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Giovedì, 21 Settembre 2023
Politica

Indipendenza noi Veneto: «Zaia un cagnolino. Il Partito dei Veneti? Potrebbe non presentarsi»

A parlare è il portavoce del movimento, Roberto Agirmo, capolista per Venezia: «Vogliamo vederci chiaro sulla presentazione delle liste di Guadagnini. La Lega? Non ha mai fatto nulla e il governatore è prono a Roma»

Si è tenuta lunedì mattina a Padova la presentazione della lista “Ivano Spano – InV” che correrà per le regionali del Veneto. Alla presentazione oltre al candidato presidente Ivano Spano anche il portavoce del movimento, Roberto Agirmo, capolista per Venezia.

Il capolista a Venezia

Proprio Agirmo ha presentato la sua candidatura e il perchè del suo supporto al professor Spano, conosciuto dopo aver letto il suo libro "Per l'autogoverno della società civile". Da quel momento la proficua collaborazione tra i due, culminata con la candidatura: «Non c'è dubbio che sotto l'aspetto meritocratico il prof. Spano sia il candidato ideale. Ha un curriculum infinito, di alto livello, e nel suo ultimo libro ho trovato molto di quei principi che interessano a Indipendenza Noi Veneto che, insieme a Patto Autonomia Veneto, sono i due pilastri che sostengono Spano come presidente.» Agirmo nelle elezioni che dice «forse ci lasceranno fare» punta sulla questione indipendenza/autonomia, argomento molto sentito in questi mesi in Veneto e dal candidato stesso: «E' ovvio che oggi parlare di indipendenza pura è piuttosto anacronistico... per questo noi ci definiamo indipendentisti razionali. Del resto abbiamo visto i risultati nulli portati a casa da personaggi come Zaia: un vero cagnolino il governatore che anzichè abbaiare ha sempre e solo miagolato sul tema autonomia, prono com'è a Roma e a certi meccanismi.» Agirmo ha parole di fuoco anche per il Partito dei Veneti di quel Gaudagnini che dopo aver preso i voti nel 2015 di Indipendenza Noi Veneto ha tradito l'elettorato piegandosi alla maggioranza: «Vogliamo vederci chiaro sulla presentazione delle liste: attraverso un esposto vogliamo capire se è vero che il suo partito può correre alle elezioni senza raccogliere le firme. Li abbiamo messi in guardia più volte sulla questione, vedremo.» Agirmo, che corre nel Veneziano, parla delle grandi opere: «Mose e Pedemontana sono le due grandi questioni che, fatto 30 facciamo 31, pur se malgestite a questo punto devono essere concluse». 

Il candidato presidente

Agirmo corre dicevamo per Ivano Spano, docente senior a Padova, giornalista, ha fondato l'associazione "Attuare la Costituzione" con il magistrato Maddalena, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, collabora a diversi livelli con enti e associazioni. Molte le questioni di carattere generale e politico-culturale presentate trattate a partire dalla questione della lingua veneta e della moneta parallela veneta che garantirebbero vera autonomia: «Inannzitutto vale la pena ricordare in questo preciso momento storico il diritto ad avere diritti: anche per questo bisogna cambiare un sistema politico che non è più soddisfacente, che calpesta spesso la Costituzione. Centrale - continua il candidato - è il problema delle autonomie locali da valorizzare. Per quanto riguarda la salute e le libertà non dimentichiamoci dell'art 13 della Costituzione: la libertà personale è inviolabile. Siamo certi oggi che la medicina fa acqua da tutte le parti perchè sottoposta al controllo e alle decisioni delle multinazionali del farmaco. Dobbiamo permettere alle persone di conoscere una medicina che non sia nelle mani di pochi. Se pensiamo che da dati Istat l'uso dei farmaci in Italia arriva al 90% nelle donne e all'89% degli uomini». Altri punti del programma sono: l'intervento esteso sull'assetto idrogeologico regionale, smantellamento delle industrie agrochimiche che non permettono  un'alimentazione sana, sostegno alle imprese ma con un occhio all'ambiente dai materiali reciclabili, ai prodotti durevoli, allo sviluppo del lavoro. Progetti che permettono di evitare sprechi e diventare virtuosi per il territorio. Infine puntiamo anche alla realizzazione di distretti culturali, all'attivazione di ecomusei, allo sviluppo qualità di vita nei centri urbani, e agli sportelli delle donne per ascoltare e mettere in pratica le loro richieste». conclude Spano.

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