rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Ca' Corner mette il piede nella porta: "La Provincia resti in piedi"

Il Consiglio ha approvato la richiesta di mantenere in vita l'ente anche in vista della Città Metropolitana, data la situazione del Comune di Venezia

Seduta importante martedì a Ca' Corner, dove si è riunito il Consiglio provinciale presieduto da Marina Balleello, con la partecipazione della presidente della Provincia Francesca Zaccariotto. Al voto è infatti andata la richiesta al governo italiano e al Parlamento di modificare con procedura d'urgenza l'entrata in vigore della Città Metropolitana. L'ordine del giorno ha però causato non pochi screzi in Consiglio, ed è stato solo dopo una sospensione e numerose polemiche che si è arrivati ad una soluzione.

TRA SCANDALI E POLTRONE – A preoccupare la Provincia, stando a quanto si legge nel documento redatto dalla prima commissione provinciale Affari istituzionali, sarebbe il passaggio al nuovo ente proprio in un periodo di crisi, con la Giunta comunale di Venezia azzerata, il sindaco prossimo a lasciare la carica dopo le dimissioni e il Consiglio di Ca' Farsetti in bilico. Dato che sarebbero stati proprio gli amministratori del capoluogo a traghettare il tutto verso la nuova dimensione di Città Metropolitana, infatti, a Ca' Corner si teme per “il mantenimento degli standard qualitativi e quantitativi nell’erogazione dei servizi attinenti alle funzioni fondamentali dell’Ente (edilizia scolastica, ambiente, sistema viabilistico, mobilità)”. Letta e approvata (con 17 favorevoli, 9 contrari, 1 astenuto) l’integrazione presentata dai consiglieri Pietro Bortoluzzi (Fratelli d’Italia) e Roberto Dal Cin (Lega), all’ordine del giorno della commissione, con la richiesta di aggiungere la possibilità di mantenere in piedi la Provincia: “nelle more del subentro alla città metropolitana di Venezia prorogare, a invarianza di spesa, gli organi provinciali attualmente in carica (Consiglio, Giunta e Presidente) con piena titolarità di poteri”.

BAGARRE IN CONSIGLIO – La nuova versione del testo non sembra essere piaciuta però a Pd, Rifondazione comunista e Gruppo Misto, dato che a quel punto della seduta i consiglieri hanno lasciato l'aula, facendo mancare quindi il numero legale per la votazione. Il consiglio è stato perciò sospeso, e al rientro l'esponente del Pd Serena Ragno ha rimarcato come la pausa sia durata più dei 15 minuti previsti, uno sforamento contrario al regolamento; ha preso quindi la parola la Democratica Maria Grazia Madricardo, che ha spiegato come il testo da inviare al governo fosse stato stilato insieme e condiviso da tutti, ma non così l'emendamento voluto da Lega e Fratelli d'Italia; stessa posizione è stata ribadita dal consigliere Diego Vianello (Gruppo misto). Sono quindi intervenuti la presidente Zaccariotto e il capogruppo della Lega nord Michael Valerio, che hanno ribadito l'intenzione di portare avanti l'emendamento per garantire i servizi ai cittadini. Alla fine l’ordine delle giorno, così come emendato, è stato approvato dalla maggioranza (19 favorevoli, 0 contrari, 0 astenuti). Sempre la maggioranza ha quindi approvato (con gli stessi numeri) l’ordine del giorno per consentire l’elezione diretta del sindaco e consiglio metropolitani presentato dal consigliere Pietro Bortoluzzi (Fratelli d’Italia- I 300).

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ca' Corner mette il piede nella porta: "La Provincia resti in piedi"

VeneziaToday è in caricamento