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Grandi Navi, siluro di Franceschini "Spostiamo il nostro hub a Trieste"

Il ministro giovedì ha parlato di "scelte strategiche". Zaia sulle barricate: "Migliaia di posti di lavoro a rischio". Serracchiani: "Realtà complementari"

Parole che se non sono un terremoto poco ci manca. E che hanno fatto sobbalzare sulla sedia più di qualcuno, anche dello stesso partito cui appartiene il ministro al Turismo Dario Franceschini: "Mi chiedo se non avrebbe più senso usare come hub europeo per le grandi navi il porto vecchio di Trieste, che non è lontano, che è collegato da una ferrovia, che è un'area che si può prestare al più grande recupero europeo, tutta demaniale e collegata". Giudizi che più netti non si può, gettando una grossa ombra sui migliaia di lavoratori che ora a Venezia grazie alle navi da crociera possono contare su un lavoro. Il membro del Governo ha parlato giovedì a Bagnoli, a Napoli, durante i lavori degli Stati generali del turismo sostenibile. 

"SCELTA STRATEGICA" - "Bisogna capire come fronteggiare e gestire al meglio il turismo delle grandi navi che è benvenuto ma che va guidato - ha aggiunto - Mi chiedo se Venezia abbia bisogno di tutto questo". A quel punto Franceschini ha mostrato una foto che ritrae una grande nave "che io stesso ho scattato a Venezia, seduto su un tavolino in fondo a piazza San Marco". Quello di spostare le grandi navi da Venezia a Trieste "è un esempio della scelta strategica che dobbiamo fare, anche a costo di scontentare qualcuno", ha sottolineato. L'obiettivo secondo Franceschini deve essere di trasformare "l'Italia in un 'museo diffuso', perché la tendenza del turismo oggi è sempre Venezia, Firenze e Roma, dove ci sono problemi di sovraffollamento dei centri storici". 

ZAIA - Polemico il governatore Luca Zaia. Secondo il presidente del Veneto spostare le rotte crocieristiche da Venezia significherebbe la perdita di migliaia di posti di lavoro e del 20% del Pil della città. “Ringraziamo il Partito democratico - ha attaccato - per questa scelta che uccide un pezzo di economia sana". Ma Zaia se la prende anche con la generale inerzia della politica nazionale sul tema: ”Dal decreto Clini-Passera che prevedeva la fuoriuscita dal canale della Giudecca delle navi oltre un certo tonnellaggio, sono passati anni, Governi, tutti dello stesso colore, commissioni, gruppi di studio - spiega - inutile convocare un vertice a Palazzo Chigi dando costantemente per imminenti decisioni definitive e alle fine prendere in giro i veneti con una decisione parente della politica e non del buon senso e dell'economia". 

MORETTI E SERRACCHIANI - Ma gli strali arrivano anche da chi appartiene al Pd. Anzi. Alessandra Moretti, consigliera regionale Dem, e Debora Serracchiani, governatrice del Friuli, entrano in rotta di collisione: "Rimango sorpresa dalle dichiarazioni del ministro Franceschini - dichiara la prima - Mi sembra un'ipotesi che non tiene conto dello sforzo comune che a livello locale ed anche nazionale si sta facendo per trovare una soluzione capace di salvare le attività portuali veneziane e di tutelare l'ambiente. Mi sembra del tutto evidente - aggiunge - che a Venezia nessuno voglia più far transitare le grandi navi per il bacino San Marco. Ma da qui a caldeggiare una soluzione che addirittura cancella tutto un comparto, con le enormi conseguenze di ordine occupazionale, ce ne passa. Franceschini parla addirittura dello spostamento a Trieste come di 'scelta strategica che dobbiamo fare'. Ritengo sia a questo punto opportuno un chiarimento sulle parole del ministro". Più ottimista, e ci mancherebbe altro, la Serracchiani, secondo cui "il ministro Franceschini ha formulato un'ipotesi fondata e ragionevole, che tiene conto delle esigenze di tutela ambientale di Venezia e anche della vocazione crocieristica di Trieste. A Venezia c'è un'oggettiva saturazione. C'è molto spazio per collaborare e ogni opportunità dovrebbe essere esplorata con apertura". La presidentessa sottolinea gli investimenti sulla tratta ferroviaria tra le due città, in grado di avvicinarle sempre più. In una logica di "complementarietà". 

