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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Venezia e Veneto maglia nera per inquinamento dell'aria. Pd: «Ora un cambio di rotta»

Consiglieri comunali e regionali sollecitano azioni forti. Nel mirino di Sambo e Baglioni le Ztl in centro a Mestre». Zottis e Zanoni: «Più incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi»

«Nel rapporto di Legambiente i dati sull'inquinamento dell'aria del 2020 nell'area veneziana sono stati molto negativi. Ora discutere l’interrogazione in Consiglio Comunale». È l'appello dei consiglieri comunali del Partito Democratico Monica Sambo (capogruppo) e Alessandro Baglioni.

Se il valore limite giornaliero per la protezione della salute umana dei 50 μg/m3 di Pm10 da non superare più di 35 volte all'anno risulta oltrepassato per più del doppio di giornate, 73, alla centralina di riferimento del parco Bissuola, ancora peggio è andata negli altri punti di misura: alla stazione di via Beccaria si sono registrati 86 sforamenti, a Malcontenta 87, e in via Tagliamento 88. Anche a Venezia la situazione non è stata molto diversa, con i 73 sforamenti di Sacca Fisola e i 70 della stazione di Rio Novo, «per questo sulla città d’acqua è necessario controllare l’emissione dei natanti», scrivono i consiglieri. 

«Il valore di via Tagliamento porta la città di Venezia, secondo il report di Legambiente, al secondo posto nella triste classifica dei capoluoghi di provincia più inquinati, dopo Torino. Appare necessario quindi un cambio di passo importante, per incrementare in modo efficace gli sforzi per migliorare la qualità dell'aria. Le mosse del Comune invece appaiono timide e contraddittorie - afferma la capogruppo -  Il Comune infatti sembra essersi limitato a recepire l'aggiornamento dell'accordo di bacino padano (con effetti tutti da verificare, considerato che a Venezia i posti di controllo diffusi all'ingresso della città sono ormai uno sbiadito ricordo) mentre proroga la sospensione delle Ztl (zona a traffico limitato) rinunciando a mettere ordine sulla circolazione veicolare nel centro di Mestre».

Gli effetti dei provvedimenti di contrasto alla pandemia da un lato riducono gli spostamenti, comportando minori emissioni, dall'altro incrementano l'utilizzo dei mezzi privati e degli impianti di riscaldamento residenziali. «Avevamo depositato una interrogazione a dicembre - dichiara il consigliere Alessandro Baglioni, primo firmatario dell’interrogazione - che puntava a stimolare il Comune all'adozione di misure più efficaci, in particolare sulle emissioni degli impianti di riscaldamento. Purtroppo, nonostante la situazione non sia migliorata ad oggi non si ha notizia né di interventi correttivi. È passato un mese ma nessuna commissione è stata convocata».

«Veneto maglia nera per le polveri sottili - ribadiscono i consiglieri regionali del Partito Democratico Andrea Zanoni e Francesca Zottis - cinque capoluoghi tra i primi dieci in Italia per numero di sforamenti. Solo Torino con 98 fa peggio di Venezia che si ferma a 88. Sappiamo che la Pianura Padana è l’area più inquinata d’Europa; ciò dovrebbe essere sufficienti per un vero cambio di rotta, con azioni forti e coraggiose. Azioni - denunciano Zanoni e Zottis - che come Partito Democratico chiediamo da anni durante le sessioni di bilancio: più incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi, sia per la mobilità privata che per quella pubblica, per favorire sistemi di riscaldamento a energia elettrica proveniente da fotovoltaico o ancora per l’installazione di filtri di nuova generazione per gli impianti a biomassa domestici».

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