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Brugnaro incassa l'ok per il "Tresse nuovo" e l'impegno di Roma sulla piattaforma offshore

Pioggia di soldi in laguna. Sono 250 milioni di euro per i marginamenti di Porto Marghera. Poi Legge speciale, stazione di Mestre, Vallone Moranzani, lotta al degrado e cultura

"Un lavoro di squadra, qui non c'entra il colore politico". E' questo il commento principale che si è sentito risuonare tra i corridoi di Ca' Farsetti dopo la firma del "Patto per Venezia" tra il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. In tutto sono 457 i milioni in arrivo in laguna in 4 anni, in grado di avviare opere per 1 miliardo e mezzo di euro. Se le previsioni saranno rispettate. Di certo però, all'interno del documento, nella sezione "Impegni delle parti", si certifica l'appoggio del governo a progetti cari al primo cittadino. Che in questo senso può cantare vittoria, anche se si tratta di atti d'indirizzo, su cui ci saranno altri confronti tra laguna e Roma. Per alcune ore c'è stato un "giallo", poi subito rientrato: sul sito del governo è stato pubblicato un documento diverso su punti sostanziali, ma quello firmato da Renzi e Brugnaro è quello pubblicato dal Comune. Ci sono le firme del premier e del primo cittadino, dunque, come confermato nel primo pomeriggio, è il testo da tenere in considerazione.

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La firma del "Patto per Venezia"

TRESSE NUOVO E LEGGE SPECIALE - In primis Brugnaro può cantare vittoria sullo scavo del canale Vittorio Emanuele, per garantire l'arrivo delle navi da crociera in Marittima. Insomma, il "Tresse Nuovo", annunciato dalla campagna elettorale in poi, sembra aver vinto le possibili resistenze di ministeri e Via. Ci si muoverà in questa direzione, poi se l'iter subirà stop a causa della Valutazione d'impatto ambientale si vedrà: "Attraverso il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti - si legge nel documento - il governo si impegna nella programmazione degli interventi e nella messa a disposizione delle risorse affinché possa essere realizzato il progetto "Tresse Nuovo", approvato da Comune di Venezia, di concerto con l'Autorità portuale di Venezia. Salvaguardando in tal modo anche l'attività dell'attuale Stazione Marittima e dei lavoratori". Sul piatto vengono messi 2 milioni di euro, attinti dal Fondo per lo sviluppo e la coesione, da cui arriveranno in laguna anche 45 milioni di euro attraverso il rifinanziamento della Legge speciale per "interventi di manutenzione straordinaria (escavo dei rii), acquisizione e restauro conservativo di immobili da destinare a residenza, attività sociali, culturali, artigianali, sistemazione dei ponti". 

PORTO OFFSHORE - Sul porto offshore l'impegno è di "verificare la sostenibilità tecnico economica del progetto", che è volto ad aumentare gli scambi commerciali fra Europa e Asia. Anzi, si sottolinea come "le parti concordano sull'opportunità di procedere alla verifica di sostenibilità del progetto". 

STAZIONE DI MESTRE - Provengono dal Fondo coesion e sviluppo pure i 3 milioni di euro per la riqualificazione della zona della stazione ferroviaria di Mestre, anche in ottica di lotta al degrado. In questo senso c'è una fase di stallo. Queste risorse potrebbero garantire di superare l'impasse e di chiudere l'accordo di programma con Ferrovie dello Stato. Obiettivo "una nuova stazione sopraelevata, una struttura di connessione a piastra a uno o più piani con collegamenti ai binari con scale mobili, che consentirebbe di ricucire Mestre a Marghera". 

PORTO MARGHERA, MURANO E VALLONE MORANZANI - Porto Marghera e Murano, al termine di un iter ad hoc, verranno dichiarate "aree di crisi industriale complessa" e saranno interessate dal possibile "ampliamento della zona franca doganale". In modo da dare linfa alle attività industriali e artigianali della zona. Naturalmente per Porto Marghera è vitale completare il marginamento della gronda lagunare e, in qusto senso, nel patto vengono confermati i 78 milioni di euro del ministero dell'Ambiente e i 178 milioni derivanti dagli Accordi di programma del 1998 e del 2012. Non bruscolini. Nel patto c'è anche l'impegno del governo "a promuovere ogni azione finalizzata ad accelerare l'aesecuzione delle opere previste dall'Accordo di programma 'Vallone Moranzani' per la riqualificazione dell'area a cavallo tra Malcontenta e Marghera. Ritenendo prioritario l'intervento di rimozione e interramento delle linee elettriche di alta tensione da parte dei Terna". Un'operazione da 90 milioni di euro già prevista da un accordo di programma ad hoc. 

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TURISMO E CULTURA - Risorse per 10 milioni di euro saranno impegnate per la realizzazione di sistemi sperimentali di gestione del turismo a Venezia (per individuare un "sistema di gestione dei visitatori che si coordini con tutte le possibilità di accesso alla città"), 8 milioni andranno alla riqualificazione di Palazzo Ducale ("dalle analisi e dai monitoraggi eseguiti si evince che la superficie muraria rischia di essere perdua in ampie sue parti se non si interviene prontamente"), altri 3 all'Università. Ulteriori 5 milioni di euro, che si aggiungono ai 7 milioni messi dal Mibact l'altro giorno, andranno per il recupero di Forte Marghera, trasformando l'area in una zona "totalmente fruibile dalla cittadinanza in ogni sua parte, portando nuove attività produttive e completa visitabilità". 

SICUREZZA E RIQUALIFICAZIONI - Verranno invece utilizzati 21 milioni di euro per la "riqualificazione di edifici e luoghi pubblici di rilevanza socio-economica e contrasto all'illegalità" in terraferma, come "mercati, impianti sportivi, spazi multifunzionali, scuole, biblioteche", con un occhio di riguardo anche per le risorse alle forze dell'ordine, "attraverso la copertura del turnover".

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