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Orsoni a muso duro: "I mancati incassi del casinò causati da chi sciopera"

Il primo cittadino lagunare attacca la decisione dei sindacati di incrociare le braccia durante il ponte pasquale: "Non ci faremo condizionare in nessun modo da questa strategia distruttiva"

E' destinato a incancrenirsi ancora di più il braccio di ferro tra il sindaco Giorgio Orsoni e i dipendenti del Casinò di Venezia, che si schierano contro la sua privatizzazione. Il primo cittadino lagunare non ha preso bene la decisione delle organizzazioni sindacali, unite, di dichiarare uno sciopero di 4 giorni per tutto il lungo weekend pasquale per protestare contro l'ipotesi di subconcessione della gestione della casa da gioco e contro i negativi andamenti aziendali.

"Oltre alle quattro giornate proclamate ieri - commenta il primo cittadino lagunare - che includono il redditizio weekend pasquale, nel corso del mese di marzo ci sono stati otto giorni di agitazione. È da ritenere che la responsabilità dei mancati incassi sia di chi considera lo sciopero uno strumento di dialogo, mentre il solo effetto certo è il crollo degli incassi in un momento di recessione che coinvolge tutti i casinò". Un attacco alle decisioni dei sindacati, dopo che ieri la Giunta ha approvato la delibera sulla riorganizzazione del Casinò istituendo una nuova società, la Cmv, sotto il cui controllo passeranno tutti gli immobili della casa da gioco. Il 19 aprile quest'ultima approderà in Consiglio comunale. Potrebbe essere il primo passo verso la privatizzazione della gestione.

"Comune e azienda non saranno condizionati in nessun modo da questa strategia distruttiva degli scioperi - afferma Orsoni - Chi la adotta, deve assumersi la responsabilità sociale verso gli altri lavoratori del casinò, verso quelli dell’indotto, in primis quelli di Meeting & Dining Services, e non ultimo verso i cittadini. Solo dopo l’approvazione da parte del Consiglio comunale del programma di riorganizzazione societaria – conclude il sindaco - ritengo potrà esserci un confronto tra azienda e rappresentanze sindacali sulla prosecuzione delle modalità di gestione ordinaria”.

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