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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il Cipe fa melina e Orsoni lo trascina in tribunale: "Ci deve 50 milioni di euro"

L'aveva minacciato e ora l'ha fatto. Il primo cittadino lagunare presenterà diffida al Cipe, citando quindi il governo in tribunale: "Quei soldi ci erano stati promessi e la città ne ha bisogno urgente"

I soldi promessi per le opere complementari di salvaguardia di Venezia, legate alla manutenzione ordinaria del centro storico, non arrivano, e il sindaco Giorgio Orsoni ha deciso di dare battaglia al governo sul piano legale, a partire da una diffida. Al centro della questione ci sono 50 milioni di euro deliberati circa un anno fa nel corso dell'ultimo Comitatone, ma di fatto mai stanziati.

Del resto all'appello mancano ancora oltre undici milioni di euro dei 42 garantiti nel 2008 all'allora sindaco Massimo Cacciari. Da tempo il sindaco aveva già manifestato che prima o poi avrebbe percorso le vie legali per ottenere quanto promesso, ma adesso, ha annunciato - come riporta la Nuova Venezia - di aver "dato mandato all'avvocatura civica di citare il governo in tribunale".

Un percorso che in realtà chiama in causa in primo luogo il Cipe. "Non è modo di dire - spiega oggi Orsoni - adesso faremo una diffida al Cipe, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, e poi eventualmente impugneremo le delibere perché non è stato riconosciuto quel che ci spetta". Per il sindaco, si tratta di "una strada obbligata: poiché la delibera riguardante Venezia doveva essere poi assunta sulla base di quanto deciso dal Comitatone".

"Chiediamo - aggiunge il primo cittadino - semplicemente che venga rispettata la decisione che il Comitato interministeriale, il principale soggetto della salvaguardia veneziana, ha preso nel luglio del 2011: far avere a Venezia 50 milioni di euro per il centro storico e comuni della gronda lagunare". Una volta che poi si avranno i soldi in cassa si individueranno le priorità: "Comunque ci sono già dei programmi di utilizzo - spiega Orsoni - tra le cose di immediata necessità c'é il completamento della rete antincendio di Venezia e la manutenzione ordinaria, che presenta una complessità di problemi", come il risanamento di rive, fondamenta e altri manufatti che presentano problemi statici.

"La priorità è il mantenimento della parte pubblica - spiega Orsoni - e poi vedremo gli interventi che servono anche ai privati", cioè i cittadini che fino a qualche anno fa potevano contare su un parziale rimborso delle spese di restauro. (ANSA)
 

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