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Venerdì, 26 Aprile 2024

La prima zona industriale di Porto Marghera collegata a Mestre, il progetto di Brugnaro

L'ampio disegno per il futuro di tutta l'area, via Torino e l'Università, Forte Marghera e San Giuliano, e il recupero di quelle aree industriali «abbandonate» dove il Comitatone ha previsto il transito delle grandi navi. «Così si attraggono investimenti privati»

Prima zona industriale di Porto Marghera destinata a cambiare volto, a partire dall'eliminazione delle criticità che ora rendono difficoltoso il collegamento con Mestre. Il progetto, che prevede due rotatorie e tre anni di lavori nel tratto fra via delle Industrie e via Pacinotti, antistante il Vega, è stato presentato venerdì in Municipio a Mestre, dal sindaco Luigi Brugnaro e dal direttore del settore Lavori pubblici Simone Agrondi. Partiranno a breve e costituiscono uno dei tasselli di un più ampio disegno che coinvolge via Torino e l'Università, Forte Marghera e il tutto il parco San Giuliano.

I lavori

«Con i lavori partiamo subito - afferma il sindaco Brugnaro - iniziando da una nuova accessibilità del Vega e una idea di Forte Marghera come luogo per i giovani». Un investimento da 85 milioni di lavori pubblici complessivi, di cui al collegamento di Mestre con l'area Vega ne sono stati dedicati circa 17, «seguiranno moltiplicatori importanti di investimenti privati. Il punto di forza è che siamo uniti - dice -. Pensate solo agli 8 milioni investiti su una pompa per la sicurezza idraulica, e che servono a non far allagare un pezzo di città a sud. Sono lavori mai fatti, scavi mai fatti. Ma vedere una città che rinasce - dice Brugnaro sorridendo - è una soddisfazione unica». Il progetto della strada regionale 11, al Vega, è nato nel 2015, in accordo con il ministero Infrastrutture, dello Sviluppo economico, con la Regione e l'Autorità portuale. Nel 2017 è arrivato il progetto definitivo e a maggio 2018 il progetto esecutivo.

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La connessione generale

La prima zona industriale è quella dove ci sono Pilkington, Fincantieri, e la Bioraffineria Eni. «Abbiamo immaginato di interconnettere la zona universitaria con quella industriale - spiega il sindaco -. Forte Marghera è luogo di cultura e divertimento, nato già variegato, abbiamo lavorato non per farlo diventare area alberghiera, come qualcuno aveva detto, ma per farne luogo di cultura, dello stare insieme per i giovani: è vicino all'Università, quindi di organizzarlo come un campus universitario. Faremo un ponte perché i ragazzi da via Torino possano andare direttamente a Forte Marghera. Lì ci sarà anche la pista di atletica e, attraverso la pista ciclabile, sarà raggiungibile il parco San Giuliano, il più grande parco d'Europa. Stiamo investendo e ristrutturando anche il canile, visto che già c'è l'area veterinaria della Uls, mettendo in sicurezza le aree ora sotto sequestro. E qui possiamo fare una barriera mobile che sia strutturale all'organizzazione degli eventi e dei concerti. Nell'area dove ci sono i lavori, posta sotto sequestro, amplieremo il parco. Ringraziamo - dice Brugnaro - non per fare polemica, tutti i comitati e i controllori della sicurezza che hanno sempre un occhio attento alla città, in nessuna altra città c'è gente come qui che non ha altro da fare, ma comunque faremo i dovuti controlli per restituire gli spazi alla città».

Il futuro industriale e portuale

«Un futuro industriale e portuale non è in discussione a Porto Marghera», garantisce Brugnaro. «Bisogna capire le origini dei problemi agli scavi portuali, perché i fanghi di classe A, quelli non inquinati, non abbiamo capito perché non siano stati tolti. Ho compreso che ci sono difficoltà burocratiche, dobbiamo sapere chi ha rifiutato le domande, vedere i protocolli, ed è giusto che risponda di fronte alla città. Il canale dei Petroli deve essere tenuto in manutenzione e se ci sono enti che bloccano questo, devono essere fatti i nomi - afferma - perché non possiamo perdere posti di lavoro. Porto Marghera deve essere difeso con il sangue, intendo industrie e Porto. Poi ci sono aree esterne al sedime portuale e possono essere rifunzionalizzate con il terziario avanzato. Il Vega è l'esempio di questo. In tutta la fascia lungo via Fratelli Bandiera stiamo lavorando perché colleghi la città e non la divida rispetto alla sua area produttiva, e la stessa cosa sarà fatta sulla strada che costeggia Fincantieri. Lì c'è l'idea del ponte per unire Marghera al resto della città».

Le zone sequestrate

«C'è il sequestro preventivo delle aree a San Giuliano, perché abbiamo i comitati, gli eroi fissi e costanti, che ringraziamo ovviamente per il controllo, ma comunque la funzionalizzeremo - assicura il sindaco -. A differenza di chi cerca voti cerchiamo persone che hanno voglia di lavorare e dare un futuro ai ragazzi. Poi la città si aprirà di nuovo e avremo il parco San Giuliano che consentirà l'accesso alla città guardando Venezia e San Giobbe. Con l'accordo con i trasportatori, nel parco, si libera l'area che è gestita in maniera confusa e si dà la possibilità alle persone di camminare lungo il canale, aprendo anche alla linea Actv per il collegamento fra l'università di via Torino e quella di San Giobbe. Se riusciamo a realizzare quella passerella in testa a San Giuliano, che va a intercettare tram e Pili, posso pensare di prendere tram senza andare a piazzale Roma, esattamente come indicato nei progetti urbanistici fatti 50 anni fa e mai realizzati. Le testate che avrebbero alleggerito il centro storico».

