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Marchi al vetriolo: "Orsoni non va bene per fare il sindaco di Venezia"

Il presidente di Save attacca senza riserve il primo cittadino: "Così resteranno solo macerie". Orsoni replica: "Save non fa il bene della città"

Si scaldano gli animi e volano parole pesanti tra il primo cittadino della laguna e il responsabile della gestione aeroportuale. “Ci sono ottime persone in tutti i partiti, persone molto valide: per quanto riguarda il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni il mio giudizio è una questione di persona, non di parte politica. Credo non sia il sindaco adatto a sviluppare Venezia''. Lo ha detto il presidente di Save, Enrico Marchi, precisando giovedì nel corso di una cerimonia per il milionesimo passeggero di Volotea, di parlare “a titolo personale, da cittadino e non come presidente di Save, sottoscrivendo liberamente le proprie opinioni”.

MARCHI: "LA SECONDA PISTA NON SIA COME IL CASO GRANDI NAVI"

PROPENSIONE AL RISCHIO - “Ogni giorno - ha aggiunto alludendo a Orsoni - fa causa a qualcuno”. “Do un giudizio molto negativo del sindaco e credo che andando avanti così si creino solo macerie - ha continuato Marchi - e spero che in qualche modo si possa riprendere un dibattito diverso”. “Credo che un leader sia qualcuno che rischia, magari - ha aggiunto - fa delle cose che al momento non si capiscono. Penso ad esempio a quando è nata Airest e tutti mi hanno criticato però poi è stata un successo. A quando abbiamo investito in Centostazioni, al primo volo intercontinentale''. ''Fare delle cose nuove che sono magari in controtendenza - ha ammesso - rischia di procurare delle critiche ma credo che un capo sia qualcuno che ha dei progetti in testa, che è disposto a rischiare per i progetti in cui crede e poi se ha successo bene e se ha sbagliato paga e lascia il campo a qualcun altro''. Tornando a Orsoni, per Marchi il sindaco ''ha fatto qualche errore'' nel vendere le azioni detenute in Save. ''Noi non lavoriamo per fare amici o per far contento qualcuno - ha rincarato il presidente di Save - ma per lo sviluppo del territorio, per dare ai nostri passeggeri sempre una buona esperienza aeroportuale e cerchiamo di comportarci nell'utilizzo delle risorse affidate secondo le migliori pratiche internazionali''.

BOTTA E RISPOSTA - “Non mi interessa entrare nella polemica innescata da Marchi, nemmeno dopo gli attacchi violenti di questi giorni, quel che mi interessa è capire cosa il presidente di Save voglia fare per Venezia e il territorio. Tutti gli investimenti che aveva promesso sono rimasti sulla carta e sono molto preoccupato perché con la distribuzione dei dividenti annunciata giovedì il presidente di Save conferma la sua volontà di occuparsi di finanza, al contrario di quanto egli stesso ha di recente sostenuto, a beneficio esclusivo proprio e di chi è andato in suo soccorso, ma così facendo certifica la sua indisponibilità ad investire sul territorio”. Così Giorgio Orsoni ha risposto ad Enrico Marchi. “L’operazione sul capitale annunciata – continua il sindaco di Venezia - indebolirà la società di gestione dell’aeroporto e non le consentirà alcun serio investimento anche in considerazione del forte indebitamento del gruppo a cui appartiene. Sotto questo profilo chiediamo ad Enac di valutare seriamente l’affidabilità economico-finanziaria del suo concessionario”.

RICORSO SPIETATO - “Il dato di fatto – aggiunge Orsoni - è che in questi anni Save si è opposta a tutte le scelte urbanistiche fatte dalla città su quell’area, a tutte quelle che non le avrebbero consentito forti speculazioni immobiliari o che le consentissero forti profitti da attività complementari a quelle aeroportuali, quali ad esempio i parcheggi. È proprio per la difesa dei parcheggi che con un suo ricorso al giudice amministrativo Save ha impedito la realizzazione del terminal acqueo di accesso alla città insulare. Da ultimo – continua il sindaco di Venezia - la necessità del rispetto per la seconda pista ha impedito la realizzazione degli impianti sportivi che la città aspetta da lungo tempo. Confidiamo tuttavia che un’intesa diretta con Enac possa consentire di superare l’ostruzionismo messo in atto da Save. Il nostro compito, il compito di un amministratore, - conclude - è quello di fare l’interesse della città, di tutta la nostra comunità. Se questo non coincide con le mire espansionistiche e speculative di Marchi, ci dispiace, ma andremo avanti comunque, non facendoci intimorire da improvvide ingerenze politiche di un concessionario dello Stato”.

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