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Musei civici, giovedì riapre l'area marciana. Scontro in Commissione

Due giorni a settimana, da aprile 4 giorni Correr e Ducale e 3 Museo del vetro, Ca' Pesaro, Museo di storia naturale, Mocenigo e Merletto. Zuin a Sambo e sindacati: «La Fondazione è forte. Non lasceremo mandare in malora tutto»

Giovedì riaprono i Musei civici in area marciana, Correr e palazzo Ducale. Lo ha detto oggi la presidente della Fondazione Mariacristina Gribaudi, anticipando che per tutto marzo saranno aperti il giovedì e il venerdì di ogni settimana; il Ducale dalle 10 alle 18 e il Correr dalle 11 alle 17. Nel mese di aprile, l'area marciana aprirà, disposizioni permettendo, dal giovedì alla domenica e da venerdì a domenica ripartiranno il Museo del vetro, Ca' Pesaro, il Museo di storia naturale, palazzo Mocenigo e il Museo del Merletto. Gribaudi lo ha annunciato in sesta commissione consiliare, dove per tre ore, e con momenti di tensione fra maggioranza e opposizione, oggi, martedì 2 marzo, si sono discusse le interrogazioni della capogruppo Pd Monica Sambo: "riapertura Musei Civici di Venezia" e "musei civici chiusi e bilanci in attivo", che la consigliera aveva depositato a gennaio, la prima, e qualche giorno fa la seconda, dopo un accesso agli atti.

«Nel consuntivo del 2020 - ha detto Sambo - c'era un utile a dicembre di quasi due milioni. E si prevedeva per il 2021 un bilancio in equilibrio sia in caso di apertura parziale dei musei, sia nell'ipotesi di chiusura. Sono stati inoltre accesi due prestiti da 2 milioni ciascuno, a luglio, con un costo di 280 mila euro per pratiche di istruttoria e interessi. E, dopo che sono state effettuate le richieste al governo di erogazione delle risorse stanziate, qualche mese dopo sono stati riconosciuti al Comune (per mancati introiti) circa 8,5 milioni. A fronte delle risorse, e dell'utile, perché non si è deciso di aprire seguendo le disposizioni nazionali?», ha chiesto Sambo.

«In anni normali il fatturato della Fondazione Musei civici si aggira attorno ai 30 milioni di euro - è la replica dell'assessore al Bilancio Michele Zuin, delegato dall'assessore alla Cultura e sindaco Luigi Brugnaro - Nel 2020 i ricavi sono scesi a 6,5-7 milioni e sono quasi tutti formati dai biglietti: la Fondazione vive e paga gli stipendi e i costi solo se vende i biglietti dei musei. C'è stato un atteggiamento di prudenza del consiglio di amministrazione (Cda) e della giunta e anche dei consiglieri che sono coloro che votano i bilanci e comprendono linee indirizzo di partecipate e fondazioni. L'amministrazione si è caratterizzata proprio per aver con prudenza riportato i conti in ordine e per la difesa dei posti di lavoro - ha detto Zuin - A quello dovrebbe pensare Sambo. Rispondo al perché del prestito dei 2 più altri due milioni di euro l'estate scorsa, che erano stati decisi ad aprile. La situazione finanziaria di cassa era al collasso e bisognava coprire costi di bollette e casse integrazioni (cig) anticipate. La Fondazione aveva bisogno di liquidità perché il governo, che ringraziamo, ha deciso di erogare 6,9 milioni di euro, ma solo il 4 dicembre scorso. Sono in tutto circa 14 milioni. Un altro milione e mezzo lo ha stanziato ma non è ancora stato erogato. Quei due milioni di utile che Sambo ha individuato nel consuntivo andranno perciò nel bilancio 2021 perché al momento di fatto non c'è altro. Sambo fa un errore: fa un accesso agli atti con la documentazione di dicembre dove quel milione e mezzo confermato non è ancora arrivato, mentre in aprile la società di revisione della Fondazione ha deciso di ricorrere a quel prestito per il bilancio del 2021, dove alla fine l'utile sarà nullo».

