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Intesa Brugnaro-Costa, ecco il nuovo piano del porto: "Opportunità per tutta l'Italia"

Il progetto ridisegna l'assetto dell'area, comprese le zone destinate alla produzione industriale, all'attività cantieristica e le infrastrutture stradali e ferroviarie

Luigi Brugnaro ricorre alle slide per mostrare la "sua" idea di porto. O meglio, il risultato degli studi dell'asse Comune - Autorità portuale sul futuro dell'area portuale e industriale veneziana. Prende il via in questi giorni l'iter che porterà all'approvazione del nuovo piano regolatore portuale, che ridisegnerà l'ambito e l'assetto complessivo del porto, comprese le aree destinate alla produzione industriale, all'attività cantieristica e alle infrastrutture stradali e ferroviarie. A darne l'annuncio sono stati giovedì mattina, nel corso di una conferenza stampa, il sindaco di Venezia e il presidente dell'Autorità portuale, Paolo Costa.

Fra i due c'è intesa, come confermato dal primo cittadino: "Il rapporto tra me e il presidente Costa è l'esempio di come, se si sbloccano i rapporti tra le persone, le cose funzionano meglio". Ad oggi – ha spiegato Costa – Venezia ha due Piani regolatori portuali vigenti, uno per l'area della Marittima, che risale al 1908, e un altro per Porto Marghera del 1965. “Nel frattempo è cambiato il mondo. La vecchia Marghera, che il prossimo anno compirà 100 anni, non esiste più; c'è bisogno quindi di prendere decisioni condivise per il rilancio di quest'area, superando logiche particolaristiche e collaborando insieme per immaginare gli sviluppi futuri”.

“Questo porto – ha commentato il sindaco Brugnaro – possiede una peculiarità rispetto a quelli di altre città: avere delle aree importanti e già disponibili per poter sviluppare l'industria di produzione e trasformazione. La vera scommessa che Venezia dovrà lanciare alle industrie avanzate di tutto il mondo sarà proprio quella di mettere in pista un nuovo sistema di produzione manifatturiera. È ora di voltare pagina, di far ripartire Porto Marghera e rilanciare un'area straordinariamente strategica non solo per Venezia ma per l'intero Paese. Lo sbocco sul mare, le infrastrutture già presenti, la possibilità di utilizzare manodopera altamente specializzata e capace, e la vicinanza con una delle città più belle del mondo, fanno di Porto Marghera il luogo ideale per attrarre investitori internazionali ma anche studenti e ricercatori da tutto il mondo”.

“Penso ad esempio – ha proseguito il primo cittadino – all'importanza del terminal offshore, necessario rifugio per le navi in caso di chiusura delle paratoie del Mose, ma anche luogo strategico per intercettare le grandi navi trans-oceaniche e aprire ai grandi mercati mondiali. Penso anche alla trasformazione della vecchia area industriale, ben 2200 ettari che possono ospitare attività produttive, ma anche ricettive e residenziali: una nuova città sviluppata in altezza, sul modello di Manhattan, che possa dare nuova vita ad una zona dalle enormi potenzialità”. Obiettivo di Autorità Portuale e Comune di Venezia è quello di concludere entro l'anno la prima fase dell'iter di approvazione del nuovo Piano, che porterà alla bozza d'intesa con l'amministrazione comunale, per arrivare poi alla redazione finale entro i tempi tecnici previsti di cinque-sei anni.

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