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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Referendum, separatisti si scagliano contro Brugnaro. I Democratici in ordine sparso

Il giorno dopo l'Ok del Consiglio regionale alla consultazione sulla divisione tra Venezia e Mestre, il dibattito riprende vigore. Il sindaco ha annunciato subito il ricorso al Tar

Dopo il voto del Consiglio regionale sulla meritevolezza del referendum di separazione tra Venezia e Mestre, la polemica non può che tenere banco. Anzi, rinvigorirsi ancora di più. Nel mirino dei "referendari" finisce il sindaco Luigi Brugnaro, che martedì sera in una nota ha annunciato il ricorso al Tar di Ca' Farsetti di fronte alla decisione di palazzo Ferro-Fini di approvare la consultazione (sarebbe la quinta): "Prima di votare serve essere sicuri che sia uno struento legittimo", ha sottolineato il titolare di Ca' Farsetti.

"SEPARARE VENEZIA DA MESTRE", SEI D'ACCORDO? - VOTA

Parole che non sono andate giù ai separatisti, che si sono espressi anche sui social network: "Caro sindaco di Venezia - scrive per esempio Marco Sitran, esponente in prima linea dei movimenti separatisti - Perché non indice Lei il referendum, allora? Forse non tutti i cittadini sanno che altre modalità attualmente non esistono, visto che ha fatto approvare lo statuto della Città Metropolitana in cui all'articolo 10.3 impedisce di fatto la consultazione popolare, ai fini dell'elezione diretta del sindaco metropolitano, fino a quando non verrà cambiata la legge Delrio che la istituisce. I cittadini non vanno presi in giro con promesse elettorali che Lei stesso ha disatteso una volta eletto". Torna d'attualità il ballottaggio alle precedenti amministrative, quando il sindaco stipulò il famoso "patto" con Gian Angelo Bellati, che corse per il Carroccio al primo turno, in cui venne inserito proprio il referendum di separazione. Dopodiché, però, il primo cittadino ha preso una posizione diversa.

Sensibilità diverse ci sono anche all'interno del Partito Democratico. "A caldo" il parlamentare Dem, Davide Zoggia, aveva benedetto la consultazione referendaria, chiedendo che i cittadini possano esprimere la propria opinione. La pensa in maniera diversa il consigliere comunale Nicola Pellicani: "È evidente che il Consiglio regionale ha compiuto una forzatura dando il via libera al Referendum votando la meritevolezza - dichiara in una nota - Uno strappo contro tutti i pareri tecnico-giuridici secondo cui il referendum, così come proposto, sarebbe illegittimo. Così rischiamo di prendere in giro gli elettori, ovvero spendere denaro pubblico per andare al voto per un referendum che rischia di essere inutile. Prima è necessario sciogliere questo nodo, nell'interesse di tutti. Nel merito resto convinto che la separazione dei due Comuni non aiuti a risolvere gli annosi problemi di Venezia e di Mestre, ma finirebbe per aumentarli, generandone di nuovi".

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