Zuin ha anticipato che gli appalti dei servizi museali integrati e delle pulizie saranno prorogati fino al 2022 e non ci sarà un'altra gara, affermando inoltre che l'attività dei circa 74 professionisti dipendenti dei Musei civici non è stata sospesa al 100% ma al 70. «Proseguono le attività di monitoraggio dello stato di conservazione del patrimonio artistico - ha continuato Zuin - fra le attività che impegnano in turnover i conservatori, curatori, e il personale dei servizi, ci sono: il riallestimento del Fortuny (si stanno avviando le gare le sale del piano terra e del primo piano); la riqualificazione dei servizi al pubblico, come biglietteria e book shop del piano terra di Ca' Rezzonico; le sale del palazzo Reale del Museo Correr (impianti vari delle 26 stanze); la mostra Venezia 1600; il prestito e la redazione dei testi scientifici per il catalogo; la realizzazione di clip per la promozione sui social e web; l'inserimento di 100 file nel sito relativi ai capolavori dei musei, l'attività social su tutti i progetti dei musei di Muve, la cooproduzione con il Grand Palais di Parigi della mostra virtuale dedicata a Venezia che avrà luogo nel 2022; la consulenza con il museo di Scienze di Boston per una esposizione del 2022 sui cambiamenti climatici; la consulenza e il supporto alla società 3D per la realizzazione di un docufilm dedicato a Venezia e ai suoi musei, i percorsi e tour virtuali per gruppi e famiglie su prenotazione a musei chiusi e aperti; l'istruttoria per i prestiti di opere per mostre realizzate in collaborazione con musei italiani e stranieri; la creazione dell'archivio mostre per la digitalizzazione delle informazioni e la implementazione delle collezioni permanenti e l'istruttoria per nuove donazione (Gentileschi, Tintoretto e Tiziano per palazzo Ducale)». 

«Ci sono interventi e restauri in corso anche in collaborazione con il Comune - hanno detto Gribaudi, la direttrice Gabriella Belli e il segretario organizzativo Mattia Agnetti della Fondazione - Al museo di storia naturale, a Ca' Pesaro, all'impianto di condizionamento del Correr, al solaio di Ca' Pesaro, alle vetrate di Ca' Rezzonico e al restauro delle facciate del palazzo Ducale, insieme ad Insula. Lo spazio espositivo al Correr, secondo piano, speriamo nel 2022 o 23 di poterlo ridare alla città con gli standard necessari - ha commentato Belli, che ha garantito al consigliere Giovanni Andrea Martini che - il presidio delle attività educative c'è sempre stato: con il progetto "Museo in classe", ad esempio. Le attività educative sono prenotabili, a musei chiusi, per famiglie, gruppi e scuole che in questo momento non possono muoversi.

Nessuna risposta al consigliere Marco Gasparinetti che ha chiesto chiarimenti in merito ai superminimi guadagnati dai consiglieri e dal comitato di direzione. «Sono stati fatti sacrifici per 10 mesi da dipendenti e lavoratori in appalto, in qualche caso con casse integrazioni di poche centinaia di euro. Chiediamo se sono stati riadattati anche gli altri guadagni», ha detto, soffermandosi sull'indipendenza che la Fondazione dovrebbe avere rispetto alla giunta, «visto un consiglio di amministrazione della Fondazione che altrimenti non avrebbe senso di esistere». Gribaudi ha replicato che in quanto presidente si adatta allo statuto. Sono intervenuti anche i sindacalisti Daniele Giordano della Funzione Pubblica Cgil e Monica Zambon della segreteria della Camera del Lavoro di Venezia. «Al personale scientifico rimasto in cassa per quasi un anno e che ha permesso un risparmio di 400 mila euro non è stato rivolto neppure un grazie, e in passato, quando gli anni sono stati dorati, non hanno avuto un euro in più», ha commentato Giordano. Ma per Agnetti, «non si può dire che le professionalità non siano state riconosciute». Zambon ha chiesto: «programmazione collegata alla ripresa degli alberghi, perché i comparti nell'offerta di cultura della città viaggiano assieme». Una gestione che dovrebbe essere già legata agli ingressi dei visitatori per regolare i flussi turistici, secondo i consiglieri Dem Alessandro Baglioni e Giuseppe Saccà. Critico l'intervento infine di Alice Battistella, attivista di "Veneto Mi Riconosci". «I lavoratori devono entrare in servizio giovedì, dopodomani, e non è stato né detto né scritto nulla».

  

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