ZOGGIA - "Come al solito il presidente Zaia è poco informato e improvvisa. Il Pd è l'unico partito sia a livello locale che nazionale che si sta occupando della vicenda - attacca l'onorevole Davide Zoggia sulla vicenda - Venezia ha un valore mondiale e si sta lavorando per non far passare più le navi davanti a San Marco. Ci sono dei tempi tecnici, dei progetti in corso di valutazione, per trovare una valida alternativa a questo passaggio che tenga conto delle migliaia di posti di lavoro del comparto. Dunque su tale tema sarebbe meglio che il presidente Zaia non facesse alcun tipo di speculazione politica. Qui è in gioco trasversalmente il futuro di un settore che non può essere affidato a semplici battute.  Sbaglia - conclude Zoggia - anche chi con troppa superficialità vorrebbe trasferire l'attività crocieristica da Venezia a Trieste".

IL PD VENEZIANO - “Per il futuro della portualità veneziana la stella polare che non possiamo perdere di vista deve essere quella di mettere assieme sostenibilità ambientale, sociale ed economica. All’interno di questi cardini riteniamo sia strategica la permanenza sia del porto commerciale che di quello turistico. In questa direzione riteniamo vada mantenuto il ruolo di Venezia come Home Port”. A dirlo sono il capogruppo del Pf in Consiglio comunale, Andrea Ferrazzi, il segretario comunale del Pd di Venezia, Emanuele Rosteghin e il segretario provinciale del Pd Metropolitano, Marco Stradiotto. “Come già ribadito dal Pd veneziano, la soluzione sulle grandi navi andrà trovata attraverso la comparazione dei progetti: cosa che deve avvenire nel più breve tempo possibile, senza ulteriore perdite di tempo. Chiediamo al governo un chiarimento e, vista la strategicità di Venezia a livello nazionale e mondiale, di assumere un ruolo guida per mettere tutti i progetti nella possibilità di essere valutati. Per il bene di Venezia e di tutta la laguna”.
 

ZOPPAS, CONFINDUSTRIA - Il Ministro Dario Franceschini oggi a Napoli ha detto che "il turismo delle grandi navi è benvenuto ma va governato". Lo afferma Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Venezia. "Bene, questo è esattamente quello che sta facendo Venezia - rileva Zoppas - grazie all'ottima gestione di uno degli home-port più apprezzati a livello internazionale, i cui standard qualitativi sono riconosciuti da tutte le compagnie di crociere. Questo risultato è il frutto di anni di faticoso lavoro e di grandi investimenti fatti da tutta la comunità portuale e da un settore, quello della crocieristica veneziana, che dà lavoro a migliaia di persone creando ricchezza per la città, di cui una parte cospicua viene destinata anche alla sua salvaguardia". "Chi sostiene che tutto ciò vada trasferito altrove, se ne prenda la responsabilità - aggiunge -. Invitiamo il Ministro Franceschini a spiegare questa sua opinione di persona davanti alle diverse migliaia di lavoratori e imprenditori a cui deve però anche indicare come garantirà loro il mantenimento dei posti di lavori, degli investimenti e dello sviluppo economico. Senza entrare in merito alla soluzione tecnica da adottare, ribadiamo che fino al momento in cui non si è individuata la via alternativa per arrivare alla Marittima, è necessario che vengano assicurati i transiti". "Venezia - conclude Zoppas - ha bisogno di scelte strategiche per mantenere vitale il settore crocieristico, superando lo stallo decisionale da parte del Governo".

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