoguerra a oggi". Sono le parole di Luigi Brugnaro. "In risposta la città tornerà a risplendere - spiega - Io mi sono candidato a sindaco da privato cittadino, facendo una operazione verità su quello che ho trovato. Crediamo nell'importanza dell'università, l'idea che ho è di raccontare la nostra storia nelle grandi città europee in modo che gli studenti scelgano Venezia per studiare. Sul modello di Boston. Nel frattempo vogliamo fare diventare Venezia una città 2.0 in chiave di metropoli. A misura di disabile. Crediamo che con un lavoro corale si possa costruire la nuova città metropolitana. Qui si deve coprendere cos'è la meritocrazia, dobbiamo avere sincerità e trasparenza. Sarà un periodo duro, dovremo tagliare. Ma dobbiamo anche chiedere che ci venga riconosciuta la nostra specifitcità, che al momento lo è solo nei costi di gestione. Venezia vuole dare un apporto alla nazione. Da oggi scatta la partecipazione di tutti, dal primo all'ultimo. Dobbiamo chiederci cosa possiamo fare per la città e per lo Stato. È una sfida straordinaria. Nulla ci è dovuto, il futuro non è scritto. Ci sono i sistemi metropolitani stranieri molto più forti. In questo momento di difficoltà cerco le forze migliori, in modo trasversale. Per adesso in questa città il lavoro per i nostri giovani non c'è".

"Dobbiamo attrarre una nuova generazione di studenti, ricercatori e di lavoratori come nuovi residenti di una città che da 'foresto' è davvero in grado di offrire una esperienza di vita e professionale senza uguali". Così Michele Bugliesi, rettore dell'univesità Ca' Foscari. È in quest'ottica, secondo Bugliesi, che bisogna vedere i lavori per la costruzione delle nuovi abitazioni a Santa Marta: "Inizieranno a novembre, per la realizzazione di novecento alloggi. Spero di trovare soluzione per l'ateneo linguistico con gli studenti. Spero che riusciremo a portare avanti questo programma e questa visione".

Tre le linee base tracciate dal rettore, mettendo in relazione l'università con la politica italiana: "Italia più semplice: serve una legge che semplifichi davvero la nostra vita universitaria; Italia più orgogliosa: sono contento delle possibili assunzioni all'orizzonte, in qualche modo è una direzione che abbiamo già preso e ci stiamo attivando con buoni risultati; Italia più autorevole": una delle linee su cui stiamo declinando il nostro programma strategico, il tema di leadership culturale che un'università deve avere: lo facciamoo attraverso ricerca e formazione. Sulla cooperazione internazionale Ca' Foscari il terreno è facile: siamo leader nella formazione linguistica e culturale. Raccoglieremo l'appello di Silvia Costa di accogliere cinquemila studenti universitari siriani".

La notizia dell'arrivo del presidente del Consiglio a Venezia non poteva passare inosservata, men che meno di questi tempi, con così tante realtà che hanno qualcosa da chiedere (o da rimproverare) al Governo. C'era grande attesa, quindi, all'esterno della sede universitaria di San Giobbe, dove man mano sono comparsi gli esponenti del Pd lagunare e l'entourage del sindaco Brugnaro, ma non solo. C'è naturalmente il rettore di Ca' Foscari, Miche Bugliesi, oltre al vecchio dirigente Carlo Carraro; Elena Donazzan, assessore regionale al Lavoro. Sul posto pure i dirigenti delle forze dell'ordine e della Prefettura.

Andrea Ferrazzi, capogruppo Pd in Consigio comunale, spiega: "Il ruolo di Matteo Renzi è fondamentale per riportare Venezia al centro della nostra nazione. Bisogna rifinanziare la Legge speciale, riconoscere la specificità di Venezia, renderla competitiva a livello mondiale". Marco Stradiotto, segretario provinciale del Pd, aggiunge: "Venezia è una città diversa e speciale, e in quanto tale deve avere una considerazione speciale dal Governo".

Ad accogliere Matteo Renzi poi c'erano i No grandi navi, che già in mattinata hanno inscenato un sit-in davanti a Ca' Farsetti, ma anche i rappresentati di Barchetta Blu, la struttura dedicata ai più piccoli che rischia di chiudere, con bandiere e slogan per farsi vedere e sentire. Renzi, dopo l'inaugurazione a San Giobbe, si trasferisce al summit sull'ambiente organizzato a Palazzo Ducale. I dirigenti locali del Pd erano speranzosi sul fatto che Renzi arrivasse in laguna con risposte e soluzioni. Anche perché la lista di questioni è davvero lunga: grandi navi, con il ministro Dario Franceschini che ha dichiarato di volerle spostare a Trieste, nuova Legge speciale (servono soldi e servono subito), futura gestione del Mose (in cui Ca' Farsetti chiede di avere voce in capitolo), le altre grandi opere (alta velocità su tutte). Ce ne sarebbe da disquisire per giorni. Invece la visita del presidente del Consiglio è più che altro una toccata e fuga: sabato mattina sarà già in Friuli per altri incontri. Il tempo di una cena a Palazzo Ducale con gli altri delegati Onu accorsi in laguna per l'incontro sull'innalzamento dei mari (una quarantina, rappresentanti di territori che devono convivere con problemi simili all'acqua alta).

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