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Periferie, Pd e Comune: “Senza bando a rischio oltre 70 milioni nel Veneziano"

"La norma inserita nel Milleproroghe crea allarme tra i sindaci che hanno avviato progetti e contano su queste risorse per intervenire sulle criticità locali"

Il Partito Democratico e il Comune di Venezia dichiarano guerra alla sospensione del bando periferie. "L'esecutivo - scrive l'onorevole veneta Sara Moretto, capogruppo Pd in decima Commissione Attività produttive alla Camera - che ha annunciato la rivoluzione con lo stanziamento di un miliardo di euro per i Comuni, nei fatti attribuisce solo 140 milioni, togliendoli dal bando periferie". "Ventuno interventi a rischio - spiega il Comune - oltre 72 milioni di euro di investimenti: è questo il valore complessivo dei progetti che la Città Metropolitana e il Comune di Venezia erano riusciti, dopo un attento lavoro in sinergia con i sindaci del territorio, a farsi finanziare con il bando".

Il Veneziano

Per la Città Metropolitana di Venezia questo significa, spiegano Moretto e Brugnaro, mettere a rischio i progetti che riguardano: "riqualificazione e potenziamento delle stazioni ferroviarie di Porto Marghera, San Donà di Piave, Portogruaro, Meolo, Fossalta e Musile di Piave, Ceggia, San Stino di Livenza e Mira-Mirano. A San Donà di Piave è in programma lo spostamento della nuova stazione e la realizzazione del centro polifunzionale Cantine dei Talenti, ma andrebbe in fumo. A Concorda Sagittaria c'è il progetto di manutenzione del Palazzo del Cinema, mentre per Portogruaro la bonifica e la riqualificazione dell’area ex Perfosfati - Parco archeologico. A Spinea erano stati approvati interventi al parco di via Bennati e all'ex Bocciodromo, a Dolo la sistemazione di Villa Angeli e a Chioggia il potenziamento dell’illuminazione led. Nel Comune di Venezia, oltre alla riqualificazione della stazione di Porto Marghera, grazie al Fondo periferie si sarebbero avviate: la manutenzione del palazzo ex Casinò del Lido, la rifunzionalizzazione dei Forti di Mestre, e il potenziamento delle celle segnale G5 nelle stazioni di Mestre, Santa Lucia e Piazzale Roma".

"Tutti interventi pronti a partire e che - afferma il Comune di Venezia - dallo scorso 13 novembre, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delibera del Cipe, erano stati finanziati per un totale di 38.727.000 euro per la Città metropolitana di Venezia a fronte di un valore complessivo progettuale pari a 55.398.000 euro. La differenza, che ammonta a 16.671.000 euro, veniva infatti finanziata, da soggetti privati e/o enti pubblici attuatori di ogni singolo progetto. A questi oltre 55 milioni vanno aggiunti i 17.173.000 euro destinati al Comune per la ristrutturazione edilizia del complesso Manifattura Tabacchi, per la realizzazione della Cittadella della Giustizia di Piazzale Roma. Un progetto ambizioso a tal punto che lo scorso gennaio, il sindaco Brugnaro sottoscrisse un Protocollo d'intesa con il Ministero della Giustizia che, ritenendo l’operazione strategica, decise di compartecipare alla ristrutturazione per un importo complessivo di 4.637.000 euro".

Gli interventi

"Nel silenzio degli emendamenti il governo di Salvini e Di Maio blocca il primo intervento di carattere strutturale per mettere davvero mano alle periferie italiane - scrive Monica Sambo, capogruppo del Pd in Consiglio comunale a Venezia -. La città metropolitana di Venezia aveva ricevuto 55 milioni di euro, vorremmo capire cosa rimane di questo importante finanziamento. Da mesi i consiglieri comunali discutono del bando per intervenire in alcune zone della città quali Marghera e Gazzera (in particolare per quanto riguarda le case intrappolate tra i passaggi a livello, la riqualificazione degli alloggi popolari, e molto altro). Tutti questi progetti difficilmente potranno realizzarsi, se già sono stati sospesi i progetti già avviati".

Rifinanziamenti

"È doveroso fare chiarezza - sottolinea Moretto - nel 2018 il governo aveva stanziato per le amministrazioni comunali 900 milioni, oggi l'attuale direzione Lega-5stelle ne prevede appena il 15% rispetto alla cifra che noi avevamo assegnato. Attingere da fondi che erano stati ossigeno per molti Comuni è un atto grave - conclude la deputata Dem -. L’ambiguità della norma inserita nel Milleproroghe crea allarme e preoccupazione tra i sindaci che hanno avviato progetti e contano su queste risorse". "Depositeremo in Consiglio Comunale una mozione - le fa eco Sambo - affinché da Venezia parta una richiesta per sollecitare lo sblocco dei finanziamenti già assegnati, e il rifinanziamento di un futuro nuovo bando periferie".

Emendamento

“Spero non sia la scelta definitiva e che nel passaggio alla Camera il testo del decreto, magari con un emendamento dello stesso governo, possa essere corretto. Conti alla mano, il provvedimento coinvolge 1.000 amministrazioni locali con oltre 25 milioni di cittadini, per un totale di 4,1 miliardi di euro di investimenti – commenta il sindaco Luigi Brugnaro –. Nella Città metropolitana ci sono convenzioni firmate con 13 sindaci dell'area metropolitana interessati, che rappresentano oltre 500.000 residenti che si aspettano che le promesse fatte vengano rispettate. Voglio sottolineare che le convenzioni sono già state sottoscritte e che la progettazione di tutti gli interventi è in fase avanzata: ad ora, sono già stati contrattualizzati lavori per 1.635.186,96 euro, dei quali 1.153.312,54 euro già realizzati e pagati nella quota di 847.554,93 euro. Sono tutte risorse già anticipate dai diversi enti e che non si saprà se saranno riconosciuti, ma la cosa che più preoccupa è la battuta d’arresto che subiranno opere pubbliche funzionali e indispensabili per i nostri concittadini. Abbiamo già approvato anche l’accordo programmatico con la Prefettura per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore delle opere pubbliche, concessioni, servizi e forniture concernenti l'attuazione dei vari progetti. Vista la gravità di quanto accaduto, ho deciso di interrompere le mie ferie qualche giorno prima e di tornare in Città già nei prossimi giorni per seguire la questione più da vicino, cercando un fronte comune con gli altri sindaci del territorio".

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