Corsa contro il tempo per la Torre di Cardin: "Intervenga Monti per decreto"

Il Cirga, Centro italiano di ricerca giuridico amministrativa, interviene sulla vicenda della Torre proposta da Pierre Cardin con una sollecitazione del suo presidente Gianfranco Perulli e di Flavio Leardini, docenti di diritto amministrativo all'università Iuav di Venezia. Pur essendo il Palazzo della Luce un'operazione estremamente complessa e articolata, rilevano, l'ingente investimento economico garantito da Cardin "non può andare perduto e va fatto ogni sforzo per superare gli schemi e le consuetudini operative nell'ambito dell'urbanistica e dell'edilizia, e dello stato dei luoghi".

Il fatto che Pierre Cardin, nel proporre l'intervento, abbia prospettato tempi brevissimi per la decisione, pena l'abbandono del progetto e lo spostamento in altri paesi, "rende problematico utilizzare gli unici schemi di semplificazione amministrativa che attualmente il nostro ordinamento prevede quali l'accordo di programma o la figura del Commissario".

L'eccezionalità della situazione e "l'enorme vantaggio economico" sia per la realizzazione dell'opera colossale sia per le ricadute future di riqualificazione dell'area veneziana, sostengono Perulli e Leardini, "richiede un personale intervento del premier Monti che in Consiglio dei ministri può approvare un decreto legge ad hoc".

"Monti nel decreto legge può superare tutte le procedure di previsione urbanistica - si sottolinea - e assorbire nel provvedimento tutti i pareri di Regione, Comune, Provincia, Sovrintendenza dei beni artistici, Magistrato delle acque, Autorità portuale, senza che ciò voglia significare una prevaricazione agli Enti locali". Inoltre nello stesso decreto legge Monti può prevedere "la creazione di un fondo con destinazione sociale utilizzando il cospicuo versamento degli oneri di urbanizzazione che Pierre Cardin dovrà fare per realizzare la Torre, sulla scorta di indicazioni che in queste ultime settimane sono state avanzate in sede sindacale". (ANSA)