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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Patriarca: "I veneziani chiedano a San Marco la forza per guardare al futuro"

Monsignor Moraglia celebrando la messa per il patrono ha messo ancora una volta il dito sul "sociale": "Non possiamo vivere la vita come una condanna, attenzione al lavoro e alla famiglia"

Le scelte da fare, in tempo di crisi, devono riguardare "l'interesse generale" e non parlare "la lingua di una sola parte" o, peggio, "di una parte contro l'altra". Lo ha detto il patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, celebrando la festa del patrono San Marco.

"In un'epoca di difficoltosa transizione con la quale il nostro territorio e la nostra città devono fare i conti, i veneziani non possono guardare a San Marco chiedendogli solo una generica protezione ma devono più che mai domandargli il coraggio e l'intraprendenza per guardare al presente e al futuro con più forza e ottimismo - ha detto Moraglia - I momenti di crisi, infatti - ha aggiunto - sono tempi in cui, a tutti, viene chiesto di dare di più, non di meno, d'essere più coraggiosi e meno timorosi. In particolare bisogna non cedere alla tentazione dell'individualismo, anzi impegnarsi a 'far rete' e a guardare insieme alle scelte che riguardano l'interesse generale e che non parlano la lingua di una sola parte o, addirittura, di una parte contro l'altra ma, piuttosto, il linguaggio complesso e variegato del bene comune, con particolare attenzione al mondo del lavoro, della famiglia, dei giovani".

Il patriarca ha poi concluso: "Non si può cedere allo sconforto, non possiamo vivere il tempo che ci è stato dato come una condanna. Al contrario, il tempo che ci è stato dato da vivere è qualcosa in cui dobbiamo abitare dando il meglio di noi stessi, per lasciare, a chi verrà dopo, i frutti della nostra fatica, del nostro coraggio, della nostra fantasia".

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