Navi

«Verso il canale Nord, al Vega, ci sono ancora grandi involucri industriali abbandonati che possono essere recuperati, seguendo l'orientamento del Comitatone - dice a proposito del transito delle grandi navi proprio nella macroisola della prima zona industriale -. L'accessibilità dal Vega dà la possibilità di arrivare in maniera sicura e diretta al canale che si trova dietro Pilkington, quello - spiega Brugnaro - dove i vecchietti vanno a pescare le seppioline e anche qualche cefalo - poiché prima l'accesso era tagliato dalla linea ferroviaria. Un'area che è di abbandono industriale, e dove il Comitatone aveva proposto di far arrivare le grandi navi, darebbe impulso a investimenti privati. Qui avremmo la possibilità per far accedere le grandi navi in aree abbandonate. Lì abbiamo infatti una banchina industriale già finita e inutilizzata. Le industrie che ci sono lì devono essere tenute separate dal resto, dobbiamo far in modo che le aree non più funzionali a progetti industriali vengano riprese dalla città e venga tenuta separata la funzione turistica rispetto a quella portuale, in modo che non ci siano impedimenti reciproci nelle attività».

Interventi

Viabilità di collegamento tra via dell’Elettricità e via Fratelli Bandiera: manutenzione straordinaria sistematica e strutturale della sede stradale di via della Pila, via delle Macchine, via Galvani, via Ghega, via Cruto e via Fratelli Bandiera. Adeguamento sottoservizi e potenziamento videosorveglianza (3.200.000 euro - ultimazione lavori novembre 2019);

Ripristino strutturale del ponte stradale e ferroviario di via dell’Elettrotecnica: ripristino delle necessarie condizioni di sicurezza e di funzionalità operativa del manufatto per elevare l’accessibilità fisica delle attività insediate e da insediare, con particolare riguardo alla sicurezza dei trasporti petroliferi (1.000.000 euro - lavori ultimati);

Messa in sicurezza idraulica della macroisola Prima Zona Industriale di Porto Marghera: eliminazione dei ricorrenti allagamenti cui sono soggette le sedi stradali di via Pacinotti, via Ferraris e via delle Industrie (8.600.000 euro - lavori in corso);

Messa in sicurezza idraulica di via dei Petroli e via Righi: messa in sicurezza idraulica nella macroisola “delle Raffinerie”, mediante la realizzazione di un sistema per la raccolta, il collettamento e trattamento delle acque meteoriche di prima pioggia prima dello scarico in laguna (6.500.000 - lavori ultimati);

Estensione della banda larga all’intera area di Porto Marghera per lo sviluppo di attività produttive portuali e logistiche (666.852,58 euro - primo lotto dei lavori ultimato);

Impianto idrovoro e vasca di accumulo in via Torino: realizzazione di una nuova vasca di prima pioggia con capacità di oltre 12mila metri cubi e conseguente adeguamento/potenziamento dell’esistente impianto di sollevamento, al fine di migliorare la gestione delle acque di prima pioggia e ridurre gli sfiori nel bacino scolante in laguna (8.000.000 - aggiudicazione dei lavori in corso);

Recupero di Forte Marghera – 1° stralcio: realizzazione di opere di urbanizzazione primaria, ammodernamento rete acquedotto, realizzazione nuova fognatura, consolidamento muro di sponda, sistemazione percorsi interni (7.000.000 euro - progetto definitivo in corso);

Recupero di Forte Marghera – 2° stralcio: prevista la bonifica delle aree inquinate del ridotto centrale, la messa in sicurezza delle due caserme francesi che fronteggiano la darsena, la realizzazione di una passerella ciclopedonale (5.000.000 - lavori in corso);

Riordino del polo nautico e opere complementari: recupero e valorizzazioni di alcuni immobili di pregio architettonico e culturale che consentirà il permanere delle attività nautiche. È previsto inoltre il riordino degli spazi esterni (7.762.142,92 euro - progetto esecutivo in corso);

Parco San Giuliano: realizzazione di strutture a servizio delle grandi manifestazioni, relativi sottoservizi, nuove recinzioni con funzioni fonoassorbenti (1.237.857,08 euro - lavori in corso);

Pista per Venezia: opere complementari di collegamento con la rete ciclabile esistente: completamento della connessione ciclabile e pedonale tra la città storica e la terraferma mediante un nuovo percorso tra via Torino e il parco San Giuliano (con attraversamento di Forte Marghera) e ultimazione del percorso ciclopedonale sul Ponte della Libertà (1.500.000 - lavori in corso);

Realizzazione di nuovo rifugio per animali randagi al Parco di San Giuliano (1.400.000 euro - gara d'appalto in corso);

Rifacimento della pista di atletica leggera di San Giuliano (comprese le pedane dei salti), adeguamenti tecnico funzionali del blocco spogliatoi e realizzazione di nuovi parcheggi di pertinenza (850.660,70 euro - ultimazione lavori a novembre 2019);

Adeguamento funzionale della stazione ferroviaria di Porto Marghera con soggetto attuatore Rfi (7.600.000 euro - gara d'appalto da bandire).

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