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Italia Nostra va dal ministro Ornaghi: "Serve un limite ai turisti a Venezia"

La presidente dell'associazione Alessandra Mottola Molfino ha consegnato un dossier al titolare del Mibac: "Fuori le grandi navi dalla laguna, l'amministrazione sta mercificando la città"

La presidente di Italia Nostra, Alessandra Mottola Molfino, ha incontrato ieri il ministro per i Beni e le Attività culturali Lorenzo Ornaghi. Lo rende noto la stessa associazione, annunciando la consegna di tre specifici dossier riguardanti L'Aquila, Venezia e Milano, con la richiesta di intervento del Mibac e la più generale richiesta di un maggor attivismo da parte del Ministero.

"Il Ministero per i Beni e le Attività culturali deve riuscire ad assumere, in tempi rapidissimi, un ruolo propositivo e da attore protagonista quale, negli ultimi anni specialmente, gli era sempre stato precluso, facendolo assurgere a ministero minore o peggio inutile, declassato e scippato dei suoi esigui fondi", afferma la presidente, aggiungendo che "sempre più i cittadini si rivolgono a noi chiedendo di portare avanti cause specifiche contro una politica sbagliata e arrogante".

I casi sottoposti al ministro sono "altamente simbolici", secondo la presidente, e sono stati illustrati in tre dossier distinti: uno sull'abbandono del centro storico de L'aquila, uno sul parcheggio sotterraneo in piazza Sant'Ambrogio a Milano e, infine, uno sulle "mega opere che rischiano di distruggere Venezia".

Nella sintesi del report sulla citta lagunare si legge che quest'ultima "è assediata da progetti faraonici, che niente hanno a che fare con l’estrema delicatezza della sua laguna, realizzati con l’assenso di amministrazioni che stanno mercificando la città, svendendola a pezzi e trasformandola in un enorme parco giochi". La posizione è chiara, netta. Come anche le richieste: "Si chiede l’estromissione totale delle grandi navi dalla laguna e non solo dal Bacino di San Marco, la cancellazione del progetto di sventramento dei fondali per la realizzazione di un nuovo canale di navigazione per il loro passaggio, l’eliminazione delle enormi piattaforme in cemento poste in mezzo alla laguna, la tutela di palazzi storici come il Fondaco de’ Tedeschi e Ca’ Corner della Regina, prima venduti e poi oggetto di autorizzazioni edilizie che ne modificano completamente struttura e funzioni attraverso trasformazioni improprie".

Insomma, vengono trattati tutti gli argomenti scottanti che hanno diviso la città. Per cui già si è discusso tanto e tanto si discuterà. Italia Nostra, inoltre, ritiene che debba essere instaurato un numero chiuso per i visitatori di Venezia, "allo scopo di limitare l’eccessivo sfruttamento turistico che altera profondamente il suo tessuto sociale".

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