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Quale scippo, quello vero è l’Arsenale spa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeneziaToday

La vera domanda che tutti i Venexiani dovrebbero porsi, prima di parlare di scippo è: "Cosa ci facciamo dell'Arsenale?" Se guardiamo il primo passo (era il 26 agosto 2012 e non oggi 23 ottobre), il socio di minoranza 49% di Arsenale S.p.A. - Presidente D'Agostino, ovvero il Comune di Venezia con il socio di maggioranza 51% e ohibò, l'Agenzia del Demanio), hanno ceduto in concessione ventennale alla Biennale il complesso cinquecentesco delle Sale d'Armi, dal magnifico soffitto antico ligneo, con destinazione ai Paesi stranieri privi di padiglione per le mostre di Arti Visive e di Architettura. Anche Il Vaticano sbarcherà per la prima volta alle Sale d'Armi il prossimo anno, con il proprio padiglione. Si sono già prenotati l'Argentina, il Cile, la Turchia, gli Emirati Arabi, il Portogallo, l'Arabia Saudita, il Sudafrica, la Cina.

E' quindi di tutta evidenza che le linee guida dettate dal Sindaco Orsoni e la sua Giunta (guarda caso), sono quelle di concedere sempre più spazio alla Biennale. In realtà la Cultura si mette in maschera (non sarebbe la prima volta), e con la scusa di "voler sottrarre al degrado questi spazi", in realtà ne abbraccia il business veneziano chiamato "turismo di massa". Se poi ci aggiungiamo il progetto del grande Museo del Mare e magari in futuro, come a suo tempo prospettato, l'arrivo della sub-lagunare (che vomiterà migliaia di turisti), avremmo costituito il nuovo super mega polo turistico veneziano.

NO, così proprio non va, l'area dell'Arzanà sarebbe dovuta rimanere produttiva e non essere trasformata nell'ennesimo museo; i venexiani hanno bisogno di un'economia alternativa come quella del "Mare" che produce residenzialità permanente (leggete il nostro progetto sull'Arsenale o richiedetelo a ultimiverivenexiani@mail.com) e non quella articolata sul nefasto turismo di massa che produce residenzialità virtuale, causa primaria della deportazione in terraferma e sterminio della Millenaria Civiltà Anfibia peggiore della peste di antica memoria.

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