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Il segretario del Pd veneziano Giorgio Dodi si dimette, la direzione gli chiede di rimanere

La direzione del Partito ha fatto il punto sul risultato elettorale lunedì, ponendo le basi per il futuro organizzativo e progettuale della formazione in vista del congresso

La direzione del Partito Democratico veneziano ha fatto il punto sul risultato elettorale lunedì, ponendo le basi per il futuro organizzativo e progettuale della formazione. Il segretario Giorgio Dodi, nel corso della sua relazione ha rimesso il suo mandato ma la direzione gli ha chiesto di rimanere per avviare la fase congressuale, che si terrà da qui a pochi mesi. L'attuale segreteria verrà azzerata e riformata in numero ridotto per gestire il partito ed avviare un piano di rilancio in vista del congresso.

«Non possiamo nascondere la delusione per un risultato che non ha premiato gli sforzi messi in campo dal Partito Democratico, dal nostro candidato sindaco Pier Paolo Baretta e da tutta la coalizione - ha detto il segretario - Ma da questa sconfitta elettorale dobbiamo ripartire tenendo ben presente che è necessario individuare le nostre mancanze, i nostri errori, i nostri limiti ma che dobbiamo anche utilizzare tutto il tempo che avremo a disposizione prima delle prossime elezioni comunali per mettere in campo una serie di azioni concrete. Credo che il prossimo congresso comunale non dovrebbe limitarsi ad essere un confronto tra persone o aree del partito ma un percorso di costruzione condivisa di un partito rinnovato che porti al coinvolgimento attivo negli organismi dirigenti di persone meritevoli e capaci». «Il giudizio negativo è sul risultato elettorale non sul lavoro che abbiamo fatto  - ha detto Pier Paolo Baretta - ora è necessario un congresso che faccia davvero percepire che qualcosa cambia».  

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